Il panico, la paura, l'ansia da terrorismo, la fuga verso l'ignoto, il nulla dal sapore di speranza.
Giulia De Iuliis ci racconta la paura di morire di una vacanza a Londra tra un tranquillo pomeriggio di allegro Black Friday e quell'attimo infinito che può cambiarti la vita.
"Eravamo ferme io e mia figlia Carlotta in una fermata del bus di Oxford Street per tornare a casa della nostra amica che ci ha ospitate per una settimana. Poi oggi era il famoso Black Friday e quindi c’era veramente tantissima gente. Mentre stavamo aspettando il bus vedevamo passare tante macchine della polizia correre lungo la via e, ad essere sincera, il pensiero è andato subito a qualcosa di serio infatti, nemmeno il tempo di riflettere che, di lì a poco, vediamo correre tantissima gente verso di noi, urlando e piangendo con crisi di panico annessa! Noi iniziamo a correre veloce e cerchiamo di entrare nel negozio dietro la fermata ma tutti avevano avuto la stessa idea, ci siamo prese per mano, strettissime, mentre tutti ci spingevano e, mentre correvamo, c’erano persone cadute che venivano letteralmente calpestate e noi anche, dietro di loro, gli siamo salite sopra per trovare riparo. Una volta dentro il grande magazzino, dove abbiamo avuto la fortuna di entrare, siamo andate di corsa a nasconderci dentro i vestiti appesi negli stands e con noi altre persone in panico, Carlotta che piangeva ed io ed altri cercavamo di calmarla. Una volta che abbiamo visto la Security chiudere le porte ci siamo fatte coraggio e siamo salite al piano di sopra, per evitare di stare direttamente in prima fila all’ingresso del negozio. Lì abbiamo visto di tutto, il negozio completamente sottosopra, passeggini lanciati senza bimbi e gente che scappava, urlava, correva e piangeva, in totale panico. Nel vedere le porte chiuse ci siamo un po’ tranquillizzate, ma sempre con un’ansia addosso pazzesca. I telefoni in tilt perché tutti cercavano di avvisare qualcuno. Siamo state sequestrate per circa un’ora e mezza...poi, appena possibile, siamo uscite e, con 4 ragazzi napoletani, siamo scappati e di corsa siamo andati a prendere il bus che ci portava lontano da lì...fuori di lì una via assediata da polizia, transenne, poliziotti che parlavano ai megafoni e gente che cercava di capire qualcosa. Comunque ora siamo a casa, domani ripartiremo alla volta della nostra Teramo e, sinceramente, se devo dire la mia, è stata un’esperienza bruttissima e drammatica che speriamo di poter dimenticare presto, ma non è facile anche se, sono contente che è andata come è andata!!
Commenta