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Riforma ADI. Paziente oncologico in attesa di cura dimenticato dall' Algoritmo...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un vero e proprio scandalo sanitario la riforma ADI della regione Abruzzo che sono costretti a subire anche i direttori generali delle asl. Una riforma piovuta dall'alto che sta avendo tanti problemi per la piattaforma e l'algoritmo. Ci sono arrivate tante segnalazioni di pazienti oncologici in attesa della medicazione che hanno dovuto fare i salti mortali per avere un infermiere oltre al tanto stress accumulato e di altri pazienti che hanno avuto difficoltà nel reperire un sanitario per le cure. In molti decideranno di rivolgersi al tribunale del malato, altri hanno commentato come la burocrazia abbia minato uno dei pochi servizi sanitari che aveva una propria identità e dimensione. 

Una riforma sanitaria dovrebbe facilitare le cure ai pazienti e non complicarle, producendo confusione e ansia. 

"Buongiorno, ti ringrazio per gli articoli sul servizio Adi perché solo tu ne stai parlando. Faccio notare che oltre ai disagi per i pazienti c'è anche una questione di rispetto e tutela del personale che ci lavora. Il personale delle cooperative che ha tenuto in piedi questo servizio negli ultimi 7-8 anni, che viene pagato in base alle prestazioni che fa, viene messo in competizione con quello delle altre 10-11 ditte/cooperative per poter accaparrarsi i nuovi pazienti e tenere i propri. Da quello che si sa le cooperative entranti assumono a partita Iva, si va verso una precarizzazione e una svalutazione del personale sanitario indegna. A questo si aggiungono anche problemi che hai già fatto notare sui giorni già prefissati dalla ASL, togliendo autonomia e la possibilità di gestire il proprio lavoro, magari accordandosi col paziente e andando incontro alle sue esigenze. C'è la questione del materiale per le medicazioni che mancherà e non si sa come persone solo anziane possano andare ogni volta a prendere materiale prescritto alla farmaci dell'ospedale. Non si potrà più andare da un paziente che ha un problema con un catetere(ad esempio ostruzione o fuoriuscita) se prima non arriverà la richiesta all'Adi e la prestazione non verrà autorizzata. Questo irrigidisce tutto il meccanismo e creerà imbarazzo agli stessi infermieri, oss, che dovranno dire ai pazienti e ai loro famigliari che non possono più fare cose che prima avevano sempre fatto".

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