Una storia di ordinaria follia sanitaria. Esiste un servizio che funziona e funziona bene in provincia di Teramo con i tempi della sanità ma con la professionalità di operatori sanitari che tengono al proprio lavoro e al rispetto di un’opera che non è solo prettamente sanitaria ma sociale e di ascolto di un territorio che ha sempre più bisogno di assistenza e di punti di riferimento. L’ADI ( assistenza domiciliare integrata) in provincia di Teramo e in Abruzzo corre il rischio di essere fagocitata in una serie infinita di cooperative e di non avere figure essenziali con cui legare un rapporto di stima e di fiducia. La durata dell’assistenza è prevista per un periodo non superiore a 6 mesi, anche se l’équipe può prolungare tale periodo valutando le necessità del caso.
Anche nell’ADI di terzo livello il responsabile organizzativo è l’infermiere, mentre quello terapeutico è il medico di medicina generale. Una riforma dell’Adi regionale voluta dal Presidente Marsilio e dai suoi consulenti romani che potrebbe creare una macchina regionale immensa perdendo completamente il senso del territorio e delle aree interne. Vogliamo far parlare i numeri? In provincia di Teramo si occupano dell’Adi tre cooperative. Un fabbisogno stimato per circa 6 milioni e duecentomila euro. L’importo che sarebbe attribuibile all’Aric ( Agenzia regionale di informatica e committenza) andrebbe a sfavorire l’attuale servizio di assistenza per 2 milioni e duecentomila euro.
Quattro/quattro e cinquecentomila di euro destinati a base d’asta. Dobbiamo continuare? L’asl di Teramo sempre secondo la gara Aric dovrebbe avere un quotidiano con 14 operatori, rispetto all’unico elemento attuale che diviene facilmente verificabile e in poco tempo se non nell’immediato. La minima valutazione dell’Aric non ha tenuto conto del servizio che in questo momento è in atto, quindi con la complessività delle spese attuate sul campo ma semplicemente attraverso un conto economico ottenuto su meri requisiti informatici. Sarebbe stato giusto e qualitativo la scelta del paziente verso l’operatore che ha attuato il miglior servizio, invece con alta probabilità, ci sarà un sorteggio iniziale tra operatori e la verifica sarà molto complessa. Il budget prima diviso in tre ora sarà diviso in 14. Prima con 6 milioni e 200 mila euro, ora con 4 milioni di euro o qualcosa in più-
Un’altra cosa grave? L’Aric ha comunicato che entro Giugno si dovrà avere funzionante l’interfaccia con il sistema gestionale regionale e i 13 diversi altri software. Come sarà possibile quando ora si hanno difficoltà a interfacciare anche una sola cooperativa con il sistema generale?Una domanda in calce che può sembrare banale. Le asl di Teramo e Chieti hanno iniziato l’Adi, il nuovo servizio con le gare d’appalto di un anno di durata più il rinnovo. Che cosa accadrà? Si andrà incontro a dei contenziosi? Chi pagherebbe in questo caso con un giudizio negativo?

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Commenti
Allora sia io che altre persone abbiamo sbagliato ADI?!?🤔🤔🤔
Responsabile ADI attualmente in ferie (da Gennaio) in pensione dal 1 maggio.
Non è proprio così
Perché si è fatta una gara ponte per 4-5 mesi quando è in corso una gara Regionale? Oltretutto il consorzio di cooperative che gestivano L'ADI prima di questa attuale (la gara ponte) andava benissimo basta chiedere agli infermieri e fisioterapisti.
A disposizione per ulteriori chiarimenti
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