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Il Delfico rimane sotto sequestro. D'Angelo ha il coraggio di non dimettersi...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Non spetta a noi dire che ci aspettavamo che il Delfico non venisse dissequestrato. Non ci spetta perché il nostro giudizio non può essere puntuale come quello dei tecnici o come quello della magistratura. Possiamo dire che a pelle ce lo sentivamo, per noi che abbiamo seguito l'intero iter dall'inizio, che abbiamo cercato di leggere gli atti e abbiamo cercato di fare domande, per noi che abbiamo assistito allo sbandierare di una riapertura ancora prima che venisse presentata l'istanza di dissequestro. A pelle sì, ce lo aspettavamo. Nonostante il desiderio di vedere tolte quelle transenne, di rivedere le scalinate del Delfico come un su e giù di studenti, docenti e personale, nonostante il desiderio di rivedere piazza Dante viva e i ragazzi tornare in quella scuola, nella loro casa. A pelle sì, ce lo aspettavamo. Sicuramente non è stata la presunzione del presidente Camillo D'Angelo di ritenere giocofacile la riapertura, sottovalutando il lavoro della Procura. Sicuramente non è stata la variegata contraddizione di annunci che ha contibuito a divulgare, accendendo e spegnendo le speranze della popolazione scolastica. Sicuramente non c'entra nulla la relazione presentata per il dissequestro, prodotta dall'ingengere Marcozzi per 31mila di incarico, che dagli atti risulta elaborata in 4 giorni. Nè centra nulla la mancata trasparenza nell'illustrare questo lavoro in conferenza stampa. Niente c'entra nulla, per questo diciamo che la nostra è una sensazione a pelle e non un giudizio tecnico. Il giudizio tecnico è quello del gip che ha rigettato l'istanza, sentito il parere negativo del procuratore, sulla base degli accertamenti eseguiti dal comitato tecnico. Questo è il giudizio che conta, la nostra era solo una sensazione.

N.S.

Vi ricordate gli annunci del buon D'Angelo sulla riapertura probabile del Delfico?

Se fossimo in un Paese calviniano, il presidente D'Angelo si sarebbe dimesso da tempo. Spiaggiato. ( Cit. T.).

E invece, vi racconteremo di altre sconfitte e di un riflesso del proprio ego che opacizza la realtà.

Giancarlo Falconi

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