La conferenza stampa di Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, la coppia di fidanzati di Giulianova che si sono salvati dall'inferno di ghiaccio dell'Hotel Rigopiano, è terminata con le lacrime commosse di Giorgia abbracciata a Vincenzo.
Lo stesso modo in cui hanno superato 48 ore sotto la neve, nella sala grande del camino.
Hanno stretto la morte.
Ora comprendono il valore di ogni attimo della vita.
Hanno sentito la falce nera intorno.
Il loro pensiero è per Francesca che è sopravvissuta e per Stefano, il fidanzato che non è riuscito a vincere la propria personale sfida contro la valanga, l'ipotermia e il terremoto.
Hanno avuto paura.
Freddo.
Si sono nutriti di neve.
Hanno vissuto al buio totale.
Hanno creduto e sperato negli aiuti.
Hanno urlato di gioia alle parole dei Vigili del Fuoco che li hanno tirati fuori trascinandoli dalle gambe.
Guidati da una fede incrollabile verso la vita.
Immaginate.
Buio, poco spazio e dolore tutt'intorno con il pensiero verso i genitori e gli amici.
L'unico rumore ?
Le canzoni di Vincenzo per guidare i vigili del Fuoco ( O Sole Mio) e la mamma che rincuorava il figlio nella stanza accanto.
Amore e Amicizia.
Il ghiaccio spezzato tra Giorgia e Francesca.
Un rito.
Poi la libertà.
Un buco nel divanetto di vimini e l'uscita verso il cielo.
Il lieto fine di un incubo.
Il nostro pensiero è per i morti.
Per chi ha autorizzato la costruzione di un simile albergo.
Sui detriti di vecchie valanghe.
Una struttura simile senza spazzaneve, senza turbina, senza sicurezza.
Il nostro pensiero è per i genitori, i parenti dei defunti e gli amici.
Ci vuole giustizia e rispetto per il dolore.
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