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Discussione Aperta. Prima Puntata. "“L’Italia è un popolo che accoglie ma siamo arrivati al limite” ( Mario Draghi)

7 minuti


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La nostra è una discussione aperta sull'accoglienza e l'integrazione degli immigrati.
Iniziamo con un pugno nello stomaco.
Posso non essere d'accordo ma da qui iniziamo.

Giancarlo Falconi 

“L’Italia è un popolo che accoglie ma siamo arrivati al limite” (M. Draghi).

La nostra politica sembra mostrare lungimiranza ed esperienza non comuni riguardo l’impatto sociale derivante da un incontrollato movimento di popolazioni. Il Governo ha infatti ribadito per bocca della Lamorgese che il canale di accoglienza dall’Africa va tenuto aperto.

Logica conseguenza è che il nostro già fragile sistema sociale, sorretto da un sistema giudiziario a dir poco inadeguato, a lungo andare si sgretolerà con tutto quello che ne verrà appresso. I segnali sono tanti e basterebbe avere occhi per vedere.

Un paese con un’alta percentuale di popolazione in assoluta povertà e buona parte del resto che bene non la passa deve obbligatoriamente accogliere in base alle proprie concrete possibilità, soprattutto mirando ad integrare in maniera graduale gente culturalmente molto diversa.

Solo nel 2022, su 42.000 domande di asilo ne sono state respinte circa la metà per mancanza di requisiti ma tutti circolano liberamente nel nostro EX Bel Paese. Brave persone, malati di mente e delinquenti. Non esistono redistribuzioni né rimpatri. E’ un nuovo modo di integrazione tutta Italiana, complimenti. Si rischia di minare il rapporto stabilitosi tra gli Italiani e molti Immigrati ed è solo conseguenza diretta del nostro malcostume e della nostra incapacità politica.

Integrazione: Incorporazione di una certa entità etnica in una società, con l’esclusione di qualsiasi discriminazione razziale inserimento dell’individuo all’interno di una collettività attraverso un processo di socializzazione.

Italiana Integrazione: Riempire i centri di accoglienza fino a farli scoppiare e poi svuotarli disperdendo a migliaia per tutta la penisola gli immigrati senza attuare neanche una seria barriera sanitaria. Il problema inizia ad essere percettibile anche nei numeri, vanificando l’attività di tutte le persone che si adoperano per una dignitosa accoglienza.

Premettendo che tanti immigrati sono molto rispettosi e grati al Paese che li ospita, la cosa che sconcerta maggiormente è il non conoscere identità ed intenzioni di chi si avvicina a te e ai tuoi figli ma, a quanto pare è scelta ponderata dall’Amministrazione dello Stato. Sulla nostra pelle però, questo riesce difficile da accettare e noi non dovremmo farlo.

In Italia dai centri di accoglienza si viene smistati nella Penisola a creare spesso ghetti di illegalità nelle grandi città accompagnati da una costante:

 CONTROLLI ZERO=PREVENZIONE ZERO. 

Controllare significa prevenire e viceversa. Il nostro fiore all’occhiello è l’intervento  postumo al danno e questo viene ascritto alla mancanza di personale in senso generale ma non è vero, è chiaramente sbagliato l’approccio. Le nostre Leggi non vanno cambiate ma cestinate.

Tutte le Leggi Europee sono a prevenzione ma lo Stato Italiano interviene soltanto a tragedia avvenuta e questo è inaccettabile. Pensate a qualsiasi argomento di cronaca volete: ponti e funivie che vengono giù, cinghiali che aggrediscono persone in spiaggia, aggressioni di cani, aggressione di lupi in spiaggia (ieri a Vasto, assurdo), alberi che si schiantano al suolo a Piazzale S. Francesco, case spazzate via dal terremoto costruite con sabbia di mare, alberghi spazzati via dalla neve, recenti fatti di cronaca a Teramo ...etc….etc...filo conduttore è l’assoluta mancanza di controlli a prevenzione, anche se i controllori esistono e vengono pagati. Dopo assurde morti siamo in piena emergenza ponti in autostrada, dopo morti altrettanto assurde vengono controllate le manutenzioni delle funivie e si aspetterà che un cinghiale o un lupo o un “cane impegnativo” azzannino qualche bambino alla gola per intervenire, a tragedia avvenuta naturalmente.

Alcuni mesi fa a Rimini un ragazzo Somalo, alla  richiesta del biglietto ha accoltellato i controllori dell’autobus su cui viaggiava. Scappando ha tagliato la gola senza motivo ad un bambino che stava giocando in strada con la palla. La vita del bimbo è stata salvata dalla grande perizia dei medici Riminesi.

La cosa vergognosa è che il Somalo era noto e segnalato come persona aggressiva e violenta, ma nessuno ha adottato precauzioni o l’ha rispedito indietro.

Tornando a noi, allo stesso modo il Nigeriano  della Teramana aggressioneè ed era conosciuto come persona insolente ed aggressiva.

I soggetti in questione sono stati fatti circolare liberamente in mezzo ai nostri figli e si è aspettata la tragedia (a Rimini avvenuta, sfiorata a Teramo) per intervenire. Se è vero che la mafia nasce dove lo Stato è assente (eccetto per tasse e bollette), fossimo stati dislocati in altre parti del globo ci saremmo ritrovati la mafia Sioux o Apache con a capo Don Cavallo Pazzo e Don Geronimo.

Ad ogni episodio di cronaca che coinvolge Italiani si cerca però sempre di strumentalizzare introducendo la motivazione razziale, per poter a lungo accogliere con la Papale benedizione. La rissa ai Tigli di Teramo docet. I ragazzi Africani (a quanto si dice recidivi) insultano e incolpano tutti di razzismo, compresi i giornalisti, perché è stata insegnata loro questa parola per smuovere le coscienze ma non funziona così, sicuramente non più.

Noi non siamo mai stati razzisti né schiavisti, così come le migliaia e migliaia di immigrati presenti illegalmente sul nostro territorio non sono i discendenti di Kunta Kinte il Mandinga. Lui sì che qualcosa aveva da recriminare verso la società schiavista in cui viveva. Loro no!  Costruire una società multirazziale come stiamo facendo in Italia creerà caos da cui nascerà caos che porterà al rifiuto e allo scontro, non all’accettazione reciproca. Questa è facile da capire anche per dei politici da quattro soldi. Almeno dovrebbe.

Girate Teramo e toccherete con mano. Si faccia un giro Sig.Sindaco. Non siamo immuni al discorso e non è solo l’episodio del Nigeriano in Centro o della rissa.

Noi a tutto questo aggiungiamo il nostro essere vigliacchi. Gettiamo un velo sopra ogni discorso sperando che il tutto rimanga fuori dal nostro orticello, siamo passivi, ipocriti e vigliacchi. Speriamo sempre tutto succeda al nostro vicino e non a noi.

I nostri figli devono avere il coraggio di difendere la propria dignità e loro stessi muovendosi in un contesto di Legge certae non ridicola come questa. Stiamo insegnando loro a scappare e lo faranno, scapperanno  per tutta la vita perché noi non abbiamo avuto il coraggio di combattere per loro.

La percentuale di laureati alla nascita della Repubblica era di c.ca l’80%, adesso è intorno al 60%.

Se zero tituli pretendiamo per intraprendere la vita politica, devi aspettarti anche zero come valore che ti torna indietro.

Per difendere questo ex bel paese e i nostri figli dovremmo sentirci tutti familiari del ragazzino sgozzato senza motivo e delle vittime a Lamezia Terme invece come al solito non è problema nostro. Noi che andiamo a messa tutte le Domeniche ce ne siamo altamente fregati di quel povero bambino e di tuti gli altri perché era orticello altrui. Eppoi il bimbo non era neanche Italiano ma del Bangladesh. Vergogna. Siamo vigliacchi.

Giovanni Foschi

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Commenti

Che fare? Salvini (non che ci piaccia tutto quello che fa!) ha provato a fermare l'invasione ed è finito sotto processo. A questo punto è chiaro che nessuno oserà più muovere un dito... Rimpatriare i delinquenti "dopo" che hanno commesso reati? Sarebbe chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, ma comunque meglio di niente. Però purtroppo i rimpatri hanno costi proibitivi...

Concordo pienamente col Sig. Foschi

Aggiungerei anche che lo Stato ha sempre tratto un guadagno economico con l'immigrazione nascondendo il tutto con il finto perbenismo e con tanta pressione psicologica alimentata da anni dai mass media con un
continuo lavaggio del cervello. La
misura è colma per arginare
definitivamente gli sbarchi era
necessario sin dall'inizio il blocco
navale e non la disastrosa Operazione
Sophia ( ora Irini ) per non nenzionare interi quartieri in Italia in mano agli
immigrati dove il controllo da parte delle Forze dell'Ordine viene esercitato con difficoltà a causa della carenza di organico. La politica italiana in un totale menefreghismo e buona solo a chiacchiere a ripetere da anni la solita cantilena ha fatto comprendere la
totale apatia ed indolenza a risolvere
una piaga sociale che dilaga da oltre venti anni. Siamo stanchi, siamo sfiduciati, siamo arrabbiati, in una Nazione dove il costo della vita aumenta,dove chi ci comanda continua a vivere chiusa all'interno di una torre d'avorio con continui battibecchi parlamentari, trasformismi politici, cambiamenti di casacche e alleanze di comodo.

è ora di finirla, tutti da noi vengono perchè gli altri non li vogliono...basta cominciare col rimandare a casa i detenuti/delinquenti (lo sono o lo diventano quasi tutti) stranieri......

Se tutti gl'italiani fossero astronauti guardando il proprio pianeta, sospesi nello spazio, forse cambierebbero idea rispetto alla loro visione così narcisistica e provinciale del loro "particulare", come diceva Francesco Guicciardini il quale invitava invece a considerarlo pragmaticamente per quanto ognuno può effettivamente realizzare nella specifica situazione in cui si trova, ovvero "fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te".

Sono assurdamente in perfetta sintonia con tutto quello che il sig giovanni foschi riporta con dovizia di particolari.vorrei anche aggiungere che buona parte del popolo italiano è stanco di sopportare una donna così inetta come il m.degli interni.

ma peppiacir

BASTA accoglienze. Il 90% degli italiani è stufo ma non lo si può dire altrimenti si viene accusati di razzismo. Una volta che tutta questa gente arriva, chi li mantiene e con quali soldi? Cosa gli facciamo fare? Per quanto tempo devono rimanere? È ora di finirla.

Concordo pienamente con quanto scritto dal signor Foschi. A noi però piace chiudere gli occhi o guardare da un'altra parte