Salta al contenuto principale

Ucraina e Russia hanno perso la guerra...

di Pietro Ferrari
4 minuti

L' Ucraina e la Russia ad oggi hanno perso la guerra. Uno stallo sul campo ma al ribasso per entrambi da cui non riescono ad uscire, perché aspettative e costi sono stati troppo elevati. Poi arriva lui, il Tycoon e sembra che la guerra possa davvero finire costringendo gli ucraini a capitolare anche se i loro droni devastano ancora varie centrali petrolifere.

Se Putin non sfonda adesso nel Donbass (o se non glielo si regala adesso) entro fine autunno, è invece la Russia che rischia forse di dover capitolare. 

In un anno Mosca è avanzata di solo 20 km in un territorio non decisivo, a costi proibitivi e l' economia galleggia solo per la riconversione bellica forzata (che rende più pericolosa la pace). Non si dice quasi mai che è stato Biden (molto prima di Trump) a non voler una controffensiva ucraina decisiva nel Donbass impedendo a Kiev di raccogliere vittorie tattiche fondamentali con il lancio di missili nelle retrovie russe. 

Qualcuno sostiene come tra Mosca e Washington sia in atto un gioco delle parti per indebolire l’Europa, seguendo la stessa logica di Jalta. Obama aveva regalato la Crimea ai russi nel 2014 senza colpo ferire e del resto già nel 1956 nonostante l’invasione sovietica a Budapest si assisteva alla alleanza russo-americana in difesa dell’Egitto contro Inghilterra, Francia e Israele. Se i russi usavano la NATO per mantenere il Patto di Varsavia in Oriente (nessuno intervenne in difesa di Praga nel 1968 e Budapest nel 1956), gli USA hanno sempre fatto l’inverso, fino a quando la corsa al riarmo fece implodere l’URSS in ansia da prestazione atomica a seguito dell’invasione dell’Afghanistan non gradita agli americani.

L’amicizia tornò subito. Saltata l’URSS nel 1991 in accordo con gli americani venne disarmata l’Ucraina che smantellò il suo arsenale nucleare mentre vi sono però le testate nucleari russe a Kaliningrad contro l’Europa (con implicito avallo americano) e le basi NATO nei Paesi Baltici (con implicito avallo russo). 

Nel luglio del 2021 la Ue e Kiev avevano firmato un accordo che dava agli europei lo sfruttamento dei minerali rari del Donbass in cambio della pacificazione nella regione. Subito dopo l’accordo iniziarono i preparativi dell’invasione. Cosa significa dissero in Svizzera Putin e Biden, come mai Washington parlava esplicitamente di una imminente invasione russa proponendo a Zelensky la fuga?

La Russia da quando ha deciso di rompere l'ordine internazionale, dipende però dalla Cina e non può uscire dall’economia di guerra senza i capitali cinesi e/o occidentali.

Donald Trump ripropone dunque lo spirito dell’Elba, quello dell' amicizia russo-americana sempre in chiave anti europea, con i russi ridotti a soci minori degli americani; ma Putin - questo è il vero problema - potrà tornare indietro o è ormai costretto a non fermarsi?

Ne abbiamo parlato con un esperto del tema.

FRONTE DELL’EST, PASSATO E PRESENTE DI UN DESTINO GEOGRAFICO, il nuovo lavoro dello studioso di politica internazionale Salvatore Santangelo che studia la dimensione mitica dell’attualità occupandosi di “geosofia”, quella che John K. Wright ha definito come l’esplorazione «dei mondi che si trovano nella mente degli uomini». 

L’autore ha ben evidenziato come la Caduta del Muro e la Riunificazione della Germania abbiano stravolto il contesto geopolitico dell’Europa Orientale, contribuendo alla dissoluzione dell’URSS e preparando per ragioni economiche un frettoloso ingresso nella UE di Paesi sovranisti poco inclini ad una visione post identitaria e alle aperture ai “nuovi diritti”. L’ingresso dei Paesi dell’Est nella UE (più filo USA che filo UE) fu voluto con la compiacenza di Romano Prodi principalmente dagli inglesi, che prima di uscire dall’Europa volevano avvelenare i pozzi favorendo anche gli storici appetiti tedeschi su quei Paesi a scapito dell’integrazione politica dell’Unione. L’Illusione che l’Unione Europea potesse nascere, durare e reggersi sull’esclusivo collante del libero commercio e che la NATO potesse resistere alla fine dell’anticomunismo, specie dopo il disastroso ritiro dall’Afghanistan del 2021, sono stati due fattori di rilevante preoccupazione per l’establishment di Bruxelles e Washington:

https://youtu.be/3B5vmxNotlA?si=SOR7vYQWc7H3BboB

Commenta

CAPTCHA