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I soldi investiti per i diversamente abili e terremotati sono sperpero di denaro pubblico?

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Se lo scopo del non meglio identificato decreto-legge recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 era quello di mitigare ulteriori danni alle casse erariali, va precisato che ha fallito miseramente.

Gli unici interventi colpiti dalla scure governativa sono stati gli interventi di abbattimento sulle barriere architettoniche e gli interventi di ricostruzione (associati al contributo statale od in alternativa ad esso).

Lo sconto in fattura è l’unico strumento che consente di poter eseguire interventi del genere, quando si adottano delibere di tale portata, lo si fa perché consapevoli di poter utilizzare lo strumento dello sconto in fattura, senza il quale non sarebbe possibile rispettare gli impegni conseguenti a tali delibere, in quanto economicamente non sostenibili

Mettere il contribuente nelle condizioni di poter eseguire interventi di tale portata, (assumendosi quindi impegni economici con tecnici ed imprese di una certa rilevanza) per poi abrogare in corso d’opera l’unico strumento che consente di rispettare gli impegni assunti e senza il quale il contribuente quegli impegni non li avrebbe mai assunti è semplicemente ABERRANTE, perché abrogato lo strumento, gli impegni rimangono e vanno onorati.

Premesso che il decreto nasce per tutelare la finanza pubblica, da ulteriori sperperi di denaro pubblico, auspico che durante l’iter parlamentare di conversione in legge, si prenda atto che, rendere possibile un intervento che faciliti ad un diversamente abile di rientrare più comodamente nella propria abitazione od un intervento che consenta a chi è fuori casa 7 anni di rientrare in una casa più sicura, non può e non deve essere mai considerato sperpero di denaro pubblico.

Rag. Antonello Lanzillotto

  Presidente provinciale ANACI Teramo

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