Tre anni fa.
Festeggiavamo la vittoria in serie B.
Il mio tempo calcistico si è fermato a Lapadula e Donnarumma.
Il mio imbarazzo, la vergogna non riesce ad essere curata dalla passione.
Rientrare per lavoro all'interno di quello stadio mi ha fatto rivedere il verde del prato da gioco e una persona, Ercole Cimini che mi ha affrontato con la solita franchezza.
La ricchezza degli uomini giusti.
Quelle persone che riconoscono gli errori e che oggi, avrebbero scelto la verità.
Sarebbe stata apprezzata un tempo.
Si sbaglia per amore e per protezione.
Siamo esseri umani e questa intervista, ci riavvicina al nostro mondo.https://www.youtube.com/watch?v=BF6CnTwidpU&feature=youtu.be
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Secondo me sei troppo elevato e moralmente superiore per frequentare lo stadio.
Ancora! Si torna a parlare ancora di una vicenda chr, tra l'altro, ha dato modo a tanti di beatificarsi come grandi depositari di valori etici in un settore in cui la morale vuene presa a calci ogni giorno. Cimini ha parlato in maniera corretta di ingenuita' e di paura, fomentata da chi tramava da tempo in quel maledetto campionato, forte di agganci di un losco personaggio che e' tornato a gravitare dopo una pausa di....... riflessione. Eppure nel Piceno nessuno si e' tolto il sonno per lo strano contesto in cui maturo' l'insperato risultato: da noi si.La domanda e': il differente approccio dipende da un moralismo radicatissimo nel teramese o dalla cocente delusione del teramese per la perdita della serie B?