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Teramo Città chiusa ai turisti...quale Cultura?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

La condizione del Comune capoluogo durante il periodo estivo rappresenta plasticamente la vocazione al declino alla quale ha deciso di votarsi la maggioranza del sindaco D’Alberto.

Da un lato, infatti, si è deciso che le manifestazioni debbano essere svolte fuori dal centro storico, diminuendo ancor più di quanto non fosse già in atto l’affluenza di persone e turisti, nonché facendo segnare un record negativo di presenze nei mesi di luglio e agosto, come reso noto da tutti i commercianti.

Dall’altro lato, la chiusura di quasi tutti i centri potenzialmente attrattivi rende la città un posto fantasma, deprime la ristorazione e il commercio, fa scappare i residenti e invoglia a recarsi in altri luoghi maggiormente accoglienti.

Non occorre enumerare le ferite aperte: la chiusura permanente del Museo Archeologico (che non ha data di scadenza); la chiusura permanente della Domus del leone (che avrebbe dovuto tornare fruibile già da due anni con la sottoscrizione del protocollo d’intesa fra Comune, Fondazione Tercas e famiglia Savini, datato 5 agosto 2019); la sempiternamente rinviata apertura del Castello Della Monica (già restaurato dalla precedente Amministrazione comunale); la chiusura dell’edificio espositivo di Torre bruciata (immotivata); la mancata valorizzazione del Teatro romano (per incapacità politica); la maggior parte delle chiese aperte solo per poche ore (e nessuna con apertura serale); la mancata destinazione d’uso delle Sale ipogee di Piazza Garibaldi.

Da ultimo, a rendere impietosa la situazione, ci sono sparuti turisti che si trovano spaesati in città e chiedono smarriti dove si trovi l’Ufficio turistico, anch’esso tragicamente chiuso nonostante il COPE da tre anni abbia stanziato cospicui fondi e strumentazione d’avanguardia affinché potesse aprire nei locali al pian terreno del Palazzo Delfico in Via Carducci.

Inoltre, manca totalmente una cartellonistica turistica che indichi le aree archeologiche (ad esempio la Necropoli di Ponte Messato, nel quartiere Cona, è sconosciuta anche alla maggior parte dei teramani), i luoghi di interesse (come ad esempio la Fonte della Noce), i percorsi naturalistici ed escursionistici da fare sia in città che nei dintorni.

Un capoluogo abbandonato, al punto che quasi tutti i bar e i ristoranti chiudono per le ferie agostane, ben sapendo che i costi per restare aperti sarebbero più alti delle teoriche entrate derivanti dai possibili clienti.

Una città completamente in disarmo, ben rappresentata dagli strofinacci appesi lungo Corso San Giorgio, ingiuriati dal vento e tristemente attorcigliati a rappresentare quanto Teramo si sia aggrovigliata nella propria chiusura, a causa delle evidenti carenze di coloro che la amministrano.

Teramo, 18 agosto 2021

          Il Consigliere Comunale

                F.to   Ivan VERZILLI

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Commenti

Pienamente d'accordo con Ivan Verzilli.
Amministrazione invisibile.
Peggio della precedente.

Esattamente come durante le precedenti amministrazioni ...

Ma quale cultura!
Teramo ha un solo, triste primato nazionale: quello dei bar e del numero degli sbicchieratori per abitante.
C'è un solo turismo che a Teramo va a gonfie vele ed è quello della tazza.
E gli ubriaconi ben contenti di bersi soldi che poi piangono quanfo devono pagare affitti e bollette.
Città agreste.
Usanze adeguate.

Scusa Verzilli
Ho passato ferragosto fra Roma (centro) e Teramo
Ho visto a Teramo: musica dal vivo e teatro a piazza S. Anna, movimento (cioe' gente e qualche locale aperto) a piazza Martiri, mercato del sabato in full swing
A Roma: dal 13 al 17 Agosto deserto in centro e nei quartieri circostanti, confusione totale su green pass e l' accesso strutture museali e di altro tipo, ricerca disperata di un bar aperto per il caffe' e di un supermercato per generi di prima necessita'. In aggiunta attesa al sole cocente (45 gradi) per servizi di base alla ASL Roma 1 il 13 agosto
Gli stracci per il corso nuovo e vecchio fanno schifo, sono d'accordo con te, e l'impressione e' che a teramo tutto sia abbandonato a se stesso, ma nella Roma a 5 stelle noto oggi -e anche ieri e l'altroieri- solo erbacce, incuria, sciatteria, abbandono
Se Teramo piange, Roma non ride, anzi

X il liceale sei rimasto indietro il consigliere era del M5S poi passato alla lega poi gruppo misto poi un altro partito che non ricordo come si chiama??????....

Prima di parlare sarebbe meglio.infoemarsi, la cultura c'è ma nessuno sa che c'è.....

Continuo a chiedermi il perché un turista dovrebbe venire a Teramo......A vedere che? L'incuria ? La sporcizia? La mancanza di decoro ? O la maleducazione di quattro cretinetti nullafacenti? Gli altri teramani, per fortuna la maggior parte ,non meritano questo. Politici,ad eccezione di qualcuno, assolutamente inadeguati e incapaci. Venduti ai poteri più forti. Vergogna! Avete distrutto una città,avete tolto punti di aggregazione distruggendo piazze. Avete distrutto il centro e lasciato al degrado lungofiume e interi quartieri. Povera Teramo!!!!

Verzilli chi? Qualcuno gli dica che Piazza S. Anna è in centro e che le manifestazioni al parco fluviale sono seguitissima ( anche se a me il cartellone non piace) . Per principio me non piacciono neppure chi è eletto in un partito e poi lo abbandona. Verzilli sarà dimenticato come tanti salvatori della quaglia.

Non bisogna andare lontano per migliorare e rendere attrattiva la città. Guardate L'Aquila oggi 18 agosto, eventi museali, negozi aperti, città piena di turisti e parliamo di una città dove le ferite del terremoto sono ancora ben visibili. Io ritengo che Teramo abbia un gran potenziale ma che nessuna amministrazione abbia una visione di insieme tra la costa e i monti. Realizzare eventi anche in centro, organizzare pacchetti turistici in cui includere Teramo e la sua grande tradizione culinaria. Il museo che andrebbe pubblicizzato a dovere. Di nuovi contenitori (tipo il teatro) cosa c'è ne facciamo, a Teramo servono contenuti. Un centro turistico assente, nemmeno mezza indicazione, per non parlare di guide. Insomma manca non solo una visione di insieme, ma qui mancano proprio le basi.