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Gianfranco Fini: Quo Vadis?

di Pietro Ferrari
9 minuti

Secondo la rivista 'Diorama', Gianfranco Fini viene accusato da molte parti, e non a torto, se non proprio d’incoerenza quanto meno di essere un politico dalle convinzioni alquanto suscettibili di mutare anche radicalmente: e, dai tempi di Almirante in poi, i suoi critici più severi lo hanno colto parecchie volte in castagna. È grave? In fondo, il grande Giovanni Papini diceva che una persona intelligente ha il diritto di cambiar opinione tute le volte che vuole; e un crudo proverbio molto popolare tra i politici professionisti recita che “la coerenza è la virtù degli imbecilli”. Eppure, una certa fermezza su alcuni punti-chiave occorre: fa parte della propria identità; e poi, sulla Via di Damasco si resta fulminati una volta sola, non si può prenderci l’abitudine. Per aver un’idea di chi sia, può essere rivelatore il libro di Luca Negri, Doppi Fini (Vallecchi 2010); ma soprattutto un prezioso e magistrale articolo di Stenio Solinas, Fianfranco Fini. Dietro gli occhiali, il nulla, redatto da uno dei protagonisti  più originali della “Nuova Destra” del prof. Marco Tarchi. Gianfranco Fini è passato dal ruolo di vice di Berlusconi al ruolo di vice di Casini. Un giorno è bipolarista un altro tripolarista; un giorno è per il maggioritario e presidenzialista, un altro è ultraparlamentarista e proporzionalista; ultralaicista sui temi etici ma al traino di Casini.

Garantista con Raffaele Lombardo e Italo Bocchino, giustizialista con Nicola Cosentino; severo con le case di Scajola, scanzonato con quella affittata dal cognato a Montecarlo; durissimo con l’illegalità tranne che con quella dei clandestini....democratico nel PdL, totalitario quando il Capo era lui in A.N., sprezzante verso qualsiasi fermento culturale che andasse oltre il protocollo burocratico di partito. Da leader carismatico a speaker, che ordina ai suoi di uscire dal governo ma lui non molla la poltrona di Presidente della Camera. Un Fini che condanna la 'monarchìa del PdL' ma poi fa un partito chiamandolo come un libro che ha scritto lui e scegliendo un logo dove il suo cognome occupa 3/4 del simbolo. Gianfranco Fini a differenza di Silvio Berlusconi, si è sentito a disagio nelle vesti di leader del Suo 'mondo', mostrando insofferenza verso il suo stesso partito quando unilateralmente e solipsisticamente scelse di appoggiare i referenda sulla procreazione assistita, andando contro il suo partito, o quando puntò i piedi per il voto agli immigrati invece di puntarli per i diritti dei nostri connazionali espulsi da Tito, magari mettendo in bilico il governo italiano sulle scelte europee nei confronti di Slovenia e Croazia. Abbandonare la prospettiva presidenzialista, proprio quando la vecchia proposta missina iniziava ad essere possibile, solo per contrapporsi a Berlusconi non è certo onorevole per uno che è stato presidente del Fronte della Gioventù. Il suo sionismo radicale non rappresentava tutte le sensibilità di Alleanza Nazionale nè gli inchini per condannare il 'male assoluto' sono stati opportuni in un periodo in cui la stessa storiografìa e la saggistica si aprivano a narrazioni del passato più veritiere e meno ideologiche. Col fascismo, l'ambiente missino aveva già fatto i conti quando negli anni '70 iniziò la fase di emancipazione culturale dal reducismo stantìo.....ma in quegli anni a Fini davano fastidio le avanguardie culturali. E la grande battaglia missina per attuare l'art. 46 della Costituzione per una prospettiva partecipativa e collaborativa tra capitale e lavoro? Tutto finito....ma meglio qualche bagliore rappresentato da Alemanno, Sacconi e Tremonti rispetto alle proposte di puro liberismo volute da Montezemolo e Casini.
In questo opuscoletto 'Intervista a Gianfranco Fini' (di Paolo Francia – Viviani Editore Roma 1994) si può notare il cambiamento finiano attuale:
“Fino a poco tempo fa si era ammessi nel salotto buono della cultura solo se sponsorizzati o almeno graditi agli ‘ideologi’ del PCI prima e di una certa sinistra radical-chic poi…. ben orchestrata strategìa di orientamento della pubblica opinione…credere nella democrazia vuol dire porre soltanto il popolo al centro della sovranità, facendolo partecipare alle scelte politiche senza delegarle ad altri.”
 

“La RAI gode di alcuni punti favorevoli che alterano le regole di uguaglianza sul mercato… gioca con carte truccate perché ha due elementi su tre che giocano a suo favore, il canone e il ripianamento del disavanzo….uno degli ultimi baluardi del vecchio regime…..punto disgustoso di faziosità sinistrorsa.”
 
"…pessimo sistema politico-istituzionale, tenuto artatamente in vita dalla partitocrazia…(occorre n.d.r.) il superamento di quella forma ottocentesca di democrazia che è la democrazia delegata.”
 
Pensa all’opportunità di un ministero della gioventù?  “Certamente no. Il giovane non è roba da wwf, che va ‘trattato’ da per sé.”
 
“Tragico prodotto del radicalismo-chic…al laicismo che si identifica direttamente con l’ateismo, si è sovrapposto un laicismo più subdolo….esso rifiuta di accettare l’ordine spirituale come superiore a quello materiale. Sono nate o nascono così le campagne per l’aborto, le unioni fra omosessuali, l’eutanasìa…La sinistra ha cavalcato con cinica determinazione il laicismo per ricavarne vantaggi politici.”
 
“Se si volesse dare via libera, civilisticamente parlando, ai matrimoni tra omosessuali, il nostro ‘no’ arriverebbe al punto di far cadere il governo.”
 
“Noi chiediamo di rivedere per via pacifica l’ingiusto trattato di Osimo, che ha assurdamente penalizzato i diritti della comunità italiana, da secoli radicata là.”
 
“Dai tempi di Giulio Cesare la parte giusta è in ragione di chi vince….Non penso che l’antifascismo in sé sia un valore.”
 
“In ogni caso il governo-Berlusconi segna la fine dell’ostracismo ideologico verso la Destra.”
 
Se Fini parlasse ancora così, dubito che Fabio Fazio lo accoglierebbe coi tappeti rossi e i guanti di velluto nella sua trasmissione...
 
Gianfranco Fini dopo aver liquidato M.S.I., A.N. (senza manco fare un congresso) e il progetto del P.d.L. con Berlusconi, liquiderà pure F.L.I. e la "sua" 'Farefuturo'?
Il progetto culturale della "Fondazione Farefuturo" a mio avviso, sarebbe stato perfettamente integrabile assieme ai lavori di altre Fondazioni come "Nuova Italia" o "Magna Charta" all'interno del grande partito di centrodestra pensato da Silvio Berlusconi, anche nel contesto dell'alleanza con la Lega. E' ovvio che la tensione esasperata degli elementi identificanti se voluta, porta al fallimento di qualsiasi unione. Sono molto curioso di vedere però come tale progetto sarà compatibile coi vari Lombardo, Rutelli e Casini. La disintegrazione delle destre ed è stato il frutto più amaro del dilagare delle stesse nel panorama politico italiano. Meno narcisismi frazionistici da una parte e meno manicheismo dall'atra avrebbero forse attenuato il disagio che provavano due galli nello stesso pollaio.
Un leader dovrebbe dare una prospettiva, indicare una strada da percorrere ai suoi seguaci: Il tatticismo riscontrato nella scelta terzopolista da parte di Fini è stato criticato proprio da Alessandro Campi e da Sofìa Ventura, due punte di diamante del think-tank ‘Farefuturo’. La ‘destra finiana’ non è più una destra tradizionalista, populista, cattolica, identitaria, conservatrice, neanche rivoluzionaria, ma sembra avere tutte le caratteristiche per piacere ‘a sinistra’, cioè per piacere a coloro che la applaudono ma che non la voterebbero mai. Se la Destra rappresenta il cambiamento istituzionale e la Sinistra la conservazione dello status-quo, allora è chiaro che la presunta ‘costituzionalizzazione della destra’ (finiana) sarà l’opzione meno traumatica per la Sinistra: meglio una ‘destra normale’ o ‘costituzionale’, di una Destra Costituente, capace di mobilitare una volontà di rifondazione dello Stato. Il vero problema della sinistra italiana è quello di dover accettare che la Destra uscita galvanizzata e vincente da Tangentopoli, fatta di ‘impresentabili’ o da ‘parvenu’, possa invece cambiare la Costituzione e quindi togliere alla Sinistra stessa quel copyright sulla Carta, utile per formulare continuamente delegittimazioni. Se la Destra riuscirà nell’intento riformista, la Sinistra passerebbe all’età adulta, lasciando la coperta di Linus che gelosamente pretende tutta per sé. Il mantra del "non toccate la Costituzione" sarà il ricordo di un'epoca che stancamente andava a chiudersi con colpi di coda e riflessi condizionati degni più dell'attenzione psichiatrica che della politologìa. Forse questo Paese però, merita di stare nell'eterno pantano-cortocircuito di una guerra civile fredda e paralizzante.
 

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Commenti

Caro prof Ferrari la seguo sempre su I due punti. Mi piace leggere i suoi pezzi e ho letto consigliato da falconi cronache contemporanee. Ho un altro giudizio su fini sinceramente. Non capisco come lei possa essere Berlusconiano. Mi spieghi per favore. Grazie
Sono stato e sono oggi tante cose, ma mai sono stato berlusconiano in senso stretto....a meno che non si intenda per "berlusconiano" chiunque non sia "antiberlusconiano".. ..ai tempi di Peppino Uomo D'Acciaio (Stalin) era considerato "nemico del popolo" e (va da sè...) "fascista" o "reazionario" anche chi era comunista. Insomma l'aver diviso il mondo tra berlusconiani e antiberlusconiani rende falsato lo scenario politico italiano, attraversato da dinamiche anche più complesse e tralaltro.....fa il gioco dello stesso Berlusconi. Mi creda, Sandro Martina.....la maggioranza degli italiani è A-BERLUSCONIANA, nel senso che se ne fotte di lui (non lo considera nè un salvatore nè un criminale), magari lo vota in mancanza di meglio...o magari lo difende avendo costatato la pretestuosità del fatto di essere il politico italiano di gran lunga più perseguitato degli ultimi 2000 anni di storia. Lo difendo per una serie di motivi, tra cui (in primis) l'essere vertice concreto di una sintesi politica possibile che riunisce le varie destre. La sinistra tenta di abbatterlo con tutti i modi per sparigliare la maggioranza degli italiani, che con o senza (magari malgrado) Berlusconi, non vogliono la sinistra al governo; l'aver destabilizzato fino a trasformarla del tutto, la sinistra italiana stretta tra Di Pietro (l'unico che gli resiste proprio perchè anche lui "antipolitico") e il massimalismo veterosindacale; il seguire un pragmatismo in politica estera e in politica economica poco ideologico e molto realistico; l'aver saputo, con necessaria "rozzezza populista" mettere il dito nelle piaghe dell'ipocrisìa istituzionale che grava sull'Italia; l'aver interpretato meglio di chiunque il cambiamento della comunicazione politica e l'esigenza delle riforme in vari settori dello Stato; sopporto il suo testosterone da bullo di caserma, perchè sò che con lui al governo, cose aberranti come la RU486 diffusa nei supermercati, nozze ed adozioni gay, eutanasìa e droga libera non si vedranno mai; e poi una nota di colore....uno che da 17 anni fa venire l'ulcera ai dinosauri idrofobi della sinistra italiana merita almeno, una sconfinata simpatìa. Last, but not least....sono uno sfegatato milanista....e questo forse è il motivo più importante! :-) Scherzi a parte, caro Sandro Martina, non cada nella ricorrente tentazione della berlusconite cronica.....questo è un articolo scritto per parlare (nel bene o nel male) di Gianfranco Fini, non di Silvio Berlusconi, ossessivamente celebrato più da Santoro e Travaglio che dallo stesso Emilio Fido. Per me non è il Bene, ma soltanto uno che impedisce il Peggio.
Bella risposta dott. Ferrari. Sono felice di poterla legge su questo blog, che riunisce tante teste e tanti pensieri contrastanti. Come fate a stare in equilibrio?
"sopporto il suo testosterone da bullo di caserma, perchè sò che con lui al governo, cose aberranti come la RU486 diffusa nei supermercati, nozze ed adozioni gay, eutanasìa e droga libera non si vedranno mai; e poi una nota di colore....uno che da 17 anni fa venire l'ulcera ai dinosauri idrofobi della sinistra italiana merita almeno, una sconfinata simpatìa" aggiungerei che berlusconi è il politico più perseguitato nella storia del nostro paese, sempre sotto ricatto da magistratura rossa e stampa e televisioni pubbliche e del grande capitale, tradito da chi poteva solo essere grato del bene a lui fatto, vittima di uno strisciante colpo di stato che da ultimo vede protagonista in prima persona lo stesso napolitano, "autorità morale" riconosciuta perfino dal profeta bertone, che con bagnasco se ne sta contendendo i favori . tuttavia pietro sembra avere nostalgia di qualcosa d'altro : ma la perfezione non esiste, e un altro fini, ammesso che possa saltar fuori, farebbe la fine del precedente, così ben descritta nell'articolo.
"sopporto il suo testosterone da bullo di caserma, perchè sò che con lui al governo, cose aberranti come la RU486 diffusa nei supermercati, nozze ed adozioni gay, eutanasìa e droga libera non si vedranno mai;" il problema è che eutanasia e droga sono già libere ma non legalizzate...........per quanto riguarda la seconda le mafie non smetteranno mai di ringraziare, ma questo non è strano anzio è nelle cose..................comunque sono gli stessi motivi, non solo questi ovviamente, per cui io non lo sopporto
Ottima e condivisibile l’analisi su Fini. Comprensibile, anche se non giustificabile, la difesa di Berlusconi. Ho idea che fra dieci anni la storia ci dirà che invece Berlusconi abbia rappresentato - e non impedito - proprio il peggio. Quel peggio che gli illusi credono oggi di evitare votandolo. Staremo a vedere...
Si illude sempre chi trasferisce sulle figure politiche ansie escatologiche......da ventenne mi capitava spesso....poi sono invecchiato. Un conto è dare un voto, altra cosa è dare il sangue....un conto è scegliere con realismo quello che passa il convento, altra cosa è innalzare Idoli.
...molto più spesso, si "illude" chi sperava di avere qualche favore personale da Tizio...e costatando amaramente che il favore non arriva.....dopo averlo servito vuole ghigliottinarlo. Nani e sciacalli sono sempre presenti nella storia politica dell'umanità. Ci ricordano che il paradiso non è di questo mondo.
d'accordo, è proprio così.
In Italia il dibattito è surreale....tutti vogliono cacciare Berlusconi... ma per fare cosa? Se non siamo credibili è perchè TUTTA la classe politica, sindacale ed imprenditoriale italiana non dà affidabilità. ...è vero che il rapporto deficit/pil italiano ha avuto un incremento del 7% dal 2007 per colpa della crisi finanziaria prima e greca poi....ma va detto che altri Paesi hanno avuto incrementi dal 20% al 30%.. ...sull'evasione il governo sta facendo cose mai fatte prima e basti leggere i successi del recupero fatto da Befera oltre alle confische dei beni mafiosi....il problema è che non basta.... Oggi gli USA toccano il picco storico di poveri...oltre 45 milioni...debito declassato....ma l'opposizione non grida ogni giorno ad Obama di dimettersi....che rabbia....un nazione nata dalla cocacola ci dà lezioni di compattezza nazionale.....cosa ci chiede la BCE? Roba da governi ultraliberisti.... altro che vendola-bersani-dipietro....siamo riusciti a tenere e dobbiamo continuare così......la signora Marcegaglia sarà ricordata come quella che perse la FIAT da confindustria. .....se ci sarà il pareggio di bilancio potremo attaccare il debito.....ci sono interessanti proposte nel decreto sviluppo...ma ripeto....non basterà mai nulla contro la speculazione e i macrosistemi in cui siamo impelagati...tra qualche anno i Paesi che hanno allentato i cordoni staranno anche peggio di noi....il problema nostro è la debolezza decisionale di chi governa per i mille lacci che incontra....altro che mattarellum!!!! lo stesso Prodi ebbe a dire a Sarkozy: "magari avessi il potere che ha lei...." trovo ridicola la marcegaglia che vuole mandare tutti in pensione da domani quando fu confindustria a firmare la riforma prodi sulle pensioni che spalmava quella di Maroni.....
Signor Pietro Ferrari, non smetta mai di scrivere su queste pagine, perchè non solo con poche parole e quelle giuste fa analisi chiare su quello che accade in Italia ma soprattutto costrige molti di questi indiavolati di sinistra a tacere. Ma ci pensate che nel 94 avevano sbaragliato tutti gli avversari, non con meriti propri ma con l'intervento dei giudici, si apprestavano a realizzare "la dittatura del proletariato" " ed ad esercitare il potere", ed invece ecco qua Berlusconi che li costringe all'angolo per quasi 20 anni, immaginate quanta rabbia hanno in corpo questa gente. Ha proprio ragione, io sono uno di quelli che pur avendo molto da dire sul comportamento di Berlusconi, per non vedere la sinistra al governo lo voterò, se necessario, per altri mille anni. Signor Pietro Ferrari, Complimenti.