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Ritardi in Autostrada? Ecco come ottenere il rimborso.....

di Giancarlo Falconi
2 minuti

A partire dal 2026 gli automobilisti italiani avranno diritto al rimborso del pedaggio autostradale in caso di ritardi dovuti a cantieri, traffico o condizioni meteo. La misura è stata introdotta dall’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) e rappresenta un cambiamento significativo nel rapporto tra utenti e concessionari. Il principio alla base è chiaro: il pedaggio deve essere proporzionato al servizio effettivamente ricevuto. «È un atto di tutela verso i viaggiatori», ha sottolineato il presidente dell’Art, Nicola Zaccheo. Anche il ministero dei Trasporti ha accolto con favore la delibera, definendola una “misura spartiacque” che garantisce maggiori diritti ai cittadini.

Tempistiche di applicazione

Entro il 1° giugno 2026: rimborso per ritardi causati da cantieri e traffico su tratte gestite da un unico concessionario.
Entro il 1° dicembre 2026: rimborso esteso alle tratte gestite da più concessionari, che richiedono maggiore coordinamento.
I criteri per ottenere il rimborso

Il calcolo varierà in base alla causa del ritardo:

Cantieri programmati

Tratte fino a 30 km → rimborso garantito indipendentemente dal ritardo.
Tratte tra 30 e 50 km → rimborso se il ritardo supera i 10 minuti.
Tratte oltre 50 km → rimborso se il ritardo supera i 15 minuti.
Traffico e altri blocchi

Ritardo tra 60 e 119 minuti → rimborso del 50% del pedaggio.
Ritardo tra 120 e 179 minuti → rimborso del 75%.
Ritardo oltre 180 minuti → rimborso totale.
Le condizioni e i limiti

Nessun rimborso per importi inferiori a 10 centesimi.
L’accredito avverrà solo quando la somma supera 1 euro.
Esclusi i cantieri emergenziali (incidenti o eventi imprevedibili) e i cantieri mobili.
Se su una tratta è già prevista una riduzione generalizzata del pedaggio, non si avrà diritto al rimborso
Come richiedere il rimborso

Gli utenti potranno utilizzare una app unica nazionale, ancora in fase di sviluppo, che sarà valida per tutti i concessionari. In alternativa, resteranno disponibili canali tradizionali come numeri telefonici dedicati e pagine web ufficiali.

Tariffe e controlli

Per i concessionari sarà vietato aumentare i pedaggi al solo scopo di recuperare le spese dei rimborsi. È prevista una deroga temporanea: tra il 2026 e il 2027 chi ha già una concessione potrà rialzare le tariffe per coprire gli esborsi, ma la percentuale diminuirà progressivamente fino a scomparire del tutto dopo il 2030. L’Autorità vigilerà fino al 31 dicembre 2027 per garantire la corretta applicazione delle regole. A metà dello stesso anno verrà presentata una relazione per valutare l’efficacia della misura e, se necessario, introdurre correttivi.

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