Scrive Porro, noto giornalista e conduttore televisivo " Diciamo che il presepe di papa Francesco è horribilis come l’anno 2020. Uno dei personaggi – qualcuno mi ha fatto notare – somiglia all’astronauta di Alien attaccato dallo xenomorfo…".
Il rispetto della critica e l'educazione possono andare sotto braccio?
Ora come spiegare a Nicola Porro l'arte Castellana?
Come spiegare una visione artistica che ha bisogno di essere guardata, studiata, sentita, valutata, immaginata e pregata?
Non si può spiegare una emozione. Ognuno è libero di criticare, giudicare e sentirsi realmente al centro del Presepe ma scrivere che "Guardate il presepe esposto in Vaticano. Arriva da Castelli, la patria abruzzese della ceramica: una specie di Caltagirone del centro Italia. " perchè usare Caltagirone come termine di paragone tra ceramiche e studi completamente diversi?
Su di una cosa concordiamo con Porro, quando scrive in tono liberatorio " O sono io che non ci capisco niente?".
Ecco, lo stile... che libera la verità.

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Commenti
Castelli ha una grande tradizione; perché distaccarsene proprio in un'occasione pubblica di questa portata? Un vero peccato...
Troppo complicato cercare di fartelo capire...
Qualcuno deve aver candidato, proposto, suggerito, ad un certo punto del Pontificato Bergoglio, la tradizione artistica di Castelli per il presepe in Piazza San Pietro. Qualcuno avrà fatto vedere e contemplare i bozzetti descrittivi di una tradizione rurale, cristiana, legata ai colori e ai tempi della Natura! Come non accogliere una tradizione che vive di impressioni dalla Storia dell'uomo? Poi deve essere entrato un vulnus, molto diffuso nella nostra comunità; un'ambizione artistica stroncata dai fatti, un'ambizione da critico letterario estromessa dall'assenza valoriale, ma le malattia vanno avanti come i muli zoppi che da Castelli scesero a Teramo...ed ecco la breccia individualista, che nega una tradizione collettiva, ecco un pasticcio astratto - così dico quello che cazzo mi pare e cito alla rinfusa la realtà che non ho mai capito! - Il Presepe è brutto, ignorante, ma la tradizione di Castelli non c'entra nulla, piccola consolazione.
Io trovo preoccupante, soprattutto, il livello dei commenti all'articolo.
Be, non è bellissimo.
Te piace, 'o presepe?.......
Il presepe non è mai horribilis (come il tuo cognome) caro Nicola, qualunque sia la sua forma e il materiale.
Il presepe celebra e festeggia il compleanno di Gesù, e pertanto l'atteggiamento non dovrebbe essere così freddo e indifferente.
"L'ESPERTO " Nicola Porro forse ha emesso un verdetto da giudice severo, invece di tentare di comprendere la passione e il sacrificio che c'è dietro queste "sculture" che, pertanto, contengono bellezza & autenticità!
Com'è triste Venezia
Aznavour
Fa schifo.
La ceramica di Castelli e' famosa nel mondo, meritatamente. Ma l'arte e' il gusto del bello, che e' soggettivo, certamente, ma...questo Presepe (?) lo trovo proprio brutto, freddo, privo di emozione, fuori contesto.
Il Presepe e' una di quelle cose, secondo me, in cui piu' si guarda al passato, alla tradizione, e' piu' si azzecca.
In tutti i casi, quando si espone un'opera al pubblico bisogna accettare tutte le critiche, anche le piu' spietate, altrimenti tenetevelo a casa vostra.
Non capisco proprio chi rimane stupito, e addirittura urtato, nel leggere critiche anche dure su quest'opera...
Definire Nicola Porro un giornalista è come definire Gattuso un goleador.
E se al posto dell'ASINO avessero messo...."IL PORRO"???
anche senza usare la terminologia di Porro, concordo con lui. il presepe castellano... quel presepe è proprio brutto. Sarà che forse neanch'io capisco di arte. E comunque il solo fatto che arrivi dalla scuola ceramista di Castelli non significa che automaticamente tutto quello che ne esce è ARTE
De gustibus.....per noi é horribilis nel senso di straordinario e mirabile....
Scusate ma il 2020 fa schifo perché tanta gente “ignobile” si prende la briga di dover mettere parola ovunque, senza criterio, cognizione, senza informazioni...
E quando si tratta di giornalisti (?) che dovrebbero fare nel loro mestiere cronaca, informazione, approfondimento e cultura e si ritrovano invece a fare commenti di bassa lega.
È storia dell’Arte!
Forse la campagna mediatica doveva pubblicizzare le peculiarità di Castelli, le avanguardie storiche e artistiche raccontate dalle opere prodotte nel corso dei decenni.
Adesso la cassa di risonanza di social e opinionisti da strapazzo rischia di annullare un’Arte al di fuori del tempo e dello spazio.
Certamente Porro dell evoluzione subita nel corso della seconda parte del secolo scorso,cioè dalla fine degli anni 50 in.poi,non ne sa e non ne capisce nulla.Porro non conosce la valenza a livello internazionale dell Istituto d'arte Francesco Grue,e non ne conosceva sicuramente
neanche che esistesse e dove fosse.
Non discuto assolutamente il.fatto che il presepe esposto potesse non piacere.e,Porro ha tutto il diritto di criticarlo,ma certamente non in questo modo.
In ogni caso,da questa polemica sorta ,trovo molto.positivo il parlarne destando l' interesse di molti organi di informazioni che gratuitamente,fanno una operazione di.marketing a favore di questo nostro sfortunato Comune montano.
Porro, semplice verdura che nessuno mangia.....
diciamo pure che avrebbero potuto tenersi un po’ piu’ sul classico, il neon del Gran Sasso sullo sfondo fa tanto Pizzeria di Torricella però
Nicola porro non sarà un critico d’arte, ma non è cieco ne’ bugiardo, è libero di dire che le figure del presepe sono oscene e -aggiungo io- fanno torto alla grande tradizione artistica di Castelli. Visto che non sempre Castelli ha l’onore del presepe di San Pietro, al punto di finire colpevolmente mischiata a Caltagirone, gli artisti avrebbero potuto affidarsi ad iconografia piu’ tradizionale. Se poi l’obiettivo della committenza è rompere con la tradizione, allora sono splendide e perfettamente in linea con questo pontificato. Absit iniuria
ho notato che il povero dott. porro, dopo il corona virus, si avvicina sempre di piu', nel modo di condurre la trasmissione al di fuori dei canoni civili al suo compare di emittenza dott. giordano.
prendertela con il presepe, ( puo' anche non piacere nonostante i premi ed i giudizi positivi raccolti in mezzo secolo di vita) il paese da cui proviene per attacare il PAPA e' indegno. silvio dove sei
E se il Falconi citasse anche il più famoso e titolato critico d'arte, saprebbe poi chiudere ad effetto il suo pezzo?
https://www.nicolaporro.it/il-presepe-del-vaticano-umilia-i-cattolici/?…