Maurizio ha il covid 19.
Non il politico Maurizio Acerbo ma Maurizio.
Leggere ogni giorno il suo diario di bordo della malattia che esiste, esiste e uccide, esiste e ti fa combattere da solo, esiste e ti fa morire da solo, esiste e ti cambia da solo, fa bene a lui e fa bene a noi.
Un servizio pubblico che diventa esempio civico.
Ieri.
Buona serata dal #repartocovid di Pescara che ormai è tutto pieno. C'è un'altra area che stanno predisponendo in queste ore dove hanno spostato alcuni casi meno gravi. A Pescara non dovrebbe esserci carenza di posti letto. Però se l'andamento dei ricoveri è quello che percepisco ci sarà bisogno di più personale e spero che siano stati presi provvedimenti per tempo. Probabilmente Manpower (a cui si affidano Asl e Regione) manderà altri precari. Nella nuova area è appena andata Lidia, anni 90, che si è negativizzata.
Per quanto mi riguarda le cose vanno decisamente meglio secondo i medici e domani potrebbero esserci notizie positive. Una spia del buon andamento è che mi hanno detto che se nelle prossime ore arrivano nuovi casi mi sposteranno di la'.
Ho notato molti commenti qualunquisti oltre ai soliti negazionisti.
C'è persino chi mi paragona a Berlusconi che è stato ricoverato in una struttura privata con un'area riservata personale.
Questa cosa demenziale la segnalo solo perché da' l'idea che nel nostro paese ormai non si distingue neanche un extraparlamentare come me dal supermiliardario. Tutti "politici" allo stesso modo.
Vorrei rassicurare questi qualunquisti che nell' ospedale pubblico dove mi trovo le persone vengono tutte trattate con eguale rispetto. Intorno a me ci sono persone di ogni estrazione sociale, età, professione. Ci sono poliziotti e pure detenuti.
E non ci sono suite per ricconi o privilegiati.
Sanders direbbe: socialismo.
Pare che mentre al San Raffaele per i ricconi è disponibile l'antivirale #Remdesivir qui ci sono problemi di approvvigionamento come in gran parte delle strutture pubbliche. Sulla terapia antivirale divenuta famosa chiederò lumi.
Però il #Tocilizumab che l'ottimo dott. Parruti mi ha fatto somministrare pare faccia il suo dovere.
Dentro questa pandemia bisogna ragionare non solo sul vaccino accessibile a tutti i popoli del mondo ma anche sul controllo pubblico dell'industria farmaceutica perché la salute non è una merce. Da marxista mi sembra assai più utile tagliare le unghie a Big Pharma come fece Mandela con i farmaci anti-Aids che negare la scienza andando dietro a stregoni e imbroglioni comblottisti.
Il vero problema ora però credo che sia la disponibilità di posti letto e strutture intermedie in tutte le regioni. Le cure e le attenzioni che io e le altre persone abbiamo ricevuto prontamente anticipando e prevenendo pericoli più gravi sono stati possibili dalla disponibilità di posti letto. Se non ci sono c'è necessità di un'assistenza domiciliare che non si limiti a una telefonata.
Se la crescita dei casi continua le cose si faranno molto più difficili in tutta Italia.
Per questo è necessaria la massima autodisciplina collettiva e responsabilità personale.
Proteggiamo la vita, soprattutto quella delle persone più deboli.
La libertà è consapevolezza, disciplina interiore, capacità di rispettare se stessi e gli altri.
Facciamo la nostra parte. E esigiamo che comuni, regioni, governo facciano il loro dovere.
Pace e amore a tutti....
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