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Lite sulla nomina di Fira in quota Di Matteo

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Giacomo D’Ignazio è il presidente Fi.Ra, «società in house di Regione Abruzzo a totale capitale pubblico, rappresenta lo strumento di attuazione della programmazione economica regionale. Fi.R.A. concorre allo sviluppo e al riequilibrio socio-economico e territoriale dell’Abruzzo, opera per il raggiungimento della piena occupazione e per la valorizzazione di tutte le risorse imprenditoriali regionali».Uomo di comunicazione e di selfie. Secondo solo a pochi onnipresenti del nostro emisfero televisivo, viene studiato da tutte le facoltà di Scienza della Comunicazione. Gli studenti amano la capacità che ha unicamente il D’Ignazio di fine stratega. La sua nomina fu costruita, costituita dal consigliere regionale, Emiliano Di Matteo quando era anima della Lega di Salvini e vice coordinatore regionale. Uomo forte perchè portatore sano di consensi, quelli veri. Lo stesso Giacomo D’Ignazio ha espresso la sua intenzione di candidarsi per le prossime regionali. Ogni autoscattista che sia degno di nota deve allenarsi per raggiungere gli obiettivi da super atleta o da politico di rango. Nella terra di Remo Gaspari, di Tonino Tancredi, Rocco Salini, Gianni Chiodi, Luciano D’Alfonso, Giovanni Pace detto Giovannino, Luigi Di Paolantonio, detto “Tom”; c’è lo spazio per Giacomo D’ Ignazio. Dopo essere riuscito nella difficile impresa di portare meno di 60 voti di una sua candidata( a cui vanno tolti come già scritto i voti della famiglia, degli amici e degli amici degli amici); D’Ignazio ieri al telefono, ( la prossima volta sarebbe meglio chiudere la porta dell’ufficio e soprattutto le finestre) avrebbe discusso con un quasi neo consigliere regionale di Forza Italia. Prossimo candidato alla regione Abruzzo e con alta possibilità, segretario provinciale per Forza Italia di Teramo. La richiesta è stata quella delle dimissioni da Fi.Ra e di seguire chi lo ha nominato al vertice della finanziaria regionale, nelle file di Forza Italia. In fondo il consigliere Di Matteo è a capo della commissione regionale di controllo dello stesso ente. Giacomo D’Ignazio, fine economista, ricordiamo tra i suoi colleghi di confronto Howard Davies, Daniel Gros, Simon Johnson, Nouriel Roubini, George Soros, Joseph Stiglitz e il ragioniere più famoso della cinematografia filiniana, in fondo Filini era un altro collega ragioniere. Scherzi a parte e battute di satira dall’altra parte, D’Ignazio si trova in un vero e proprio cul de sac. La vicinanza a Marsilio che non vedrebbe di buon occhio il suo cambio in Forza Italia; la perdita di appeal in Lega dopo la prestazione alle Amministrative di Teramo e l’entrata in Forza Italia che potrebbe rappresentare il fermo per una elezione e la spoltronizzazione da Fi.Ra. L’ addetto alla camera del sovrano, il Camerlengo D’Ignazio come riuscirà a trovare prima del conclave politico una soluzione per mantenere i suoi privilegi? Il consiglio da parte di tutti è di rispettare il consiglio di Teramo Città « A lo parlare agi mesura» perchè gli amici si vedono nel momento del bisogno, il resto è una riunione di gabinetto.

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