Il mio amico Gianguido D'Alberto sente e chiede i consigli a tutti ma non ascolta nessuno. Fa bene. Fa il sindaco. Appunto, fa il sindaco e quando un sindaco viene tirato dalla giacchetta da chicchessia; chicche e pillole di banalità.
Quando un sindaco viene offeso da alcuni membri della maggioranza che fanno cadere la maggioranza, deve dare le dimissioni.
Una missione in nome e per conto dei cittadini di Teramo che non meritano simili mercanti.
I canti della maggioranza avevano deciso che Graziella Cordone sarebbe stata sacrificabile; la bile di Bartolini sarebbe stata soddisfatta.
La latta che diventa lattina.
L'ex ragazza di sinistra, (chi si candida con Camillo D'Angelo non si può definire di sinistra, casomai democristiana ma di una corrente del Tronto), ha chiesto l'aiuto da Casa e il buon scarso crinito che nulla può fare con Mimmo Sbraccia che appartiene a Mimmo Sbraccia e al suo feudo Poggioconese in via di espansione, ha protetto la sua assessora che non si è pubblicamente dissociata dal golpino andato a male del buon Bartolini.
Rotolini di politica e altri ammennicoli.
Che cosa ha ottenuto il sindaco D'Alberto dalla sua non decisione?
Una maggioranza da parenti di serpenti e coltelli.
Quel familismo morale che si apre con un posto alla Te.Am e allora io voglio la testa, cioè lo stipendio di uno del cda e allora, io voglio la poltrona, cioè lo stipendio, di uno della Giunta o voglio lavare i miei panni nell'acqua dell'Ipogeo e allora io voglio godermi il prato verde dei giardini di Teramo.
Quale prato verde? Chiese, inopinatamente un cittadino.
Ah è vero. Tutto il resto è il mio amico Gianguido D'Alberto che sente e chiede i consigli a tutti ma non ascolta nessuno.
Fa bene, fa il sindaco ma senza armonia, cuore, passione, preparazione, visione di una vera maggioranza.
I diversamente abili ringraziano ma loro sono buoni solo perché hanno un parcheggio libero durante le elezioni.
PEBA.
Perché Esistono Barriere Ancora?
A Teramo si. La prima è la giunta D'Alberto.
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