Gentile Direttore,
ho letto stamane il Suo commento su un passaggio di uno dei miei interventi nello scorso Consiglio comunale di Roseto del 5 Novembre, che sinceramente non ricordavo.
Riascoltandomi , riconosco di aver utilizzato un termine " infelice " perchè idoneo in astratto a poter ferire la persona cui mi riferivo ; ciò al di là della mia volontà , che era solo quella di esprimere disappunto, ora per allora , per il ritardo con cui all'epoca del Covid fu emanata una circolare per le modalità di svolgimento dei concorsi con numerosi candidati .
Il termine che ho sbadatamente usato nella foga dell'intervento è sicuramente da evitare in ogni contesto, ancor più in un contesto istituzionale; la critica politica che stavo esprimendo poteva e doveva esprimersi senza alcun riferimento alle caratteristiche fisiche del ministro dell'epoca.
La mia abitudine di parlare " a braccio " per cercare di dare maggiore efficacia alle mie riflessioni può purtroppo condurre ad infortuni lessicali.
Peraltro , se spesso non ho apprezzato l'opera dell'ex ministro quale responsabile della Funzione pubblica da assessore al personale, da cittadino gli riconosco , avendolo ascoltato in tanti dibattiti televisivi, elevate competenze quale economista e la capacità di far comprendere con chiarezza anche ai profani concetti di politica economica e monetaria molto complessi.
Vorrà cortesemente rendere noto ai Suoi lettori il contenuto di questa mia mail , a dimostrazione del mio dispiacere per l'accaduto e dell'assenza di qualsiasi intento denigratorio.
La Sua sottolineatura mi impegna per il futuro ad evitare con attenzione e rigore il ripetersi di eventi di tal genere ; nonchè a raccomandare , anzitutto a me stesso, in ogni occasione pubblica e privata , che il dibattito politico si attenga alla sola critica degli atti e giammai a quella delle persone fisiche che li hanno posti in essere .
Cordialità.
Sabatino Di Girolamo
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