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Quella carezza che arriva dall'Hospice di Teramo...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Iniziativa di sensibilizzazione in corso stamattina nell'atrio del Mazzini nell'ambito della Giornata del Sollievo, che quest'anno si celebra domenica 25 maggio e che si pone l'obiettivo di diffondere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale a favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione . L'equipe dell'Hospice di Teramo, diretta da Franca Di Renzo, ha allestito un banchetto e ha distribuito materiale informativo alla popolazione. Per tutta la mattinata medici, infermieri, Oss e due psicologhe hanno parlato del valore della qualità della vita, ponendo l'attenzione nei confronti di coloro che si trovano nella sofferenza fisica e morale . Presente anche Roberto Berrettoni, responsabile della Uos Terapia del dolore del Mazzini.

E' stato presentato anche il progetto "Hospice aperto", giornata che si terrà a luglio dedicata alla conoscenza diretta delle attività che si svolgono in Hospice, con lettura delle testimonianze di pazienti e familiari, discussione di argomenti riguardanti la terminalità, le cure simultanee, il dolore fisico e psicologico, ei modi di affrontarli , la modalità di assistenza residenziale e domiciliare e concerto finale.

L'hospice di Teramo nel 2024 ha effettuato 25.973 accessi domiciliari a malati terminali, il 10% in più rispetto all'anno precedente, oltre alle consulenze effettuate nei vari reparti dei quattro ospedali e 161 ricoveri all'interno della struttura.

"La legge 38/2010 ha segnato una svolta epocale nella gestione del dolore: essa, infatti, in tutte le sue sfaccettature, riveste una parte fondamentale nell'assistenza alla persona e assume una connotazione di quinto parametro vitale, da riportare obbligatoriamente sulle cartelle cliniche e durante le visite specialistiche dedicate. Il mancato trattamento del dolore acuto lo fa virare verso una forma di cronicità , in tal modo diventa esso stesso una vera e propria patologia, difficile da affrontare e curare", ha spiegato Di Renzo.

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