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La Asl di Teramo risponde sulla Angiotac e il rimborso per l’esame...Noi replichiamo....

di Giancarlo Falconi
4 minuti

La Asl di Teramo non ha alcuna intenzione di negare il cosiddetto “percorso di tutela” disposto dal Decreto legislativo 124 del 1998.Ma il “percorso di tutela” va attivato secondo un iter definito. In sostanza in caso in cui la Asl non possa erogare la prestazione nei tempi massimi di attesa, e cioè nel caso in specie se la prenotazione al Cup risulta essere superiore ai 120 giorni, il cittadino può attivare il meccanismo di garanzia. E quindi, con la prenotazione effettuata, deve segnalare alla Asl il superamento dei tempi stabiliti dalla norma in modo che l’azienda sanitaria stessa si attivi per risolvere il problema ad esempio ricollocando la prenotazione attraverso il cosiddetto “drop out”, cioè negli appun-
tamenti disdetti dagli utenti che dunque lasciano degli spazi liberi nelle agende. Il cittadino di Atri ha invece fissato di sua iniziativa un appuntamento in libera professione per un’angiotac, interessando la Asl al problema solo dopo aver fatto la stessa prenotazione per la libera professione. Tutto questo ha impedito
l’attivazione del “percorso di tutela”. Si aggiunga, inoltre, che il cittadino nel frattempo aveva disdetto la prenotazione in regime ordinario e aveva tentato di prenotare, con nuova impegnativa del medico, in classe di priorità B (entro 10 giorni). Una prenotazione impossibile entro 10 giorni in quanto la classe di
priorità B per l’angiotac non è prevista dalla normativa regionale vigente.

La Asl a questo punto non può effettuare il rimborso della differenza economica fra i due tipi di prestazione, in quanto il cittadino non ha attivato il percorso di tutela. E a nulla vale la lettera inviata dal cittadino. Appunto perché la comunicazione è avvenuta 1) dopo che il cittadino aveva prenotato in regime ordinario (il 16-6-2022 fissando l’appuntamento al 30-11-2022) ma 2) aveva annullato la prenotazione (il 4-7-22), e poi 3) tentato di fissare un nuovo appuntamento con un’impegnativa non regolare (la classe di priorità B per un’angiotac) e in fine 4) fissato autonomamente un altro appuntamento in libera professione con uno specialista di propria scelta e in una struttura di propria scelta.

“Dalla stessa norma citata dal cittadino si evince che qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal Direttore Generale ai sensi dei commi 10 e 11, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’ attività libero professionale intramuraria, sempre nel rispetto dei tempi fissati dalla normativa”, spiega Giovanni Di Giacomantonio, dirigente della Uosd Cup aziendale e monitoraggio liste d attesa, “pertanto gli assistiti, quando i tempi non sono garantiti dal servizio sanitario nazionale, non possono autonomamente rivolgersi alla libera professione, per poi richiederne il rimborso, esenza che ne sia data all’azienda sanitaria l’opportunità ed il tempo di mettere in atto azioni al fine di garantire le pre-
stazioni richieste entro i termini previsti dalla legge”.

Giuseppe Lanni, responsabile Uosd radiologia Atri chiarisce che “ La radiologia di Atri ha correttamente preso in carico il paziente sin dal feb-
braio 2022 e fra i vari esami ha eseguito un’angiotac che ha documentato tutte le dimensioni di un’aneurisma dell’aorta addominale. Il paziente si è sottoposto a visita specialistica e il chirurgo gli ha consigliato un controllo dopo 4-6 mesi, come da lui stesso affermato in una lettera. Purtroppo però il paziente non ha provveduto a fare la prenotazione per tempo, richiedendo invece la prenotazione solo a ridosso della data programmata per la visita di controllo.

«E’ innegabile che a livello nazionale ci sia una criticità per le liste di attesa. La Asl di Teramo non ha alcuna difficoltà ad applicare il “percorso di tutela”, se si segue l’iter corretto. E’ importante che tutti collaborino per ridurre al massimo i disagi”, conclude il direttore sanitario aziendale Maurizio Brucchi.

LA Nostra  REPLICA

Caro direttore sanitario aziendale, Maurizio Brucchi, leggere come risposta che il nostro lettore non
avrebbe attivato il giusto Iter del percorso di tutela è un ossimoro aziendale. Si dovrebbe partire dal principio che l’Utente asl non dovrebbe avere bisogno di essere garantito da un percorso di tutela per ottenere il rimborso di una mancata prestazione. Non dovrebbe proprio esistere il percorso di tutela come non dovrebbero esserci i disagi sanitari. Gli utenti asl pagano alti dirigenti sia a livello nazionale che a livello locale per risolvere le problematiche delle liste di attesa che gravano sul diritto costituzionale dell’accesso alla giusta cura.
Ps...ho contato le righe della vostra risposta. In nessuna si chiede come sta il paziente.
E ho detto tutto. 

Giancarlo Falconi

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FAQ P.N.G.L.A. (Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa) 2019/2021

La nuova normativa sulle liste d’attesa ( “Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 tra il Governo, le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, sul Piano Nazionale di Governo delle Liste d'Attesa per il triennio 2019 - 2021, di cui all'articolo 1, comma 280, della legge 23 dicembre 2005, n. 266”) ha apportato dei cambiamenti in materia?
Il Ministero ha disposto delle modifiche importanti, a proposito di liste d’attesa: sul numero di prestazioni garantite e monitorate, sui tempi massimi di erogazione, sul ruolo delle strutture che hanno il paziente in carico, oltre che sulle tecnologie messe a disposizione dei cittadini per usufruire dei servizi di prenotazione di visite, esami e ricoveri.

Quante e quali sono le prestazioni per cui i tempi massimi sono garantiti?
Il rispetto dei tempi di attesa va garantito per tutte le prestazioni erogate dal SSN e dalla sanità regionale pubblica. Il Ministero, in tale ottica, tiene sotto controllo particolare (con un esteso e costante monitoraggio) alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale (69 in totale, divise in 14 visite e 55 esami strumentali) e altre in regime di ricovero (17 in totale) per garantire l’aderenza alle indicazioni di attesa massima.

Ci sono delle novità anche sulla modalità di prescrizione? Devo comunicare o chiedere qualcosa al mio Medico di base o allo Specialista?
Il Medico prescrittore, sia esso di base o specialista, per le prime visite e prime prestazioni strumentali ambulatoriali, deve sempre indicare una delle quattro classi di priorità:

U – con attesa massima 72 ore;
B – con attesa massima 10gg;
D – con attesa massima 30gg per le visite e 60gg per gli esami;
P – con attesa massima 180gg (fino al 31/12/2019, poi 120gg).

Per quanto riguarda i tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali, ho sentito dire che il nuovo PNGLA stabilisce nuovi criteri. Di che si tratta esattamente?
A partire dal 31/12/2019, sempre per le prime visite e prime prestazioni strumentali ambulatoriali, l'attesa massima con classe di priorità “P” viene ridotta: si passa da 180gg a 120 gg.

Per i ricoveri cambia qualcosa? Quali sono i tempi stabiliti dal nuovo PNGLA?
Per i ricoveri, innanzitutto, l’inserimento in lista d’attesa deve essere effettuato tramite procedura informatizzata. Al momento dell’inserimento in lista d’attesa, al cittadino devono essere comunicate le informazioni sul suo ricovero, sulla classe di priorità e sui tempi massimi di attesa. Il cittadino può, inoltre, chiedere alla Direzione Sanitaria o Direzione Medica ospedaliera di prendere visione della sua posizione in lista d’attesa, anche successivamente all’inserimento.
Per i ricoveri sono previste quattro classi di priorità, che corrispondono ad altrettante attese massime:

A - con attesa massima 30gg;
B - con attesa massima 60 gg;
C - con attesa massima 180gg;
D - con attesa massima 12 mesi.

Ho letto che il nuovo PNGLA prevede anche dei “percorsi di garanzia/tutela”: di che si tratta e come funzionano?
I "percorsi di garanzia/tutela” devono essere attivati dalle regioni, e debbono prevedere dei percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche (non per i ricoveri, in questa prima fase), nel caso che si superino i tempi indicati dal PNGLA e da quello regionale: in tali situazioni è possibile richiedere la possibilità di effettuare la prestazione in regime di privato accreditato (punto 14)

Per quanto riguarda le visite di controllo, il nuovo PNGLA prevede qualche misura di tutela per i cittadini?
Una delle indicazioni del nuovo PNGLA (al punto 13) è relativa alle visite di controllo e disciplina che le strutture che hanno in carico il paziente devono provvedere anche alla prenotazione delle necessarie prestazioni di controllo, in un sistema integrato di CUP che eviti le sovrapposizioni e miri a rispettare le priorità e le esigenze cliniche.

Il nuovo PNGLA prevede altre forme di tutela e partecipazione dei cittadini?
Secondo il punto 17 del nuovo PNGLA (e come indicato dall’Accordo Stato-Regioni n. 198 del 18/11/2010 art. 3 comma 3) ogni Regione deve attivare un Organismo paritetico regionale, con il compito di riunire le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, e le organizzazioni rappresentative degli utenti e di tutela dei diritti.

Ho saputo che con il nuovo PNGLA saranno obbligatori i CUP regionali e la prenotazione dalle farmacie. È vero?
Si, il nuovo PNGLA è molto incentrato sulla trasparenza e sull’accessibilità: prevede che ogni Regione si doti di un sistema prenotazione CUP online (punto 20) aggiornato in tempo reale, che permetta di consultare i tempi attesa per visite e esami del SSR o della libera professione intramuraria. Il CUP online, inoltre, deve permettere di prenotare e pagare la prestazione, di richiedere e stampare il promemoria e le informazioni sull’appuntamento ottenuto. La possibilità di prenotare le prestazioni specialistiche ambulatoriali deve anche essere fornita attraverso le farmacie di comunità.

Se mi viene comunicato che la lista d’attesa per una determinata prestazione è chiusa, posso fare qualcosa? Il nuovo PNGLA prevede indicazioni particolari?
Come nella precedente normativa, e in coerenza con il diritto all’accesso alle prestazioni sanitarie e all’appropriatezza, la sospensione o la chiusura delle liste rimane un’azione illegittima punibile per legge (legge n. 266/2005, art. 1 commi 282 e 284).
Il Nuovo PNGLA, su questo particolare aspetto, fa un ulteriore passo in avanti: se gli obiettivi di salute e assistenziali non dovessero essere raggiunti, infatti, la Direzione Generale ASL/AO può automaticamente esser rimossa dal suo incarico, per inadempienza (come da indicazioni del decreto legislativo n. 502 del 30/12/1992, art. 3 bis, comma 7 bis).

TUTéLATI !

Cosa posso fare quindi se al momento della prenotazione mi comunicano che la lista d’attesa per la prestazione di cui ho necessità è bloccata?
Quando ti trovi di fronte ad una lista bloccata ti suggeriamo di:

SSegnalare il fatto inviando tramite comunicazione ufficiale (raccomandata r/r o PEC) alla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria, all’Assessorato alla Sanità della tua Regione e a Cittadinanzattiva il modulo per richiedere lo sblocco delle liste e l’applicazione dell’ammenda;
Chiamare il CUP per conoscere quali altre strutture possono erogare la prestazione."

Nel caso di superamento dei tempi massimi, invece, cosa devo fare?
Il suggerimento è di inviare il modulo per chiedere l’individuazione della struttura pubblica o convenzionata in grado di erogare la prestazione di diagnostica o specialistica entro i tempi massimi stabiliti o autorizzare la prestazione in intramoenia senza oneri aggiuntivi oltre al ticket. E' bene inserirsi comunque in lista d'attesa, anche se non sono rispettate le condizioni di prescrizione, proprio per dimostrare l'impossibilità di ottenere il diritto quando si contatterà la ASL successivamente. Nel caso di superamento dei tempi massimi per gli interventi chirurgici puoi utilizzare questo modulo."

Dove posso trovare l’elenco delle prestazioni e i relativi tempi massimi d’attesa?
Il dettaglio delle prestazioni individuate dal Piano Nazionale e le modalità di erogazione dei servizi possono essere visionati nella sezione apposita del sito web del Ministero della Salute, dove è contenuto il testo del nuovo PNGLA.
Per le disposizioni regionali puoi consultare anche il sito web della tua Regione di appartenenza o rivolgerti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della tua ASL.

Voglio effettuare la prestazione solo in una determinata struttura e ho verificato che l’attesa proposta non rispetta i tempi massimi previsti. Cosa posso fare?
Se decidi di recarti solo ed esclusivamente in una struttura, ma altre strutture nella tua ASL sono in grado di erogare quella stessa prestazione nel rispetto dei tempi massimi, non ci sono alternative: devi attendere il tuo turno.
Il consiglio è quello di contattare sempre il CUP al fine di individuare la struttura che eroghi la prestazione nel minor tempo possibile oppure parlarne con il tuo medico per valutare se le attese sono compatibili con le tue necessità!!!

Se la prestazione che devo eseguire è inserita nel piano di governo ma è un controllo e non una prima visita ed ho necessità di avere la prestazione in tempi più brevi cosa posso fare?
Se l’attesa prospettata dal CUP risulta incompatibile con le tue necessità parlane con il tuo medico che eventualmente provvederà a certificare la necessità della prestazione in tempi più brevi. Utilizza il modulo e allega la certificazione del medico che attesta l’incompatibilità dei tempi.

Se uno sa che deve fare un controllo fa 6 mesi deve prenotare subito non dopo 5 mesi pretendendo di farlo dopo un mese...

Maria
bel poema.

Per il rimborso occorre avere in mano la prenotazione?Beh, peccato che il CUP non la dia proprio, se il giorno della visita va oltre quelli entro i quali è possibile prenotarla, ad esempio se sull'impegnativa è riportato che la visita va effettuata entro 90 giorni e l'operatore ha una data disponibile che va dal 91mo in poi la prenotazione non viene proprio data. E cosa succede? Succede che occorre richiamare con la speranza che si liberi un posto. E richiamare. E richiamare. E così via. Provare per credere.

Bellissima e giustissima risposta sig Falconi. Noi per risolvere il problema ci siamo spostati a Perugia e non abbiamo avuto tutte queste difficoltà. Grazie di tutelarci sempre.