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Giorgione e le sue amanti lanciano un appello al Presidente della Provincia Diego Di Bonaventura....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Caro Presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, questa è la storia di Giorgione e le sue amanti.https://www.youtube.com/watch?v=VL5TBYPRVW4
Un Toro Bianco di tre anni e le sue dolci amiche.
Non è una discriminazione di genere ma la natura.
Giorgione pascola vicino Abetemozzo ( S. P. 48/D Diramazione per Abetemozzo Villa Ricci Abetemozzo) e per raggiungerlo abbiamo visitato i pericoli di un'altra epoca. Erba alta che in alcuni punti rende a monocorsia una Provinciale; buche profonde oltre 50 centimetri; scalini che rendono alcuni tratti indecenti e a un passo di asino;: assenza di guard rail che fanno scendere ai limiti dell'indecenza la sicurezza.
Giorgione rischia ogni giorno di rimanere senza cibo; Gli abitanti di non poter  raggiungere il loro posto di lavoro e di residenza.
Che fare?
Ricoprire le buche, tagliare l'erba, parlare con i responsabili cantonieri che con la grande esperienza potrebbero risolvere o mettere una pezza all'irreale situazione viaria.
Caro Presidente, Giorgione e le sue amiche, la ringraziano per quello che potrà fare con le loro tasse, le nostre tasse.
Si chiamano servizi e non sono riunioni di gabinetto.


Con osservanza....https://www.youtube.com/watch?v=VL5TBYPRVW4


Gli amici di Giorgione...

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IL MUGGITO DI GIORGIONE DA ABETEMOZZO
Non ha l'aspetto di un toro di Pamplona ma di un placido marito, che tra due mucche, biVACCA (battutona)!
Non ha l'aspetto del biliardo la VIA Provinciale, ma piuttosto cedua, anche se la viabilità è risorsa, ricchezza e possibilità di abitare & lavorare in Terre Alte !
Il faut savoir
Aznavour

Questo servizio mi porta pensare a quanto non stiamo rispettando i nostri discendenti, i quali guardandoci si staranno rivoltando nelle tombe.
Ma non c'è nulla da stupirsi, questa mancanza di rispetto nei confronti della propria cultura è una caratteristica che ci portiamo dietro da centinaia di anni.
Il punto è che abbiamo la fortuna e l'onore di ascendere dal più grande impero multiculturale della storia dell'umanità.
Un impero nato come evoluzione di una politica comune e condivisa basata sull'integrazione fra popoli con culture diverse, un impero nato come evoluzione di un grande regno che popoli diversi sono riusciti a far crescere insieme. In che modo? Non facendosi guerra, ma commercializzando tra loro, aprendosi.
E un commercio può proliferare soltanto se ci sono strade e ponti affidabili.
Strade che, attraverso la cosiddetta via della seta, collegavano Roma e tutte le grandi capitali del medio oriente. Strade in ottimo stato, si.
La seconda carta vincente è stata il permettere ai popoli stranieri di poter praticare liberamente il proprio culto all'interno delle mura. Tutto questo per assicurarsi la stabilità nei territori occupati e sancire accordi commerciali con altri regni/imperi
Poi però c'è stata la piccola, grande, crepa che ha rovinato tutto, il Cunctos populus.
Con la religione cristiana diventata ufficiale, il grande impero ha finito per smarrirsi e perdere la propria chance di sopravvivenza.
Nato come popolo accogliente e aperto siamo diventi un popolo culturalmente simile a quello ebraico, chiuso, esclusivo e fortemente ed egoisticamente attaccato ai beni materiali. Non aperto in alcun modo a culture diverse.
Insomma un popolo di ignoranti, tra l'altro anche ingrati.
I nostri antenati ci hanno insegnato quanto sia importante la comunicazione. Ci hanno portato a pensare che dietro un toro bianco ci possa essere una divinità come Zeus (Giove secondo la mitologia romana) nel mito del toro bianco di Europa.
Il secondo grande errore è permettere che si creassero i pressuposti per la nascita della religione musulmana. Ha praticamente tagliato Roma dal commercio che conta, indebolendola, e portandola a spingersi a creare nuove strade che si sono rivelate non buone, la storia insegna.
Ma ci allontanando troppo dalla questione principale che è e deve essere quella di far sopravvivere un territorio tutelando lo stato delle strade.
Se non si vuole guardare al passato almeno cerchiamo di pensare al futuro.

“Giorgione e le sue amanti”, per un istante ho temuto che si trattasse di qualche gossip estivo.
Stupidaggini (mie) a parte, abbiamo la fortuna di vivere in un posto incantevole e non sempre ce ne rendiamo conto. Per troppi anni e per tanti motivi, senza addossare colpe a questo o a quello, non è stata effettuata uno straccio di minima manutenzione.
Adesso è il momento giusto per fare qualcosa che
limiti i disagi di chi vive in quelle zone.
Nel frattempo Giorgione se la spassa …

Siamo seri, strade di montagna dove passano solo pecore e mucche, prima o poi le buche saranno tappate.