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La pista ciclopedonale di Teramo è stata " denunciata" al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un esposto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato presentato da un cittadino di Teramo, Gianfranco Scenna, che si fa portavoce di numerose segnalazioni sollevate da altrettanti residenti sulla pista ciclabile, realizzata dal Comune di Teramo lungo via Po e via De Gasperi. L’opera, avviata nel 2024 per incentivare la mobilità sostenibile, è accusata di non rispettare la normativa prevista dal Codice della Strada e dal decreto ministeriale 509/21.

Nell'esposto si evidenzia che la pista ciclabile presenterebbe una larghezza inferiore ai 1,25 metri, misura minima prevista in casi particolari, e in diversi tratti coincida con lo scarico inclinato delle acque piovane o con i marciapiedi di abitazioni private, costringendo pedoni e ciclisti a condividerne l’uso. Ulteriore criticità riguarderebbero i famosi cordoli in cemento alti oltre 20 centimetri e larghi 25, che avrebbero ristretto la carreggiata a meno di 3,50 metri. Una situazione che, secondo Scenna, elimina ogni via di fuga per ciclisti e automobilisti e impedisce agli utenti di accostare al ciglio della strada in caso di emergenza.

Il restringimento delle carreggiate, si legge nell'esposto, ostacola soprattutto i mezzi di soccorso diretti all’ospedale di Teramo: ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine costretti ad attendere lo smaltimento del traffico senza poter sorpassare, con gravi conseguenze in caso di urgenza (una segnalazione come questa ci arrivò a febbraio). Vengono infatti citati episodi documentati da video in cui ambulanze e automobili hanno subito danni urtando i cordoli nel tentativo di raggiungere via San Marino, accesso principale al Mazzini.

La segnalazione richiama inoltre una mancata conformità con il DM 509/21, che impone piste ciclabili di almeno 1,50 metri (riducibili a 1,25 in casi particolari), pavimentazioni senza dislivelli e corsie valicabili delimitate da strisce bianche. Al contrario, il manufatto realizzato a Teramo sarebbe delimitato da cordoli fissi, ridurrebbe lo spazio di manovra al di sotto dei limiti di legge e renderebbe impossibile ottemperare a disposizioni come l’obbligo di accostare per lasciare passare i veicoli di emergenza.

Per queste ragioni, con l'esposto è stato chiesto al Ministero di disporre verifiche tramite l’Ispettorato Generale per la Circolazione e la Sicurezza Stradale e, se accertate le violazioni, ordinare la rimozione della pista ciclabile e dichiarare l’illegittimità delle delibere comunali che ne hanno autorizzato la realizzazione.

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