Il Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Teramo ha eseguito due misure cautelari
personali degli arresti domiciliari, disposte dal G.I.P. di Teramo, dott. Procaccini, nei confronti di un noto
commercialista teramano, unitamente a un congiunto residente all’estero, per aver ottenuto, nell’ambito delle
procedure a lui affidategli in qualità di curatore fallimentare e commissario giudiziale, un indebito arricchimento
per quasi 1,5 milioni di euro.
In sostanza, dalle indagini dirette dai Sostituti Procuratori, svolte anche nei confronti di altri soggetti coinvolti
nella vicenda (un avvocato e un imprenditore), sono state ricostruite alcune operazioni finanziarie ideate e attuate
dal citato professionista nell’ambito di diverse procedure fallimentari iscritte presso il Tribunale di Teramo. In
particolare, è emerso che il professionista teramano, avvalendosi di società costituite ad hoc ubicate in Italia ed
all’estero, riconducibili a lui e al figlio, avrebbe acquistato, nell’ambito delle predette procedure fallimentari,
crediti deteriorati; successivamente, in virtù della propria posizione privilegiata di curatore, avrebbe provveduto,
mediante una nuova ripartizione dell’attivo fallimentare, appositamente pilotata, ad assegnare a detti crediti un
maggiore valore economico, incassando così, tramite le citate società, consistenti somme di denaro.
Il giudice ha ritenuto di accogliere la richiesta dei pubblici ministeri, attesa la reiterazione e la sistematicità nel
tempo dei comportamenti lesivi posti in essere, nonché l’estrema gravità dei fatti contestati, tali da ipotizzare la
sussistenza dei reati di interesse privato del curatore negli atti del fallimento e peculato.

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Commenti
Se così fosse:"Lu chiu' pulite.....te' la rogne!"
METODO Giovanni Falcone
" segui i soldi e troverai......." segui il denaro e troverai il SISTEMA!
Forse dietro ai "crediti deteriorati"(dei quali dovrebbe essere spiegato meglio il meccanismo truffaldino), si nasconde qualcosa di molto più grande !
Com'è triste Venezia
Aznavour
c'è molto di più!
Occorrono tre gradi di giudizio per considerare una persona colpevole, ma a Teramo, come già successo, si fanno fughe in avanti. Evidentemente la storia non insegna nulla.
I processi si fanno nelle aule di Giustizia e non sui blog, sui social e nei bar.
Una cosa è certa: se sono colpevoli pagheranno e se sono innocenti saranno assolti.
Sugli npl cartolarizzati sarebbe auspicabile che la Procura di Teramo accendesse un faro; chissà che non siano serviti per regalare una banca?