Vi dobbiamo raccontare cosa abbiamo visto nelle ultime 36 ore?
Alcol e droga a fiumi a piazza Garibaldi. Piccolo spaccio unito a grande consumo di alcolici.
La Polizia Locale dovrebbe essere interessata immediatamente a far rispettare le ordinanze del sindaco D'Alberto ma ci vuole una severa e costante volontà politica.
Il risultato?
Minacce e insulti agli agenti della Polizia di Stato. Due episodi gravi nella serata di Sabato e nella notte tra Sabato e Domenica. " Ti sgozzo. Ti uccido" e tanto ma tanto altro. Nel terzo fatto di cronaca quasi gli stessi attori magrebini, completamente ubriachi, a tal punto che è dovuta intervenire una autoambulanza, hanno tenuto occupate diverse pattuglie tra Carabinieri e Polizia. Vi dobbiamo raccontare poi nella mattinata di Domenica l'auto abbandonata nel campetto di Colleatterrato? Vi dobbiamo raccontare della occupazione abusiva nello stesso quartiere? Vi dobbiamo raccontare l'ennesima occupazione abusiva a viale Bovio di un palazzo inagibile? L'unico comun denominatore, il controllo da ordine pubblico che hanno dimostrato i militari dell'Arma dei Carabinieri e gli agenti della Polizia di Stato.
Ripartiamo da qui facendo rete con tutte le famiglie della società civile e con una Amministrazione più consapevole e meno assente.
Leggete https://www.iduepunti.it/05-10-2025/teramo-magrebini-ubriachi-viale-mazzini-intervento-della-polizia-e-dei-carabinieri
Leggete https://www.iduepunti.it/04-10-2025/due-agenti-delle-volanti-di-teramo-fermano-excomunitario-dopo-essere-stati-minacciati-di
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Il degrado urbano e la sicurezza sono temi serissimi e vanno affrontati con responsabilità, ma il racconto delle “ultime 36 ore” rischia di scivolare in una narrazione allarmista e semplificata, che fa più leva sull’emotività che sull’analisi.
Alcol, droga, spaccio, minacce, occupazioni abusive: sono tutti problemi reali, ma metterli in fila senza contesto e con toni esasperati – spesso evocando la nazionalità degli autori – rischia di alimentare paure e stereotipi più che favorire soluzioni. Denunciare è giusto, ma bisogna anche chiedersi: qual è la proposta concreta oltre l’invocazione di “più severità” e di una “volontà politica costante”? Perché non parlare anche di prevenzione, servizi sociali, centri di aggregazione, interventi educativi e culturali?
Infine, lodare le forze dell’ordine è doveroso, ma non può diventare un alibi per ignorare i problemi strutturali che generano questi fenomeni. La sicurezza si costruisce anche con inclusione, coesione sociale e politiche urbane lungimiranti.
Se vogliamo davvero “ripartire da qui”, serve una riflessione più seria, meno urlata e più orientata a costruire, non solo a denunciare.
Saluti
Cacciamo questa amministrazione con tutti i magrebini. Non so chi sta facendo più danni
"Vengono qui a fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare!"
tipo minacciare le forze dell'ordine.