Egregio Ministro dell'istruzione,
mi chiamo Xxxxx e vivo in Abruzzo. Sono madre di un ragazzo di 16 anni con autismo e una grave forma di epilessia. Scrivo per portare alla Vostra attenzione un problema che riguarda molti studenti diversamente abili: la mancanza di continuità del docente di sostegno, acuita da norme poco attente alle reali esigenze di questi ragazzi.
Di recente, mio figlio ha perso il suo docente di sostegno ( vincitore di concorso), che lo seguiva con dedizione da oltre due anni, a causa di un trasferimento avvenuto in pieno anno scolastico. Questo cambiamento improvviso ha avuto un impatto significativo, sia su di lui sia sugli altri studenti seguiti da questo insegnante.
Il docente, competente e appassionato, avrebbe voluto rimanere, ma il suo contratto, scadente il 30 giugno, ha impedito il prolungamento del rapporto educativo.
Mi permetto di sottolineare che per un ragazzo con disabilità, come mio figlio, il cambio improvviso di un insegnante di sostegno rappresenta un trauma. Nel nostro caso specifico, la sostituzione con una docente donna, inesperta, perché alla sua prima esperienza e non idonea alle sue esigenze, ha ulteriormente aggravato la situazione.
Mi chiedo: come è possibile che le leggi ignorino l'importanza della continuità educativa, di cui tanto si parla nei corsi di formazione TFA? Perché, prima di emanare normative che incidono su queste fragilità, non si consultano le associazioni che rappresentano le famiglie di ragazzi con disabilità?
Non scrivo solo per mio figlio, ma per tutte le famiglie che si trovano a lottare contro ostacoli burocratici che minano i diritti dei loro figli. È urgente rivedere le norme contrattuali dei docenti di sostegno, affinché siano compatibili con le esigenze educative e relazionali degli studenti.
Confido che questa mia lettera non venga ignorata e che il Ministero all' Istruzione possa aprire un dialogo costruttivo con le famiglie e le associazioni, per trovare soluzioni condivise a problemi che incidono profondamente sulla vita dei nostri ragazzi.
Inoltre confido nella sensibilità del Nostro Presidente anche Lei madre attenta.
Rimango a disposizione per un confronto diretto e spero che le mie parole possano contribuire a migliorare una situazione che merita attenzione e rispetto.
Distinti saluti,
Lettera Firmata
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Commenti
Condivido il disagio di questa mamma...purtroppo è una cruda realtà ignorata da sempre.
Esistono cose che si chiamano "graduatoria" e "diritto al lavoro" e Meritocrazia", forse la signora le ignora! io pure non sono specializzato e faccio sostegno solo per i punti e mi interessa solo quello! se non volete gente non specializzata, datemi la cattedra che mi spetta perchè io il concorso ordinario su materia 2020 sono risultato idoneo. Se non le va bene faccia "scuola parentale" e si paghi i docenti che vuole a casa sua
Tutto sacrosanto, confido anch'io nelle istituzioni che a mio parere sono spesso sensibili ed empatiche.
Un abbraccio sincero a questa e a tutte le mamme nella stessa situazione.
L' insegnamento è una vocazione,in modo particolare in questi casi. La scuola non è una fabbrica di scarpe. Mi auguro che chi di competenza rifletta.