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C'è un'anima teramana nell'ultimo disco di Massimo Ranieri....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

"Tutti i sogni ancora in volo" non è solo il titolo del libro edito da Rizzoli ( 2021) che racconta 60 di carriera di Massimo Ranieri ( oltre quattordici milioni di dischi venduti in tutto il mondo, più di trenta album pubblicati a partire dal primo, registrato a soli tredici anni come Gianni Rock. Un Sanremo vinto nel 1988 con una canzone immortale, Perdere l'amore, in repertorio tantissimi brani indimenticabili da Rose rosse a Se bruciasse la città a Erba di casa mia e una capacità unica di rivisitare la canzone napoletana restituendole la nuda eleganza delle origini. E tutto questo per restare al solo ambito musicale. Poi la televisione, il cinema, e l'amore di una vita: il teatro che permette di mantenere con il pubblico "il rapporto diretto, fisico, che avevo durante i concerti" sotto la guida dei più grandi, da Patroni Griffi a Strehler)  ma anche il motivo grafico del nuovo disco prodotto da Gino Vannelli di cui è manager per l'Europa il teramano  Gianni De Mattheis che ha curato come nella precedente opera di Ranieri la produzione, gli arrangiamenti e le vocal session...
Possiamo essere un po' orgogliosi?

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In questi momenti veramente drammatici per la nostra città tediata e vessata da governanti privi di ogni minima forma di cultura, anche questo fa notizia... Il bello è che non ce li siamo neanche scelti perché sono l'esito di un rimpasto che ha stravolto la volontà popolare.