Siamo studentesse e studenti, docenti, lavoratrici e lavoratori dell’Università degli studi di Teramo e scriviamo questa lettera mossi da profondo sconcerto e indignazione per la disponibilità data inizialmente ad ospitare nei nostri spazi accademici due figure come Stefano Pontecorvo e Marco Minniti, rispettivamente presidenti di Leonardo S.p.A. e della Fondazione Med-Or.
Pur accogliendo positivamente la decisione di togliere dal programma i loro interventi, riteniamo che sia opportuno ribadire alcuni principi per noi fondamentali. In un contesto internazionale segnato da un’emergenza umanitaria e politica di proporzioni tragiche come quella in corso nella Striscia di Gaza e nei territori illegalmente occupati da Israele, riteniamo gravissima la legittimazione data attraverso questa iniziativa, a chi ha precise responsabilità nel sostegno politico, economico e militare al governo israeliano che sta compiendo un genocidio nei confronti del popolo palestinese, cosi come sancito dalla Commissione internazionale d'inchiesta sul territorio palestinese occupato nominata dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Leonardo S.p.A., sotto la guida di Stefano Pontecorvo, non ha mai interrotto né messo in discussione i propri rapporti commerciali con il governo israeliano.
Nonostante il genocidio in atto a Gaza, oltre 70.000 morti in due anni, di cui più della metà bambini, queste realtà hanno continuato ad accrescere il proprio profitto tramite accordi che alimentano la morte, la distruzione e violazioni sistematiche del diritto internazionale, anteponendo il business alla dignità umana e alla giustizia. Allo stesso tempo, la Fondazione Med-Or, diretta da Marco Minniti, si pone come ponte culturale e diplomatico nel Mediterraneo, ma di fatto agisce in coerenza con una strategia geopolitica che subordina la cooperazione culturale agli interessi di sicurezza e controllo militare.
Questa Università ha da poco espresso, seppur timidamente, una condanna dei crimini internazionali che si stanno perpetrando a Gaza. Ma se tale posizione vuole essere coerente e non meramente simbolica, non è ammissibile offrire spazio e legittimità a chi di quei crimini è complice – direttamente o indirettamente.
L’università che vogliamo è una comunità che si fonda sui valori della pace, della giustizia, della cultura critica e del rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti.
È uno spazio in cui si alimentano il pensiero libero e l’elaborazione collettiva della realtà. Accogliere figure come Minniti e Pontecorvo significa tradire questi principi. Significa chiudere gli occhi di fronte all’orrore e svuotare di senso la missione stessa dell’Università come istituzione pubblica e democratica.
Per questo chiediamo alla governance di Ateneo – come precedentemente fatto dall’UDU Nazionale e dalla FLC CGIL Nazionale, tramite una richiesta di presa di posizione e di mozione in merito alle relazioni e agli accordi tra le Università italiane e le istituzioni universitarie e di ricerca israeliane – di prendere una posizione chiara e coerente, interrompendo ogni forma di collaborazione, diretta o indiretta, con organizzazioni coinvolte nella produzione e vendita di armamenti a Israele e regimi che commettono crimini internazionali come i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio. Chiediamo, inoltre, di avviare un percorso partecipato con tutta la comunità accademica, per costruire un Ateneo realmente decoloniale, non violento, libero da legami con l’industria bellica e promotore attivo della pace. Non possiamo restare indifferenti. Il silenzio e la neutralità, oggi, sono complicità.
La cultura non può armare, la cultura deve disarmare. Con determinazione, UDU, Saturno - Progetto Bioscienze, FLC CGIL Teramo Aderiscono inoltre i docenti: Alessandra Bitumi, Adolfo Braga, Angelo Cancello, Maddalena Carli, Stefania De Dominicis, Enzo Di Salvatore, Elena Fabrizi, Francesca Gallo, Pietro Gargiulo, Pasquale Iuso, Pia Lucidi, Paolo Marchetti, Antonio Marchesi, Fulvio Marsilio, Maria Martuscelli, Lucia Migliorelli, Corrado Pasquali, Marcello Pedaci, Solange Ramazzotti, Rita Salvatore, Mauro Serafini
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