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A Giudizio il 30 Maggio il Presidente della Provincia di Teramo, Camillo D'Angelo

di Giancarlo Falconi
2 minuti

ll Pubblico Ministero è Silvia Scamurra. Camillo D’Angelo, presidente della provincia di Teramo e sindaco di Valle Castellana, rispoderà il 30 Maggio, davanti al giudice monocratico, Carla Fazzini delle accuse di esercizio abusivo della professione ( art. 348c.p.). La vicenda risale al 27 aprile del 2015 quando un residente di Rocca Santa Maria che ha denunciato D’Angelo, depositava presso l’ufficio tecnico del comune montano, un permesso di costruire per la realizzazione di un edificio residenziale con annesso capannone. Il direttore dei lavori in qualità di ingegnere sarebbe stato nominato, Camillo D’Angelo. Solo in un secondo tempo, il de- nunciante, avrebbe scoperto a seguito di un accesso agli atti che D’Angelo non risultasse essere in possesso dei requisiti essenziali per ricoprire l’in- carico di Direttore dei Lavori, poichè titolare di mere competenze elettroniche e non tecniche. Nella indagine  e ricerca personale, il residente di Rocca Santa Maria avrebbe scoperto che il Presidente della Provincia era iscritto dall’anno 2008, alla sezione A dell’Albo medesimo, Settore Informa- zione, avendo conseguito una laurea in elettronica presso l’università degli studi di Ancona. Nessun altra notizia per altre competenze acquisite in altri settori e nella specie in settori tecnici. La sintesi ferale del denunciante è rap- presentata nella eventuale iscrizione di D’Angelo alla sezione A settore C del suo albo professionale che comprenderebbe ( pianificazione, progettazione, sviluppo, direzione lavori, stima, collaudo, gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni) per questo motivo l’accusa-tutta da dimostrare- di aver esercitato in maniera abusiva la professione di ingegnere civile ed ambientale, redigendo il progetto architettonico e strutturale, il computo metrico, gli stati di avanzamento dei lavori nonchè espletando le funzioni  di direttori dei lavori per la realizzazione di un intervento edilizio. Il denunciante si è anche rivolto all’Ordine degli Ingegneri per conoscere la reale situazione, ovvero, la posizione dell’Ordine stesso dal punto di vista deontologico e soprattutto non perveniva nell’immediato alcuna risposta sulla validità degli atti a firma Camillo D’Angelo, privi secondo il denunciante, di competenza ad emettere documenti giuridicamente rilevanti. Il 30 Maggio saranno ascoltati il presidente dell’Ordine degli Ingegneri ( non ero lo stesso al tempo dei fatti), il presidente del consiglio di disciplina dello stesso Ordine degli Ingegneri, i due sottoufficiali che hanno condotto l’indagine. Noi seguiremo l’intera vicenda nel pieno rispetto del diritto di cronaca e rispondendo al principio di garantismo ,lasciando lo spazio per rispondere con il diritto di replica. a disposizione del Presidente D’Angelo o per procura ai suoi legali difensori, gli avvocati, Gennaro Lettieri e Luca Scarpantoni.

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