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Made in Teramo: Nasce la Politica in Tre Dimensioni

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Carmine di Giandomenico e Paolo Di Sabatino.
Il primo presenta un depliant politico in tre dimensioni, il secondo ci illustra il suo pensiero politico attraverso una nuova musica.
https://www.youtube.com/watch?v=4ispSkEP-fA&feature=youtu.be



Leggiamo" 
 

E' il mio primo intervento pubblico su carta che esula dal mio mondo, fatto di musica, fatto di relazioni interpersonali che mai avevano avuto a che fare con la politica attiva. Adesso, almeno per un po', le cose cambiano. Certo, sono assolutamente nuovo nell'ambiente della politica, fiero di avere un cammino nella musica, fatto di collaborazioni ed esperienze meravigliose. Devo confessare che il primo approccio mi ha lasciato interdetto. Sto assistendo ad atteggiamenti e comportamenti che per me sono incomprensibili, che mi portano ad uno stato quasi di stordimento. 

E sconcertato eccomi a scrivere. 

Ho scelto di candidarmi al prossimo consiglio comunale non certo per velleità politiche o mire personaliste. Fortunatamente sto bene nel mio mondo, nella mia professione, con le persone più care. Ma ho sentito fortemente il bisogno di essere parte attiva per il destino di questa città, per vedere una Teramo proiettata nel futuro, per il bene dei miei figli, dei loro amici, e di tutti quelli che a questa città tengono.

La situazione che mi sono trovato di fronte mi lascia perplesso. E provo a descriverla. Da una parte c'è la coerenza del Movimento 5 stelle, con l'espressione di un candidato Sindaco che sarà pure una brava persona, ma non mi pare abbia alcuna esperienza amministrativa e alcuna confidenza con quelli che sono i regolamenti comunali; il centrodestra rappresenta ancora l'amministrazione che ci siamo lasciati alle spalle, che è sicuramente colpevole in gran parte di questa situazione che è sotto i nostri occhi. Dalle cose più banali come la situazione delle strade e del verde pubblico, a cose più importanti come gli insediamenti produttivi nelle aree industriali e artigianali, lo sviluppo dell'occupazione, la cura del prossimo, soprattutto quello più bisognoso. Eppure vediamo liste di candidati che hanno nelle loro fila ex assessori e ex consiglieri comunali della giunta Brucchi. Nella lista civica di Paolo Gatti,  Futuro In - che appoggia Giandonato Morra - troviamo tre dirigenti scolastiche, più il figlio di un'altra dirigente, che forse all'ultimo minuto ha preferito passare il testimone all'erede. 

Altre situazioni che, da cittadino prima ancora che da candidato, trovo surreali, sono le candidature di Giovanni Cavallari e di Alberto Covelli. Nulla contro le persone, ci mancherebbe altro, ma hanno la certezza di eleggere al massimo loro stessi e forse un consigliere, non hanno forza politica alle spalle e neanche quel segnale di novità e acume politico tale da attirare su di loro la maggioranza dei voti dei teramani. Eppure hanno scelto strade solitarie, che non coinvolgono un progetto per Teramo.

Eppure in questi giorni si registra, a livello mediatico, solo un accanimento verso il candidato Gianguido D'Alberto, che mi onoro di appoggiare. Una persona preparata all'inverosimile e di una onestà intellettuale fuori della norma. Profondo conoscitore di leggi e regolamenti comunali. 

Ho seguito passo dopo passo il cammino di questa candidatura, e ho accettato l'invito di Valdo Di Bonaventura a candidarmi proprio per la stima che nutro nei confronti di Gianguido. Ho assistito personalmente ai tentativi di coalizione lanciati da Dodo Di Sabatino (Sindaco fantasma della lista Covelli) a Gianguido, così come alle proposte di accoglimento nelle nostre liste civiche di personaggi cari a storici politici teramani di centro destra. Puntualmente e coerentemente rimandati al mittente. 

E qui mi sorgono un paio di domande. 

Davvero l'opinione pubblica teramana ritiene un affronto gravissimo la decisione del PD - presa peraltro con una procedura democratica - di appoggiare Gianguido?

La lista del Pd non è parte predominante e prevalente del progetto di Gianguido, ma dopo aver dovuto accettare le critiche che lo stesso Gianguido gli aveva rivolto decidendo di lasciare la militanza attiva nel partito, loro stessi hanno capito quanto fosse lungimirante e concreto il programma che D’Alberto ha messo in campo per il destino di Teramo. 

L'invito a tutti i cittadini teramani che saranno chiamati al voto, ai giornalisti che devono con il loro difficile impegno quotidiano seguire le vicende di una politica che assomiglia a un teatrino, è quello di stanare i giochini, celati dietro a situazioni in apparenza normali. 

Ecco perché mi sento diverso in questo momento, e sicuramente frastornato. Perché, forse pervaso dall’ingenuità dell’artista, vedo queste elezioni solo animate dal bene e dall'amore che ciascuno di noi, chi elegge e chi viene eletto, ha per la città di Teramo. Ma forse sarebbe meglio dire dovrebbe avere…

E dopo le elezioni, ricordateli i nomi degli eletti e dei candidati, di tutte le liste, per capire se il fantastico mondo del do ut des abbia o meno continuato a imperversare. Io spero di no. Per me, per i miei figli, per gli amici, per chiunque vive e a Teramo. Anche perché non si può continuare in quello sport inutile di criticare chi ci governa dopo che siamo stati noi a sceglierli.

Paolo Di Sabatino 

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