Trovato oltre mezzo milione di euro, dalla Guardia di Finanza, nel corso di una perquisizione, nella casa e nello studio di Mauro Febbo, capogruppo regionale di Forza Italia ed ex Assessore. Febbo è accusato di corruzione assieme al Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e ad altri politici, manager e funzionari, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pescara su sanità e appalti, che vede coinvolto l’imprenditore Vincenzo Marinelli. 21 in tutto le persone indagate. Assegni e contanti per circa 300 mila euro sono stati trovati dalla Finanza. Poi, dopo un ulteriore controllo in una cassetta di sicurezza sono saltati fuori contanti per 227.500 euro. Bisognerà verificare se il denaro sia riconducibile alla specifica indagine sulla sanità. Febbo avrebbe riferito ai finanzieri di essere pronto a fornire indicazioni sulla provenienza del denaro e ha chiesto di voler essere interrogato. ( Sara Del Vecchio-Vera Tv)
Non tardano ad arrivare le precisazioni dell’avvocato di Mauro Febbo, Massimo Cirulli: “il contenuto è interamente riconducibile all'attività professionale del cliente, ragioniere tributarista attivo da oltre quarant'anni”, si legge nella nota. Non si tratta, pertanto, di profitto del reato di corruzione o di altro illecito. D'altronde, il cliente era stato reso destinatario, nelle precedenti settimane, dell'avviso di proroga delle indagini preliminari, nel quale si ipotizzava la commissione del reato di corruzione. Se il contenuto della cassetta fosse stato di illecita provenienza, il cliente si sarebbe affrettato a prelevarlo, mentre a tanto non ha provveduto neppure a seguito dell'accesso eseguito dalla polizia giudiziaria, a riprova della sua buona fede”. “Con istanza depositata il 6 maggio scorso”, continua il legale, “ho chiesto al P.M. di sottoporre ad interrogatorio l'indagato, che in quella sede potrà fornire convincente dimostrazione della lecita provenienza del denaro e dei valori rinvenuti nella cassetta di sicurezza”. “Mauro Febbo riafferma, mio tramite”, conclude, “la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati: non soltanto non ha ricevuto dazioni corruttive o illecite da parte di nessuno, ma ha fermamente avversato, come risulta documentalmente provato, il progetto di finanza relativo alla costruzione e gestione del nuovo polo oncologico presso l'ospedale di Chieti. Confida, pertanto, nella sollecita archiviazione del procedimento penale”.
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Commenti
Ma si, tutti noi conserviamo i soldi sotto il materasso! Dov'è il problema?
Di solito o li mangia i topi o li trova la Finanza!?
frutto di ... quasi quarantanni di lavoro... o forse meglio dire quasi trentanni di politica...