Il fatto non sussiste.
Assoluzione con formula piena e non per mancanze di prove come le vernecchie teramane amano ripetere.
Antonio Di Matteo ( difeso da Gianni Falconi e Claudia Di Matteo) e gli altri 27 imputati non hanno dimostrato nessun dolo nell'esercizio delle loro funzioni.
Assoluzione piena per una banca solida e un affare che aveva dimostrato di essere conveniente e sicuro per entrambe le parti.
Nelle 60 pagine della sentenza, il giudice Flavio Conciatori, sintetizza anni di solidità bancaria, partendo dall'autorizzazione di Banca D'Italia a Banca Tercas ( 29/12/2010) che dimostrava di avere un rating di affidabilità di altissimo livello, 17 milioni di euro di utili, sponsor di una squadra di serie A di Basket.
Un riacquisto sicuro, visto il precedente e lo spettro del commissariamento che non poteva neanche essere immaginato, nemmeno dal direttore generale, Antonio Di Matteo.
Nulla di fosco c'era all'orizzonte considerato che le criticità non furono evidenziate nè dal collegio sindacale, nè dagli ispettori della Banca D'Italia.
La domanda di mezza estate rimane con tutti i suoi dubbi.
Chi ha incastrato Banca Tercas?
Chi ha ucciso Banca Tercas?
Forse, il processo romano, potrà rispondere a queste domande.
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avete visto ? voi che non credete alla Giustizia ?
la Giustizia trionfa sempre !
E si Tex, le sentenze dei Giudici vanno accettate sempre, non solo quando fanno comodo.
Se Lei ha qualcosa da dire o da obiettare, lo faccia, ma abbia la decenza di firmarsi con nome e cognome; senza nascondersi comodamente dietro la tastiera.
Ma chi è questo cellanculo che fa ironia a buon mercato dietro alle vicende di più di 20 persone assolte?
È un Giudice? È un Pubblico Ministero?
O è solo uno che apre bocca e scorreggia?
inconcepibile
Per Di Matteo: parla ti prego!!!
Buonasera, mi accosto a questo argomento con il doveroso rispetto, per tutte le parti coinvolte e per chi ha il difficile compito nonché la responsabilità di riportare le notizie . Ho letto tutte le puntate di questa storia. Premetto per fedeltà alla verità e a me stessa, che non sono un addetto ai lavori e nonostante questo, ho compreso tutto quello che ho letto, non solo nella descrizione dei fatti, ma anche nel particolare taglio che a questi fatti veniva conferito.
Nonostante questo, il mio senso critico mi ha permesso di comprendere che in questo sito sull'argomento, non si stava facendo cronaca, ma esprimendo opinioni proprie sull'argomento.
Niente di male, per carità....ma bisogna sapere bene quello che stiamo leggendo ed esserne consapevoli.
Vi fa onore, il fatto che abbiate pubblicato la sentenza di assoluzione con formula piena. Ecco, questa è cronaca e lealtà.
Ma ...il finale dell'articolo torna a gettare tendeziosi dubbi che non trovano posto, a mio avviso, all'interno di questo fatto.
Penso che il Giudice in questi lunghi mesi abbia fatto il suo lavoro in maniera scrupolosa ed attenta, senza nulla togliere, ovviamente alla bravura della Difesa né a quella del PM.
Come cittadina, rispettosa delle Istituzioni, mi fido di esse e sottometto il mio giudizio ad esse.
Qui non si tratta di parlare di Antonio Di Matteo...o di interpellarlo a parlare ( di cosa? Lo ha fatto nelle sedi giuste), sennò rischiamo di perdere il focus della questione.
Qui si tratta di mettere in dubbio l'Operato della Magistratura. Lì dobbiamo fermarci. Tutti.
Siamo di fronte ad una assoluzione con formula piena.
Di questo fatto, qualcuno sarà felice e qualcun altro no. Ma è una Sentenza della più alta Istituzione dello Stato. Va rispettata. Bisogna prenderne atto.
Se poi si usasse lo stesso rispetto per le persone, che, nonostante l'assoluzione, vengono ancora interpellati e che hanno una storia ed una vita privata, sarebbe ancora meglio, ma sarebbe già qualcosa, se questo rispetto riservarlo alla Legge.
Che, lo ricordo, è uguale per tutti e al di sopra di tutti.
Cordiali saluti.