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Divise sgualcite e sporche. Al Mazzini di TEramo c'è una nuova moda...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Abbiamo scritto cento articoli sulle divise degli operatori sanitari di Teramo. Torniamo alla carica con 101.

Scegliete.dsdsddsdsdsdsds

1) no spogliarello, una sorta di burlesque indotto da un lavaggio e contro lavaggio. Non è un immaginario per salvare una lenta storia d'amore; non è una lenta seduzione ma più banalmente, la situazione negli ospedali della provincia di TEramo. La foto è in bianco e nero per evitare un facile riconoscimento ma sono arrivate tante segnalazioni da molti reparti. I "Divisisti" sono uniti nel raccontare le etichette arrivate staccate; i bottoni che non si abbottonano e la perdita di 1/4 di taglia alla volta nonostante la dieta e la peperonata fritta con parmigiana sotto il sol leone. La situazione, superata l'ilarità non fa ridere e molti operatori sanitari sono costretti al mancato rispetto della dignità di un vestiario che non è un "indosso" ma il lignaggio di una professione. Stile e sobrietà come Giorgio Armani. Quella missione che ci tranquillizza, che dovrebbe rappresentare un'ancora di salvezza, a partire dal rigore del loro abito da giorno e notte. Pantalone non stirato asl Teramo

 2) Qualcuno ci dovrà spiegare se la divisa di un operatore sanitario è la sintesi della dignità di una azienda sanitaria locale.
Il rispetto che si deve a un paziente parte da un camice ben stirato, profumato e lindo.
Il rispetto che si deve alla propria professionalità  parte da un camice ben stirato, profumato e lindo.
Perchè tutto questo non è possibile in alcuni reparti a rotazione dei plessi ospedalieri di Teramo?
Chi dovrebbe vigilare?
Il post scriptum è dedicato al mio amico direttore sanitario e neo infermiere, scusate, responsabile degli infermieri, Maurizio Brucchi. Non cercate le fonti de I Due Punti, dovreste sanzionare il 90% dell'asl di Teramo. Siete circondati. 

3) Uno spogliarello, Camice non stirato asl Teramouna sorta di burlesque indotto da un lavaggio e contro lavaggio. Non è un immaginario per salvare una lenta storia d'amore; non è una lenta seduzione ma più banalmente, la situazione negli ospedali della provincia di TEramo. La foto è in bianco e nero per evitare un facile riconoscimento ma sono arrivate tante segnalazioni da molti reparti. I "Divisisti" sono uniti nel raccontare le etichette arrivate staccate; i bottoni che non si abbottonano e la perdita di 1/4 di taglia alla volta nonostante la dieta e la peperonata fritta con parmigiana sotto il sol leone. La situazione, superata l'ilarità non fa ridere e molti operatori sanitari sono costretti al mancato rispetto della dignità di un vestiario che non è un "indosso" ma il lignaggio di una professione. Stile e sobrietà come Giorgio Armani. Quella missione che ci tranquillizza, che dovrebbe rappresentare un'ancora di salvezza, a partire dal rigore del loro abito da giorno e notte. 


I comunicati stampa dell'Ugl Salute del segretario regionale, Stefano Matteucci avevamo anticipato i tempi. Tutti sporchi, cattivi e non stirati.
Chi interviene? 
 

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L'asse Teramo-Giulianova, sui servizi e prestazioni agli Ospedali, allargato alla Vibrata, nel tempo hanno avuto la meglio, anzi la peggio, su questi aspetti (vedi chiusure di cucine fai da te ad Atri, l'ultima dell'ASL teramana), così anche per quanto riguarda lavaggio e stiraggio di lenzuola-federe, camici etc per l'uso quotidiano dei malati, così anche per tutti gli operatori sanitari e non. In Atri avevamo, con 400 posti letti tutti occupati, una lavanderia ed una sartoria fai da te per 700 operatori sanitari e non , ai quali le divise venivano garantite pulite, stirate, ogni settimana ed all'occorrenza anche infrasettimanale. Questo avveniva tramite sartoria con due sarti, ed un gruppo di 5-6- addetti alla lavanderia, che lavoravano quasi solo di mattina. Le divise, venivano cucite e fatte in loco, dopo le misure prese dal sarto dell'Ospedale, e le stesse venivano controllate periodicamente se erano da rifare per la loro usura, e venivamo chiamati per le misure, che nel frattempo potevano essere cambiate , se gli operatori erano ingrassati o dimagriti eccessivamente. Poi vennero le gare, gli affidamenti a risparmio che poi non hanno risparmiato un bel niente, anzi, sono diventati più onerosi per le economie di Presidio. Ma così ha voluto Teramo, anche per Atri, e man mano hanno tolto anche questo al nostro Ospedale. Oggi, vi lamentate di divise sporche, sgualcite, pannelloni, che a volte invece di sembrare MEDICI, o TECNICI, sembrano "macellai" in giro per l'Ospedale. Quando si fa una gara, vanno garantite anche queste cose, "il decoro delle divise", almeno credo. Questo era il S. Liberatore di Atri. A proposito, quelle schifezze di reclam apposte dentro i vari spazi di ingresso del Presidio di Atri, chi li hanno messi? Hanno dato una immagine di un supermercato ad uno delle più belle entrate di Ospedale abruzzesi (a Chieti lo definiscono a 5 stelle). E' una schifezza da rimuovere: pubblicità anche di concorrenti di servizi diagnostici, la dove, come il Cup, si é in difficoltà a prenotare questi esami . Ma è mai possibile tutte queste schifezze? Manifesti da tutte le parti. Quanto incassa l'ASL per ogni Ospedale? A chi vanno questi soldi? Vengono regolarmente pagati per queste schifezze le relative provvigioni, oppure a nessuno frega nulla e rimangono li in attesa di........Intanto, io li rimuoverei in seduta stante, meglio le foto di Atri, o della provincia in quei luoghi, così come era prima, e controllare a chi va i relativi appannaggi, a quanto ammontano, e dovrebbero essere spesi, se non RIMUOVIBILI per il momento, alle attività di economato di Presidio Ospedaliero. E alla scadenza contrattuale: RIMUOVERLI IMMEDIATAMENTE, l'Ospedale non è un SUPERMERCATO caro Direttore Generale. Pensate ad altro per Atri (più infermieri, recuperare UODipartimentali, Anestesisti, anche in convenzione con altre ASL che ne potrebbero avere di più, con progetti obbiettivo, da concordare ASL per ASL, ed alleviare liste di attesa per prestazioni chirurgiche che, almeno in Atri languono per riduzione delle sedute operatorie, come la chirurgia generale da tre settimanali ad una sola, più le urgenze . Per Atri è così, per gli altri Presidi che parlassero gli altri, altrimenti la mobilità passiva vola, o non frega nulla a nessuno questo? Tutto si può fare, solo se si vuole (per il Covid, lo avete fatto per i pl con l'ASL di Pescara, ricordate? Sempre che la memoria mi assiste) . Grazie- Mario Marchese-Comitato Difesa Ospedale Atri

Magari il restringimento post lavaggio fosse solo di 1/4!!!!!!

Oçk, comunque non credo che un camice costa così tanto che un infermiere/dottore non possa comprarlo di tasca propria.....