Ripetiamo la domanda.
Ruzzo, Te.Am, Poliservice. Chi non ha compreso la forza Politica ed Economica di una Multisiservizi totalmente pubblica?
Una nuova società che porterebbe a unire l'intera Provincia di Teramo.
Un territorio capofila a livello regionale.
Quale parte della Politica non ha compreso e non vede oltre il muro di una cortina di fumo?
Chi non ha la visione per portare alla trasformazione della nuova società nel più breve tempo possibile?
Non è un salto nel buio ma semplicemente anticipare nel presente, il futuro conclamato nel tempo e nello spazio.
In Italia, le aziende multiservizi che si occupano di acqua, rifiuti, gas, energia e vita sono numerose e si concentrano prevalentemente nel centro-nord, spesso nate da aggregazioni di ex-municipalizzate. Tra le principali ci sono Iren, Hera e Acea, che operano in vaste aree del paese. Altre realtà significative includono A2A, Estra, Marche Multiservizi (parte del Gruppo Hera) e Gaia, che coprono territori specifici come la Lombardia, la Toscana/Umbria/Lazio, le Marche e l'Italia centrale.
L'Abruzzo? Partirebbe da Teramo.
L'Abruzzo Ulteriore. ( il nome della provincia aprutina nel 1817)
Ieri il sindaco dal capoluogo, Gianguido D'Alberto ha lanciato un forte appello che è in realtà un progetto con anima e corpo.
“Teramo ha avviato già da tempo un percorso di ampio respiro nell’ambito della gestione integrata dei rifiuti, anticipando le linee tracciate dall’AGIR e con un percorso interamente pubblico che non può che essere un modello da aprire anche ad altre realtà. E credo sia giunto il tempo di guardare anche a un processo aggregativo delle società pubbliche di gestione servizio idrico e dell’igiene urbana”.
Chi risponderà al futuro? Chi lascerà un segno?
Commenta