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Una storia di solidarietà e di cuore tra le corsie del Mazzini di Teramo...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Non ci appassiona più di tanto il castrante dibattito sul nuovo ospedale di Teramo. La politica aprutina, destra e sinistra dovrebbe avere quantomeno un pensiero unico dopo cinque anni. Invece si continua a discutere sull'ubicazione mentre in altre province abruzzesi partono i cantieri; mentre a Teramo ancora si cerca una interlocuzione con la Regione con consigli comunali che non hanno nulla di deliberativo; mentre tra le corsie del meraviglioso Mazzini, ora, oggi, ieri e domani, c'è bisogno di nuovo personale, di nuova tecnologia, di Eccellenze, di proteggere chi ha scelto Teramo, il Mazzini e che ha creato ottimi reparti, di progetti condivisi all'ascolto e con urgenza e ripeto con urgenza, di uno psicologo di corsia. Durante la mia degenza che dovrebbe ultimarsi con il Day Hospital il 22 Ottobre, ho vissuto una storia meravigliosa. Una signora di Teramo, badante con figlia di 5 anni ha scoperto un tumore. Scatta la rete oncologica, ( il mio ricordo corre immediatamente al nostro sciopero della fame ) e il sistema programma chemioterapia e assistenza. Parlando con la signora, vicino alla biblioteca nell'atrio di oncologia, ci ha raccontato della sua paura di perdere il posto di lavoro, del terrore di rimanere da sola e dell'impossibilità di andare avanti con una figlia piccola.  Tre pomeriggi e tante letture fino a quando alcune infermiere tra una conoscenza e l'altra, ( dall' ospedale si arriva dappertutto) hanno parlato con i datori di lavoro della signora. Il lieto fine? Piccolo appartamento nel palazzo di residenza, tre stanze con bagno, messo a disposizione e massima cura per lei e la figlia. Vedete anche questo è il Mazzini di Teramo che non merita una politica divisa ma la condivisione di storie di pura umanità. 

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