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Ho letto " è successo" di Filippo Di Antonio....

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Non abbiamo sbagliato il titolo. Volutamente scritto in minuscolo. Colpa nostra. Abbiamo cercato di digerire "è successo" di Filippo Di Antonio, dopo aver letto Philip Roth "Operazione Shylock"; il terzo tomo di Enten Eller di Kierkegaard; mentre terminavamo""La Storia di Genji" di Murasaki Shikibu. Come pasteggiare un buon Amarone della famiglia Bolla o un buon Polifemo di Terraviva e poi, all'improvviso,  l'assaggio della fase visiva, olfattiva e gustativa, si costringeva al buio di un Tavernello novello ( chiedo venia alla cooperativa), lasciato per due settimane aperto sotto una panchina.

Le uniche pagine, tre raccolte di righe senza errori sono quelle di Simone Gambacorta nella sua sudata introduzione e una non letta, post introduzione. Si sentivano i graffi sui vetri dopo una impossibile arrampicata culturale. II resto è un imbarazzante crescente di vero e proprio disagio interiore.

" Da quando sono piccolo mi sento abitato da una energia che si ricarica" fino ad arrivare alle  consecutio temporum usate come in una sceneggiatura di un film con Lino Banfi e Alvaro Vitali ( che adoriamo). Un piccolo esercizio con abbondante stile di imbarazzante autoreferenzialità.

Gli autografi a fine serata? Politici a parte che hanno dimostrato la responsabilità delle condizioni di un territorio abbandonato, diviene una firma sulle esigenze quotidiane di tanta gente. I suoi ringraziamenti? A parte sempre e solo a se stesso non abbiamo letto quel capitolo che andava scritto, per onore della verità storica dedicato alla zia d'America ( cit.), a  Imerio Venanzi, l'imprenditore che ha fondato Super J il 28 ottobre 2013; Daniela Facciolini e Walter Cori, direttori responsabili; Nikasia Sistilli responsabile editoriale. Nessuna nota a margine perchè erano capaci di pensieri, visioni e progettualità. 

Non commentiamo altro per il rispetto dovuto ai tanti colleghi. Neanche sul rapporto idilliaco tra l'ex direttore e l'attuale direttore. Veramente un passaggio ilare, quasi comico. Il migliore di tutto il libro.

Se ci fosse stato un solo amico vero di Filippo Di Antonio, gli avrebbe spiegato che il Successo è una carica senza corpo che ti viene assegnato dallo spirito civile di una società di valori. Non ci si può definire artisti perchè è l'arte che ti sottolinea il talento. Solo una persona veramente intelligente che gode di stima riconosciuta, ci può definire intelligenti.

Non si può scrivere un libro su se stesso perchè non siamo nessuno in questo mondo. Silone con Filippo avrebbe descritto e dipinto un altro personaggio. Sarà il mondo a parlare di te ma solo se ritiene che la tua aura sia veleggiante tra alti spiriti. Brunello Cucinelli che ha investito in Abruzzo; la famiglia D'Aiutorio e tutta l'area Montoriese; Di Eleuterio, i Marcozzi, Salvi, Iervelli e tutta l'area teramana; Passacqua e tutta l'area della costa; la Famiglia Persia, i Moretti e tutta l'area interna. La meravigliosa famiglia Artoni. I Ballone. L'antipatico Franco Iachini. Tutti e tanti ma tanti altri, hanno una enciclopedia da scrivere altro che "è successo".

Di Antonio avrebbe potuto pagare un libro sui suoi colleghi. Avrebbe potuto scrivere di quelle storie che non si conoscono e raccontano di piccoli muratori, diventati grandi imprenditori edili ma con il ricordo della calce tra le dita. Quei ragazzi e quelle ragazze di seconda e terza generazione che hanno rispettato l'azienda dei nonni e dei genitori. Sono tanti per fortuna nella nostra Provincia e Regione.
Sarebbe stata una idea fantastica e carica di umiltà. 

Di Antonio risponde con la sua immagine, sparata di ritratto a tutta di quarta di copertina. Un altro sorso di Tavernello da venti euro che almeno andranno in beneficenza.

Un libro consigliato a chi pensa di aver toccato il fondo ma sente una voce arrivare dal profondo di "quando sono piccolo". 

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Commenti

Lù tavernell nu pijjje manc pè cucinì !!!!
Proset
Forza diavoli forza biancorossi

Rivediamo i premi Nobel!! Caligola e Nerone ne avrebbero diritto!!! Poi, potremmo dire “e’ successo”… anke questo!!! Rimango senza parole!! D’altronde una società ke adora i ferragnrez può apprezzare di tutto! Io, invece, non apprezzo!

MATITA BLU & PELLICE VERSO
Il Direttore c'è andato giù pesante con il "povero" libro È SUCCESSO.
Anche se le critiche letterarie feroci si fanno generalmente agli autori celebri e non a chi pubblica libri a pagamento.
A SCRIVENTI, pardon, a scrittori come l'autore di È SUCCSSO ci penserà l'oblio a far giustizia di cotanta reputazione letteraria!
Com'è triste Venezia
Aznavour

MATITA BLU & POĺLLICE VERSO
Il Direttore c'è andato giù pesante con il "povero" libro È SUCCESSO.
Anche se le critiche letterarie feroci si fanno generalmente agli autori celebri e non a chi pubblica libri a pagamento.
A SCRIVENTI, pardon, a scrittori come
l'autore di È SUCCSSO ci penserà l'oblio a
far giustizia di cotanta reputazione
letteraria!
Com'è triste Venezia

Aznavour