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Cannabis sativa, la Polizia locale sequestra 2500 euro di prodotto in due distributori automatici

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Cannabis sativa: la Polizia Locale di Teramo dispone la chiusura di  due distributori automatici ritrovo abituali di giovanissimi. Ammonta a circa 2500 euro il valore commerciale della merce sottoposta a sequestro dagli agenti del Nucleo Operativo Antidegrado.


L’attività investigativa  era iniziata da tempo quando dei ragazzi erano stati colti in stato di alterazione psicofisica sui tetti di   uno stabile in costruzione. In quell’occasione furono rinvenute sostanze stupefacenti che gli stessi giovani dichiararono di aver acquistato presso distributori automatici, uno sito in Piazza Dante ed uno in viale Bovio. In una seconda occasione gli uomini del N.O.A. avevano fermato, all’interno di uno dei locali, un adolescente trovato in possesso di hashish di qualità pregiata. In entrambi i casi è scattato il deferimento al Prefetto ai sensi dell’art. 75 del Testo Unico sulle sostanze stupefacenti e psicotrope. Il problema nasce dalla formulazione della legislatore nazionale, che con la Legge n.242/2016,  sotto la spinta del legislatore europeo, ha inteso incentivare la coltivazione di cannabis sativa (con basso contenuto di tetracannabinolo) per esclusivi utilizzi tecnico/industriali.

La legge ha sollevato nel tempo contrasti giurisprudenziali ed interrogativi nella comunità scientifica circa l’effettiva possibilità  di utilizzo della cannabis sativa per uso ricreativo. Il dibattito venne chiuso dalla Sezione Unite della Cassazione la quale sancì che per avere rilevanza penale la sostanza dovesse superare certi limiti di principio attivo ossia un THC  >  0.6. A colmare l’imperfezione della norma è intervenuto il legislatore regionale con la  Legge n.37 del 7 dicembre 2020 sancendo all’art.22 il divieto di commercializzazione della canapa per uso ricreativo. Legge che di fatto in pochi conoscono ma che gli agenti del N.O.A. hanno applicato alla lettera al fine di cercare di contenere fenomeni di aggregazione presso questi distributori automatici dove si riscontrano attività di spaccio di sostanze stupefacenti occultate tra le confezioni della cosiddetta “cannabis legale” la quale di legale non ha affatto nulla.

Dopo il prelievo di campioni e la sottoposizione ad analisi presso l’Arta di L’Aquila è scattato il sequestro. Da notare che, secondo recenti sondaggi, l’inserimento in appositi locali di un distributore di cannabis sativa consente un aumento del fatturato complessivo di circa il 40 %, un business che sfrutta appunto l’incertezza normativa e la falsa convinzione nei giovani di non commettere alcun illecito.

Non è così, dal Comando di Polizia Locale si apprende che in Italia non vi è al momento nessuna norma che legalizza le cosiddette droghe leggere eccetto i casi in cui queste sono appositamente prescritte per uso terapeutico. Chi viene ne viene trovato in possesso senza titolo soggiace alle sanzioni amministrative previste per l’uso personale o alle più ben più gravi sanzioni penali previste dall’art.73 del D.P.R. 309/90 ossia la reclusione da 6 a 20 anni e la multa da 26000 a 260000 euro.

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Commenti

Il problena sta a mpnte. 8 distributori vanno controllati al mlnento dell apertura pr verificare il tipo di prodotto in vendita non dopo mesi. Il distributore di viale bovio è aperto da mesi e nessuno ha mai detto nulla. Cho doveva dare le ajtorizzazioni? Chi doveva verificae la tipologia di prodotto in commercio
? Tra l altro distributore è col9cato di fronte alka questura centrale nessuno sapeva nulla? Si chiudevano entrambi gli occhi?

Fate ridere, preistorici, è ora che la legalizzate!!!!!

Ma spettacolo!AI miei tempi si dava la colpa al classico "Abdul" adesso è facile, basta dire che l'ha tirata fuori il distributore...