Nuovo capitolo nella battaglia legale per la gestione degli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva. La Corte d’Appello dell’Aquila ha emesso un’ordinanza con cui rigetta l’istanza cautelare presentata da Marco Finori, ex gestore, che chiedeva di sospendere l’efficacia della sentenza del Tribunale civile di Teramo. Con quella decisione di primo grado, la gestione era stata affidata a Gran Sasso Teramano (GST).
Finori aveva chiesto di fermare in via provvisoria l’esecutività della sentenza, e in un primo momento ci era riuscito: un decreto presidenziale della Corte d’Appello aveva infatti disposto la sospensione temporanea. Ora invece il collegio, riunitosi per valutare la questione, ha stabilito che “L’istanza non può trovare accoglimento” perché la richiesta è “inammissibile”. La domanda quindi non è stata esaminata nel merito, è stata dichiarata inammisibile per una serie di questioni formali.
L’efficacia della decisione del Tribunale di Teramo torna così pienamente valida: la gestione degli impianti resta a GST.
Ma la partita non è chiusa: l’ordinanza riguarda esclusivamente la fase cautelare, cioè la richiesta urgente di bloccare la sentenza in attesa del giudizio. Ora l’appello vero e proprio, presentato da Finori contro la sentenza del Tribunale civile, proseguirà davanti alla Corte d'Appello. Sarà in quella sede che verranno esaminate nel merito le sue contestazioni e che la Corte sarà chiamata a decidere se confermare o ribaltare la sentenza di primo grado.
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