Una fabbrica di rifiuti. Interi capannoni pieni di rifiuti scoccati all'inverosimile. Se scoppiasse un incendio, ci sarebbe una vera e propria nube tossica. A chi interessa?
Siamo a Sant'Atto di Teramo dove i sigilli del sequestro della intera area sarebbero stati violati e i soliti, misteriosi soli ignoti avrebbero abbandonato altri rifiuti fuori dalla recinzione. Domani con molta probabilità ci sarà un sopralluogo degli organi competenti.
Era il 19 Ottobre del 2022.
"Qualcuno ci risponderà e qualcuno dovrà rispondere di eventuali responsabilità.
Come è possibile che in un nucleo industriale possa insistere un capannone con dei rifiuti stoccati all'interno e all'esterno?
Come è possibile che a poche decine di metri dal fiume Tordino nessuno abbia sollevato la problematica ambientale?
Non ci interessa il passato o il presente giudiziale dell'imprenditore che gestiva il manufatto industriale, ci interessa la tipologia dei rifiuti che si estendono anche nella collina sovrastante.
Chi avrebbe dovuto controllare, denunciare, bonificare?"
Era il 21 Ottobre del 2022.
"Tornare indietro fino al 2006.
16 anni fa per un iter giudiziario che racconta di sequestri, dissequestri, indagini della Guardia di Finanza, di intimazioni di bonifica, di lanci di altri sacchetti e di tante balle non solo di rifiuti.
Rifiuti tipizzati non pericolosi che negli anni hanno visto la loro naturale trasformazione in altri cataloghi.
Questa è Teramo?
Questo è il nucleo industriale di Teramo?
Chi avrebbe dovuto controllare?
Chi sarebbe dovuto intervenire?
Perchè solo dopo l'intervento de I Due Punti e dei Media che hanno seguito la notizia è stata chiusa la strada che porta all'albergo dei rifiuti?
Che cosa risponde il comune di Teramo?
La Provincia?
Il Consorzio del Nucleo Industriale?
Chi indaga?",
Siamo al 3 Dicembre del 2025. Tre anni dopo ancora insiste sul territorio di Teramo un simile pericolo.
Allora?
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