Sono usciti con un bel sorriso di scherno. I due tunisini accusati di furto aggravato con diversi precedenti ma nessuna sentenza passata in giudicato. Il giudice del Tribunale di Teramo nel giudizio di convalida dell'arresto in flagranza ha ordinato il divieto di dimora dal comune aprutino dei due tunisini. Non potranno più venire a Teramo. La Procura di Teramo ( Monica Speca) aveva chiesto la detenzione.
Le sentenze si accettano e non si commentano ma ci piacerebbe empaticamente far capire, oltre l'applicazione dei codici, cosa significa vedere violata la propria abitazione con violenza e con la convinzione di poter continuare a rubare senza alcun problema.Si entrerebbe in un mondo fatto di false generalità, di ripetuti reati e di quel senso di immunità che corrode l'anima.
Il grado si accetta in attesa del processo ma la certezza della pena dovrebbe diventare materia di studio con un'alta valenza sociale perchè partecipa alla sensazione di mancanza di sicurezza. Il nostro plauso è per l'intervento degli agenti della Polizia di Stato nel caso specifico e in generale di tutte le Forze dell'Ordine. Collaborare e segnalare, rimane l'unica arma a disposizione dei cittadini onesti e dei nuovi cittadini integrati che rischiano di essere vittime ulteriori della accoglienza di persone malavitose e socialmente pericolose.
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