Intuito, spirito di osservazione e tanta esperienza ha guidato tre agenti di polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Castrogno a Teramo, nel comprendere lo stato d'animo e di salvare la vita a una detenuta italiana di 47 anni che verso le 21 e 30 di ieri sera è stata ritrovata stesa a letto, coperta da un lenzuolo, con una busta di plastica sulla testa e una bomboletta di gas.
L'intervento delle tre donne agenti è stato immediato e il trasporto in ospedale ha evitato ogni altra problematica sanitaria.
Il merito della sopravvivenza di questa vita umana è solo della preparazione delle Guardie di Polizia Penitenziaria di Castrogno che nonostante la mancanza di personale e di mezzi ha dimostrato ancora una volta il giusto addestramento e sensibilità.
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Salvare una persona dal suicidio significa darle la Vita una seconda volta, dopo la madre.
Spesso non ci sono segnali chiari certi che indicano che la sofferenza di una persona è arrivata al punto di diventare intollerabile. Spesso chi se ne accorge, chi lo intuisce, ha quel "dono" speciale, chiamato sensibilità, o empatia, che fa percepire le cose oltre e nonostante è per il quale spesso si è giudicati "strani", quando va bene.
Spero con tutto il cuore che per questa donna, il gesto di salvezza e di amore che ha ricevuto, sia l'inizio di un cammino verso se stessa.