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Pineto. Spiaggia non libera. La polizia locale interviene per un "telo pericoloso..."

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Vi invito a leggere questa denuncia pubblica. Vi invito anche a leggere dell'intervento lecito in forza della Polizia Locale di Pineto, a Pineto c'è solo l'emergenza pubblica di una famiglia e di un asciugamano stesso sul bagnasciuga. Vi invito a leggere una storia che avrà presto altri risvolti.

Giancarlo Falconi

Gentilissimo Giancarlo, torno a scriverti in merito a una problematica già segnalata qualche giorno fa e che, proprio in queste ore, sta subendo un preoccupante aggravamento: la progressiva e sistematica sottrazione della spiaggia libera a Pineto Nord, a favore di concessioni a soggetti privati. Da pochi giorni, infatti, è stata ufficializzata l’assegnazione in concessione di un tratto di spiaggia che fino a oggi era stato di libero utilizzo da parte della cittadinanza.

 La concessione è stata affidata a un’associazione di ispirazione cattolica, Il Focolare Maria Regina, con sede a Scerne di Pineto ma che da anni dispone di una piccola struttura-stabilimento balneare a ridosso del litorale. Negli scorsi anni, tale associazione aveva già ottenuto in concessione un tratto di arenile prospiciente alla propria sede; tuttavia, la nuova delimitazione tracciata va ben oltre, invadendo una delle ultime aree effettivamente accessibili a tutti, utilizzata storicamente dai residenti del quartiere di Pineto Nord e da numerose famiglie, anziani, bambini. 

Non si tratta di un caso isolato. Già nel 2020, durante l’emergenza Covid, l’Hotel xxxxxx aveva ampliato la propria concessione, giustificando l’intervento con la necessità di garantire il distanziamento. Tuttavia, quella che doveva essere una misura temporanea è diventata permanente, e lo spazio non è mai stato restituito alla collettività, nemmeno una volta cessata l’emergenza sanitaria. La nuova concessione all’associazione sopracitata – di fatto “contigua” a quella dell’Hotel – si configura come un ulteriore atto di privatizzazione mascherata. 

Il vantaggio è evidente per i privati, ma il danno è enorme per la cittadinanza, che viene privata di uno spazio pubblico.

La situazione sul territorio è ormai esasperante. Ai residenti è stato indicato di spostarsi verso nord, dove resta una sottile lingua di spiaggia tecnicamente libera ma in condizioni indecorose (quasi quanto quella che si va difendendo, con tubo di scarico a cielo aperto), difficile da raggiungere a causa di un accesso disagevole e di un dislivello pericoloso per anziani e bambini. I nuovi limiti imposti dall’associazione arrivano infatti fino al bagnasciuga, in un tratto già soggetto a forte erosione, restringendo ulteriormente gli spazi disponibili. Stamattina si è verificato un episodio emblematico: una famiglia con due bambine ha steso un asciugamano a pochi metri dalla riva per fare il bagno. Il responsabile della struttura dell’associazione è prontamente intervenuto per intimare loro di allontanarsi. 

Al legittimo rifiuto del padre, che ha fatto presente come sia lecito sostare nei pressi della riva anche in tratti in concessione, lo stesso responsabile ha chiamato le forze dell’Ordine. Il risultato: quattro auto della polizia locale, oltre sei agenti impegnati per far allontanare una famiglia colpevole di aver posizionato un asciugamano sul bagnasciuga. 

Nel frattempo, l’area appena concessa resta per lo più vuota. Sono presenti solo quattro ombrelloni, a fronte di decine di persone costrette ad accalcarsi in un tratto marginale, disagevole, senza servizi e senza un vero accesso. Persino lo spazio residuo, quello che fino a pochi giorni fa sembrava l’ultimo baluardo di spiaggia libera, è oggi destinato esclusivamente al transito del pattino del bagnino condiviso .

Alla luce di quanto esposto, si è formato un gruppo che intende chiedere che venga fatta chiarezza immediata sull’intera vicenda:

* Quali criteri sono stati adottati per assegnare la nuova concessione all’associazione?
* È stato valutato l’impatto sociale e territoriale della scomparsa della spiaggia libera? * 
Si intende restituire alla collettività almeno una parte degli spazi sottratti? Confido nel suo interesse per questa vicenda, che sta indignando un intero quartiere. 

Lettera firmata 

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Commenti

Amministrazione squallida. Perché nessuno indaga?

Una vergogna che il comune di pineto deve risolvere quanto.prima

Andate avanti fino alla Corte di giustizia europea. Subito in vigore la Direttiva BOLKESTEIN, con il necessario riconoscimento di tratti di spiaggia libera perché la natura è di tutti, per scalzare privilegi e laute rendite di posizione oramai vitalizie e che si tramandano di generazione in generazione con quasi totale assenza di investimenti destinati alla valorizzazione, alla difesa e alla promozione delle nostre coste.

A Pineto non c’è emergenza ordine pubblico, ma emergenza democrazia e buon senso.
Che una famiglia venga cacciata per un asciugamano sul bagnasciuga è un atto sproporzionato e inaccettabile. La spiaggia libera sta scomparendo sotto gli occhi di tutti, in silenzio, a vantaggio di pochi. Vergognoso.