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SEDI TUA DI PESCARA NEL TOTALE ABBANDONO DIVENTATE RICETTACOLO DI SENZATETTO E SENZA FISSA DIMORA. INTERVENGONO I CARABINIERI

di Anonimo
4 minuti

Nella notte l’ennesimo grave episodio a corollario di una situazione che si trascina ormai da anni. A nulla purtroppo sono servite le continue denunce e segnalazioni inoltrate dalle Organizzazioni Sindacali ai vertici aziendali di Tua a seguito dei tanti episodi di furti, danneggiamenti e intrusioni abusive di persone non autorizzate verificatesi nei depositi di Pescara.

Lo stato di totale abbandono dei depositi e la gravissima assenza di un presidio h24 che impedisca il libero accesso ai soggetti non autorizzati, ha determinato nella notte un nuovo caso di libera intromissione nei locali aziendali e, nello specifico in quelli adibiti ai servizi igienici utilizzati dai dipendenti TUA, di una persona presumibilmente senza fissa dimora che è stata sorpresa durante le ore notturne mentre cercava di lavarsi e igienizzarsi, rendendo peraltro necessario l’intervento delle forze dell’ordine per gli accertamenti del caso.. Peraltro l’episodio aldilà di mettere in risalto evidenti responsabilità dell’impresa in materia di sicurezza e di tutela del proprio patrimonio aziendale, dimostra anche la scarsa attenzione e sensibilità aziendale di tutti gli obblighi e le raccomandazioni contemplate dai DPCM, dalle disposizioni regionali e finanche dai protocolli aziendali allo scopo di contenere, in questa fase emergenziale e pandemica, la diffusione del COVID-19. L’UNICA PAROLA D’ORDINE E’: “CONTENERE I COSTI” -

Purtroppo da almeno due anni, l’atteggiamento di chi amministra questa impresa di trasporto regionale, è rivolto unicamente a contenere i costi e a fare economie anche quando si tratta di affrontare ed assicurare temi importanti quali la sicurezza e la garanzia dell’espletamento di servizi essenziali. E non c’è da sorprendersi a questo punto che TUA decida di risparmiare finanche su un sistema di vigilanza h24 delle proprie sedi aziendali a tutela non soltanto di coloro che ci lavorano ma anche del proprio patrimonio. E non c’è da sorprendersi se questa stessa azienda, mettendo in mostra tutte le proprie contraddizioni e i propri limiti, decida di chiudere “al pubblico” nelle ore pomeridiane le proprie biglietterie per la vendita dei titoli di viaggio all’utenza e poi lasci completamente aperta ed accessibile “al pubblico” il proprio deposito finanche nelle ore notturne.

Salvo poi sperperare risorse in prebende per assicurare lussuose auto ai propri dirigenti, benefits, indennità ad personam e straordinari ai quadri apicali, contratti di collaborazione tramite imprese esterne ai funzionari andati in pensione, assunzioni di amministrativi, promozioni senza concorso e affidamenti senza regole di mansioni superiori. E questa dovrebbe sarebbe l’azienda regionale che garantisce efficienza, servizi di qualità, sicurezza e rispetto delle misure anti-covid? La Regione batta un colpo!


FILT CGIL – FIT CISL – ULTRASPORTI – FAISA CISAL Segreterie territoriali e RSA Pescara

 

Risponde TUA

 

Un episodio isolato di intromissione di un senzatetto in una delle sedi di TUA viene dai sindacati strumentalizzato e utilizzato per un attacco a 360 gradi sulle politiche aziendali.

Tutto ciò è dovuto allo scontro in atto per l'accoglimento di istanze corporative.

La litania che TUA è un'azienda che punta al risparmio tanto attaccata dai sindacati riteniamo avrà, viceversa, un benevolo accoglimento dalla pubblica opinione, sempre più stordita dal clamore di sprechi di altre aziende pubbliche.

Tenere il bilancio in ordine e continuare in una politica che, fino ad oggi, ci ha consentito, nonostante la crisi, di non licenziare, ci riempie di orgoglio e delle critiche tanto sterili quanto corporative di un sindacato ottocentesco ce ne faremo una ragione.

Riconnettere alla occasionale presenza di quello che in altri tempi i sindacati consideravano "povera gente" e oggi vengono dipinti come untori di epidemie la dice lunga su un sindacato che, pur di difendere i propri interessi, strumentalizza un episodio del genere.

Ci saremmo aspettati che avessero chiesto il nome del senzatetto per prospettargli soluzioni atte a risolvere la sua condizione di disagio, casomai invitandolo in una sede sindacale per rifocillarlo.

Per quanto ci riguarda e attendendoci ai protocolli previsti, è abbiamo provveduto a rafforzare le misure di sicurezza e abbiamo attuato quanto previsto dal protocollo Covid per situazioni analoghe.

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