
Care colleghe, cari colleghi,
vogliamo rivolgerci a tutti voi con questa lettera aperta che spieghi le ragioni profonde della decurtazione della gran parte della Nostra produttività collettiva.
Come avrete avuto modo di vedere dal vostro cedolino di luglio 2025, la voce produttività collettiva generale, presenta una drastica riduzione del 60% circa, rispetto all’anno precedente.
È legittimo chiedersi da dove sia scaturita tale situazione ed identificarne i responsabili.
Se da una parte, la decurtazione della indennità di produzione è dovuta al mancato riconoscimento delle somme derivanti dal così detto "Decreto Calabria", come già denunciato nei giorni passati, ebbene, c’è un’altra parte di verità che non vi è stata raccontata per motivi che possiamo immaginare.
Ma andiamo con ordine.
Il 19 marzo 2025 in conferenza stampa la UGL Salute, aveva già previsto tutto.
Si denunciò all’epoca, infatti, che ci sarebbe stata una riduzione importante della premialità, a discapito della generalità del comparto, anche a causa della abnorme proliferazione di incarichi professionali, conferiti dalla Asl di Teramo e voluti con l’accordo con i sindacati che si professano portatori di interessi diffusi.
La Direzione della Asl ci aveva liquidato comunicando che tale previsione non aveva fondamento, in quanto non si sarebbe intaccato il fondo produttività e che, tuttavia, tale decisione era stata presa in delegazione trattante con i sindacati rappresentativi.
Un modo elegante di ammettere l’accordo Azienda/sindacati (sicuramente non LA UGL SALUTE!), ma che non esime perciò entrambi di fuggire dalla loro responsabilità.
Infatti, se da una parte i sindacati inclini a tali accordi che premiano pochi a discapito dei molti, la Direzione Aziendale, con l’aggravante della dovuta conoscenza del probabile mancato introito delle somme derivanti dal così detto "Decreto Calabria", invece di assumere un atteggiamento prudenziale, da buon padre di famiglia, ha assecondato l'aumento del numero degli incarichi, su molti dei quali sarebbe da chiedersi l’effettiva esigenza (ma di questo diremo prossimamente).
Insomma, un pactum sceleris di cui oggi i lavoratori del comparto della Asl di Teramo pagano il conto salatissimo, con famiglie di lavoratori che facevano affidamento su quella piccola somma di produttività già erosa dal caro costo della vita, con cui magari intendevano fare fronte alle spese impreviste dell’anno.
Ultima nota rilevante è che, questa penuria durerà anche per tutti gli anni avvenire ed è per questo che oltre ad indignarci, chiediamo da subito la revisione ed il ridimensionamento del numero di incarichi, anche e soprattutto alla luce del nuovo Atto Aziendale, così come previsto dallo stesso regolamento nel caso di specie.
Basta proliferazione di benefici a favore di pochi ed a discapito della generalità delle professionalità del comparto impiegate nella nostra azienda.
Va spezzato questo modus operandi che vede penalizzati la gran parte degli operatori.
Basta, colleghe e colleghi, cominciamo ad aprire gli occhi, insieme in un moto di orgoglio collettivo.
Per il momento un'unica parola, VERGOGNA
UGL SALUTE ABRUZZO
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