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Asl Teramo. Aperti altri reparti covid. 81 dipendenti sono positivi. La metà sono infermieri...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

L’Unità di crisi Covid questa mattina si è riunita per adottare misure urgenti in modo da far fronte all’impennata di ricoveri correlata al picco della pandemia. “Ci troviamo di fronte a una situazione molto impegnativa, ma sostanzialmente diversa rispetto alle precedenti ondate”, ha spiegato il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia, “in quanto se precedentemente i ricoveri erano sostanzialmente causati dalla gravità di patologie causate dal coronavirus, adesso si tratta più che altro di ricoveri causati da patologie ordinarie ma su pazienti malati di Covid, che dunque necessitano della degenza in reparti ad hoc. Tutto questo è da ricondursi certamente al fatto che la maggioranza della popolazione è vaccinata e quindi più protetta dal virus, oltre al fatto che la variante Omicron ha sintomi meno gravi. Ci sono poi i non vaccinati che hanno una situazione clinica molto più grave. Non a caso quasi il 100% di pazienti positivi ricoverati nelle nostre Terapie intensive non è immunizzato”.

Per far fronte all’aumento di pressione sugli ospedali oggi l’Unità di crisi ha disposto la riapertura della Rianimazione Covid del terzo lotto del Mazzini (finora erano aperti solo alcuni posti, dedicati e isolati, nelle Rianimazioni) per ora con 6 posti letto. Inoltre da oggi all’ospedale di Atri la Riabilitazione sarà riconvertita in reparto Covid con 19 posti letto e nelle prossime ore anche la Medicina di Atri diventerà reparto Covid. Contemporaneamente sono state accorpate le Chirurgie e Ortopedie degli ospedali di Atri, Giulianova e Sant’Omero e l’Otorino e la Chirurgia toracica del Mazzini. “Tutto questo per recuperare personale, in particolare infermieri”, spiega ancora Di Giosia, “di cui, in attesa della conclusione del recente concorso, si è acuita la  carenza. Attualmente infatti, abbiamo 81 dei nostri dipendenti ammalati di Covid e dunque in malattia. Di questi circa la metà sono infermieri. Da qui la necessità di procedere agli accorpamenti, per recuperare personale”. Per il momento non è stata bloccata l’attività chirurgica, in modo da garantire comunque il trattamento di altre patologie extra Covid. L’Unità di crisi ha anche aumentato da 30 a 35 i posti letto nella Rsa di bivio Bellocchio dove confluiscono i pazienti in via di guarigione. A stamattina i ricoveri di pazienti positivi in tutte le strutture Asl erano 104.

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Commenti

Ecco, ancora una volta è il S. Liberatore di Atri che risponde massivamente alle esigenze della pandemia da Covid, è la 3° volta in tre anni. Bene, è necessario, urgente, si fa, per carità. Ma, l'ASL di Teramo, ha nel frattempo espresso eguale attenzione in questi mesi verso il nostro Ospedale? NO, non credo, l'ho già espresso più volte, e non mi va di ritornarci sopra inutilmente, tanto qui nessuno di sente, o meglio: "ti caca". Per quanto riguarda la carenza di personale, in attesa di concorso, una volta si facevano gli avvisi pubblici, in attesa di concorso e per titoli, si facevano le graduatorie e poi si assumevano (cott e magnat), qualche mese e le esigenze venivano tappate, o meglio le urgenze. Oggi per assumere ci vogliono anni, anni. Ed è una vergogna in tempo di pandemia, in cui il personale ti serve nell'immediato. Io credo che la cosa sia possibile, basta assumersene la responsabilità amministrativa per esigenze estreme. Invece, ognuno scappa, dall'ASL, alla Regione, e la sanità pubblica va a rotoli perchè essa è che poi risponde a queste emergenze, nel mentre quella privata continua a fare profitti. Perchè, in tal caso, non requisite una struttura, clinica e la fate tutto Covid? Tanto sempre convenzionata è con la Regione, ha posti in rianimazione, TAC, Radiologia e Laboratorio, ed anche riabilitazione, quindi meglio di così, ed intanto sgravare quelle pubbliche che rispondano poi a tutte le normali esigenze della collettività? Già, già non si vuole e non si fa, ed intanto così la convenzionata esterna, come spese, vola, e lo paghiamo ulteriormente noi, con le addizionali in bilancio regionale, nel mentre gli Ospedali pubblici rimangono parzialmente soppressi nelle loro attività operative. E' così che funziona, purtroppo.

Delta & Omicron il cerchio si stringe di ora in ora e i nuovi positivi, presto saranno 8000 al giorno.
Abbiamo capito che il Govrnatore, nè mo, nè mai, CHIUDERÀ......neppure la patta dei Suoi pantaloni!
Intanto i nostri Ospedali cominciano a boccheggiare come i suoi "ospiti" non ancora vaccinati, che, tuttavia, NON dovrebbero essere favoriti rispetto agli
altri malati!
Com'è triste Venezia
Aznavour

C'era tutto il tempo per potenziare la rete ospedaliera, più caschi respiratori, più terapie intensive all'interno degli ospedali, non è stato fatto nulla. Continuaimo con gli ospedali da campo tanto per aver fatto qualcosina. Da io speriamo che me la cavo e tutto.

Si legge che i dipendenti positivi sarebbero la metà, gli altri non sono positivi ma sospesi. Mi chiedo il senso del dover far lavorare sanitari positivi come si propone da più parti e non richiamare in servizio gente sana non vaccinata che può fare il tampone. Si è capito o no che il Covid lo trasmettono sia vaccinati che non vaccinati?? E che la carica virale, a detta degli esperti, è la stessa? La protezione è esclusivamente personale, perciò fate lavorare chi vuole lavorare. Questa normativa è un abominio.

Ok, 81 positivi, ma se sono asintomatici possono tranquillamente lavorare nei reparti covid....tanto non contagerebbero nessuno....o sì?