C'è chi colleziona i tappi di sughero stappati dall'ass. Core per festeggiare un culto ben riuscito; ; chi gli interventi dell'ass. Core negli eventi culturali; Chi i discorsi dell'ass. Core a favore dei dipendenti pubblici del comune di Teramo; chi le dimissioni dei primilavoristi della Giunta aprutina; chi i mea culpa dell'ass. Core; chi il vuoto cosmico e chi, finalmente, i comunicati stampa a buon fine, del sindaco D'Alberto.
Collezioni senza alcun pezzo che hanno la caratteristica unica di non prendere polvere sulla mensola del camino.
Era il mese di Maggio del 2021 e tra i tanti annunci della Giunta D'Albereto, leggevamo " Un nuovo corso per Piazza Dante. L’amministrazione comunale interrompe il rapporto per la gestione del parcheggio nel piano a raso con la società che lo gestisce. Si chiude così una vicenda annosa, e trova fine il continuo ricorso alle proroghe perpetratesi per 10 anni, giustificate dalla necessità del riequilibrio economico-finanziario preteso dal privato. Secondo i dati acquisiti dall’amministrazione, tale necessità non ha più ragion d’essere e lo squilibrio non esiste più, almeno dal dicembre 2019.
Ora si apre una nuova prospettiva, con l’Amministrazione comunale che avvia una nuova interlocuzione con il concessionario, che resta interlocutore per la gestione dei piani sotterranei, nella quale le parti sono invertite: sarà il Comune, adesso a vedersi riattribuite le eventuali somme dovute, in base a valutazioni giuridico-economiche. L’amministrazione si è data tempi molto ristretti: 31 dicembre 2021 per avviare l’interlocuzione e aprire contestualmente, con la città, la riflessione sul futuro della piazza....".
Una storia che parte dal lontano spazio 1999.
Indovinate come sono andate finora le "interlocuzioni" per il futuro del piano raso di piazza Dante?
A vuoto come le altre collezioni.
Un consiglio?
Sarebbe possibile leggere di comunicati, di conferenze stampa, a risultati ottenuti?
Potrebbe essere la vera e unica rivoluzione culturale del 2021.
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ok, ma sempre un parcheggio sarà....
In attesa di conoscere l’esito di questa richiesta, si potrebbe sapere che fine ha fatto l’ultimazione del progetto che prevedeva la fine dei lavori con la sistemazione del parcheggio a raso con arredi, annessi e connessi?
A chi si potrebbe chiedere?
I gestori del piano a raso di piazza Dante continueranno ad incassare somme xxxxxxalmeno fino al 31.12.2021 (ulteriori 150.000 euro circa) che si aggiungeranno a quelle già incassate in eccedenza con conseguentexxxxxxx per il Comune. Al contrario, i 26 socilavoratori della Tercoop continuano, ormai da un decennio, a rinunciare alle ferie retribuite e alle tredicesime per compensare le perdite dovute alla continua sottrazione di stalli e di ricavi e che hanno costretto la cooperativa sociale a lavorare in perdita. Tutto è avvenuto e avviene nell'indifferenza della maggioranza di un sedicente centrosinistra, dell'opposizione di centrodestra, dei vari dissidenti presenti in consiglio comunale e dei burocrati di CGIL e CISL Doveroso segnalare anche la censura praticata ormai quasi sistematicamente da "I Due Punti" alle numerose denunce della Tercoop sull'argomento e non solo. I socilavoratori della Tercoop, nel persistere del fragoroso silenzio sulle plateali discriminazioni nei loro confronti e sui favoritismi a vantaggio dei loro concorrenti, potranno sperare solo nell'intervento della Procura a ripristinare un minimo di legalità.
Sindaco D'Alberto risponda, ci aggiorni.
Perseverare è diabolico.
LA PERCEZIONE VAGA & INDIRETTA
che le reali priorità della Nostra Città siano ben altre!
Un parcheggio pubblico di automobili non potrà mai diventare un armonica e quieta area e neppure uno spazio sufficientemente gradevole o dai contenuti artistici.......timidamente ritengo !
Sans souci
Aznavour
Caro Leo, " quasi sistematicamente" vuol dire che c'è ancora speranza.
Esiste una regola.
Ciò che si ritiene a rischio querela non viene pubblicato.
Vale per tutti.
Nel tuo commento fai accuse be precise su reati che non sono stati contestati a nessuno figurati poi se passati in giudicato.
Si chiama presunta diffamazione che potrebbe colpire la tua persona e la cooperativa che rappresenti legalmente.