La storia è nota.
Il Liceo Classico di Teramo, del fu sempre rimpianto, preside Befacchia "Pascal", non solo non ha riconosciuto il merito alla sua allieva, Gaia Sabbatini, per il secondo posto ai giochi studenteschi nazionali di atletica leggera, per il minimo agli europei, per aver portato il nome di Teramo e del liceo classico a livello nazionale, ma non permise a Gaia, di gareggiare con una maglietta del liceo.
Uno scandalo etico sportivo.
Oggi, la Città di Teramo, ci ha reso orgogliosi.
Un premio a Gaia Sabbatini fortemente voluto dalla sensibilità sportiva del sindaco Brucchi, dall'assessore allo sport Roberto Canzio, dai consiglieri Salvi, Gianluca Pomante ( ex atleta e padre di un promettente saltatore con l'asta), da tutta la Giunta, da tutto il consiglio comunale, dalla società Gran Sasso, dal suo allenatore Marcello Vicerè e dai famigliari.
Gaia rappresenta lo spirito di sacrificio e la coscienza sociale di ogni teramano.
Una questione di identità cittadina.

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