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14esimo giorno di ospedale e il mio amico pannolone...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Mi sono svegliato dall'operazione pensando alla mia probabile morte e alla mia quasi inevitabile paralisi.

Vi assicuro pensieri fissi che vi cambiano la vita. Accanto a me come cipressi gentili, due operatori sanitari da un sorriso onesto che mi avrebbero spiegato il cambio del pannolone per la pulizia delle parti intime. Pannolone? Si. un Air Bag tra la gambe. Ho provato imbarazzo ma ho lasciato fare perché anche questo faceva parte della guarigione. Mi sarebbe piaciuto parlare con qualcuno, uno.psicologo di corsia, figura indispensabile e poi, avere un pannolone per uomini su misura. Il primo era perfetto, il secondo un tanga. Tolto dopo tre giorni. Non mi sarebbe mancato per via di quei colori improponibili e per l'empatia tra chi lavava, spazzolava il mio unicum e chi era costretto a posizioni umilianti o esilaranti. Ho vissuto le seconde combattendo tutto con l'ironia.

La sintesi. Tempi stretti. Tempi consapevoli ma date al paziente il confronto con un professionista. La guarigione sarà umana e consapevole. Lo stesso psicologo potrebbe attendere i familiari in attesa del fine operazione. Pensiamoci. 

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Presto sarà solo un brutto ricordo✌️💪💪💪