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Tre Monti meno due eguale uno (seconda parte)

di Pietro Ferrari
4 minuti

Che bravo Mario Monti, mandato dalla Merkel a "fare i compiti a casa"....da professore a scolaretto che si lascia scappare anche che "andremo a fondo", senza che la stampa abbia voluto infierire. Che bravi questi tecnici che ancora non sanno che pesci prendere tolta qualche scopiazzatura al governo precedente. Che bravi questi difensori della centralità del Parlamento offesa dal 2008, quando nelle ultime tre settimane non hanno ancora dato cenni di vita davanti alle Camere chiuse per manifesta irrilevanza.
E sì, nel postberlusconismo la stampa torna ad essere sobria e addirittura dopo la gaffe di Enrico Letta, i fotografi parlamentari hanno giurato solennemente che non faranno più zoom per immortalare "pizzini democratici" o deputati che giocano al computer.
Lo stesso Fini ha tuonato in difesa della privacy dei parlamentari quando fino a qualche settimana fa, dagli scranni delle opposizioni si poteva sentire la nenia di "intercettateci tutti". E basta pure coi ministri invitati nei talk-show caspita!
Secondo Casini ora la "sacralità" delle istituzioni va salvaguardata dalla volgarità delle risse nelle trasmissioni televisive. Pure Santoro ha avuto un calo di ascolti....effetto dello spread? Ora anche gli studenti in piazza sono meno coccolati e i magistrati d'assalto vengono un pò redarguiti da Napolitano che invoca per loro una sorta "bon ton". Sentiti ringraziamenti ai "cani da guardia", che hanno tolto la maschera di carnevale per tornare ad essere i cincillà di sempre.
Bene, il Caimano non nuota più a Palazzo Chigi e anche lo spread sembra essere meno importante di ieri, anche se non vuole saperne di decrescere.
In questo clima surreale di normalizzazione si avverte una narcosi diffusa, per niente augurabile. In realtà l'incontro a tre tra Italia, Germania e Francia è stato un fallimento totale perchè non ha prodotto un accordo sul ruolo della BCE e sugli eurobonds. Finalmente si sono accorti anche in prima classe che se affonda il Titanic affondano pure loro.
Il Trattato di Maastricht vieta alle banche centrali di finanziare direttamente gli Stati, obbligandoli, letteralmente, a cercare prestatori nei mercati finanziari.
Il debito degli Stati si trasforma così in una merce finanziaria, che può essere comprata e venduta su ogni mercato, può essere oggetto di speculazione e scommessa, può essere spezzettata in parti e inserita in “pacchetti” di derivati, districare la cui composizione diventa impossibile a chiunque.
La narcosi diffusa impedisce di analizzare pacatamente queste terribili considerazioni: "Per migliorare la situazione dei nostri conti pubblici, negli ultimi 12 anni abbiamo subito 19 manovre correttive. Se aggiungiamo anche quella che si appresta a fare nei prossimi giorni il governo Monti, la dimensione economica complessiva di queste 20 finanziarie ammonta a 575,5 miliardi di euro".
Sono queste le primissime considerazioni fatte dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha ricostruito, a partire dal 2000, gli effetti economici delle manovre correttive approvate dai vari Governi che si sono succeduti in questi ultimi 12 anni. In pratica non sono bastati 600 miliardi di euro per metterci in regola anzi, nonostante questi sacrifici siamo ridotti alla frutta.
Cosa significa? Al di là delle facili retoriche anticasta significa una cosa sola: il debito è inestinguibile perchè si fonda su un sistema intrinsecamente votato al baratro.
Il marcio sta nel meccanismo di indebitamento e nell'esposizione alla virtualità tecnofinanziaria.
Appare chiaro ora come il costo del presunto risanamento (comunque impossibile perché la massa del debito e di diversi ordini di grandezza superiore alle possibilità tecniche di ripianarlo) deve ricadere sulla gente comune europea.
Quanti soldi dovremo ancora bruciare sull'altare di questi sciocchi idoli per rimanere sempre nello stesso punto?
Ai professori che ci governano la risposta.
 

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Un conto è fare il professore e insegnare teoria all'università e un conto è fare i conti reali. Con le stronzate che dice il signor Monti sono contento di non essermi laureato e tantomeno andato alla Bocconi. Come si fa, in un mondo consumistico come il nostro a tassare tutto e tutti senza minimamente immaginare che così facendo si bloccano i consumi e di conseguenza la produzione con ripercussioni catastrofiche per le industrie e per le persone (operai) che vi lavorano. Non voglio commentare il clima di polizia tributaria terroristica che vuole imporre. Ma come! non si possono spendere più di 300 euro senza carte di credito e/o assegni per la tracciabilità? Ma dove cazzo vive questo signore. Oggi con 300 euro ci si pulisce il c..o. E già, lui solo come senatore a vita prende 25.000 euro. Sveglia gente, mandate a fere in c..o questi signori che pensano solo a i.......i.
Pietro Ferrari, tuttologo, ministro dell'Economia, delle Finanze, del Tesoro e chi più ne ha più ne metta!!!
Voglio sapere come fa Monti con la pressione fiscale che lui vuole imporre a rilanciare l'Italia. Forse non affossera ancora di piu il nostro paese?
Ci risiamo con il balletto del "governo delle tasse"! Se Monti dice stronzate vorrei ricordare a qualcuno che da 17 anni siamo stati rintontiti da promesse di radiosi destini da un piccoletto rinfoltito ma questo il presente, che era futuro 17 anni fa, che ci ha apparecchiato. Negli ultimo 10 anni sempre lo stesso piccoletto, oltre a raccontare barzellette sceme in giro per il monto, avrebbe dovuto governare il nostro paese per 8 anni, idem come sopra questo è il destino che ci ha apparecchiato, e lo stronzo chi sarebbe, Monti? A me basta come espressione programmatica quello che ha detto Monti: sacrifici con equità e progressività (chi ha di più contribuirà di più), lotta all'evasione fiscale (seria, non le buffonate di uno dei più grandi evasori italiani), e provvedimenti per la crescita.
"Lasciatelo lavorare, stà portando avanti il mio programma che ho presentato all'Europa", rispondeva oggi Berlusconi a chi gli chiedeva un parere sul governo Monti. Un abito nuovo per un monaco vecchio. Il problema è nel sistema economico e finanziario capitalistico, nel "liberismo", nell'economia "virtuale", nel dominio dei grandi interessi privati sugli interessi pubblici. Basterebbe invertire le priorità, con un mercato al servizio dell'uomo e non viceversa, come è stato fino ad oggi, l'uomo al servizio del mercato.
Bakunin, "sacrifici con equità e progressività" ma dove cavolo stà scritto che una persona che ha fatto la formica per anni, rinunciando a belle macchine, viaggi, ristoranti ecc, ecc, e si è fatto un bel gruzzoletto, comprato una casa PROPRIA deve essere trattato come un evasore fiscale perchè deve dimostrare all'agenzia delle entrate come ha fatto a fare ciò. Chi lavora onestamente ha diritto ad avere tutto quello che ha. Chi non ha voglia di fare niente che non rompesse le p...e a chi lavora.
Dunque, dunque... possibile che nessuno si accorga del golpe trilaterale in atto del FMI preparato da tempo dal CFR e affidato ai Bilderbergerz ? Nemmeno Ferrari?! Aaaa i grembiulini sono tutti contenti di voi...tutti pronti per la nuova dittatura. PERCHE' POTETE FARE POLEMICA, COMMENTARE E OSTENTARE LA VOSTRA INTELLIGENZA QUANTO VOLETE, QUI' SUL BLOG, MA ALLA FINE VOI FARETE SEMPRE QUELLO CHE LE MULTINAZIONALI E LE BANCHE VI DICONO DI FARE. E soprattutto simpaticissimo Dirompente, sei forte, sei bravo, sei bello, sei fantastico, sei il numero uno, i tuoi commenti sono sempre i più intelligenti! Le tue provocazioni e il tuo modo magnifico di scimmiottare chi scrive articoli su un blog celebrano e danno respiro alla vera libertà che tutti noi stiamo vivendo, in questo stato di merda frequentato da gente di merda come te e come me. Mentre chi è al potere ride, ed è uno stupratore seriale sempre attivo e ben dotato. Fossi in te mi guarderei alle spalle ogni tanto. O sei un grembiulino pure te?
Ma questo sedicente anarchico "bakunin" quando deciderà di firmarsi per quello che è? Quando avvertirà il senso del ridicolo? Consiglio un paio di pseudonimi: "Soros" oppure direttamente "Rosybindi"... roba da sbellicarsi dalle risate.....Michel Martone viceministro del welfare!!! Quello che ovunque si trovi fa a pugni verbalmente con Cremaschi e Landini per quanto è liberista....ma non avrebbe mai sperato di essere applaudito da Bakunin.
Caro Ferrari al mio psudonimo non rinuncio, e non per vigliaccheria, se le mie parole risultassero offensive o degne di querela per calunnia e/o diffamazione lo pseudonimo non mi metterebbe al riparo da esse, il gestore del blog sarebbe obbligato a comunicare i dati che mi rendono identificabile, l'indirizzo @mail, alle autorità. Detto questo se io sono ridicolo, come si deve coinsiderare chi va ancora dietro ai complotti giudo-pluto-massonici di mussoliniana memoria? Io aspetto di vedere i provvedimenti del governo, dopo, ma solo dopo, saprò essere anche ferocemente critico con essi se non saranno in linea con le aspettative, non solo mie, sulla serietà delle stesse. P.S.: l'essere anarchici non significa essere a favore del caos, ma solo auspicarsi una società in cui noin ci sia "necessità" di governo, utopia forse irrealizzabile in quanto prevede una consepevolezza di ogni singolo individuo che sia in grado di autoregolamentare i suoi rapporti con tutti gli altri. ma sognare non è un reato, né tantomeno offensivo..........................
...ma di che stiamo a parlare? Del fatto che 1000 persone in parlamento, in vent'anni, non hanno fatto niente per l'Italia. Quindi, si nomina un governo tecnico per risolvere i problemi che LORO hanno creato. A questo punto, il vecchio governo, TUTTO, non serve più, non è all'altezza. DEVONO ANDARE FUORI DAI COGLIONI TUTTI Quando, mi chiedo, ci fermeremo tutti e chiederemo giustizia? Quando, la finiremo di parlare di partiti e partitelli e parleremo di VERITA'. La Verità fa paura... La Verità spazza via i preconcetti... La Verità è rivoluzionaria. P.S. Lasciate perdere i nostri pseudonimi, gli ideali espressi devono far riflettere, non i nomi e i cognomi.
C'è un oceano di differenza tra le mie idee e quelle di Pietro Ferrari ma bollare (semplicisticamente) come teorie giudo-plutaico-massoniche quelle enunciate appare, appunto, riduttivo. Nessuna clemenza nei confronti del precedente Governo (espressione dei Poteri forti, adesso un po' meno forti) ma attenzione particolare a quello in carica. Bakunin, anche io mi fregio (non so se a torto o ragione e senza intenzione di dare patenti) della definizione "anarchico" e i Poteri mi fanno paura (schifo?) tutti, dalla Chiesa al Governo passando per i consigli di condominio! Tutti, ma questo è particolare! Papademos e Monti sono espressione diretta di Goldman Sachs (non si è antisemiti se lo si afferma) ed è la prima volta che organismi di tal fatta intervengono direttamente con loro uomini per governare (piuttosto che per influenzare). Leggasi a tal proposito http://it.wikipedia.org/wiki/Goldman_Sachs e approfondire la voce http://it.wikipedia.org/wiki/Trilaterale dando uno sguardo (smetto di linkare!) al CdA di Goldman. Sarò prevenuto ma, ribadisco, non ci possono essere attestati di fiducia verso tali personaggi. Le politiche che saranno messe in atto (basta dare uno sguardo ai propositi) non lasciano molto margine alle tue speranze. Io non ne ho mai avute. Non esistono Poteri buoni (Fabrizio De André mi perdonerà) ed è ingenuo, non offenderti, crederci. La critica dev'essere radicale, senza margine di compromesso e solo attraverso presa di coscienza personale (etica) e comportamenti personali adeguati a questo pensiero, si riusciranno a creare situazioni differenti. Non sprecare del tempo nel delegare ad altri le tue speranze. Con stima, Roberto.
Per Roberto. Complimenti per il post. Sono solidale anch'io con chi sente tutto il peso del sistema. Purtroppo però chi si professa anarchico e ateo (dal mio punto di vista) è parte integrante della matrice satanica che governa. Difficilmente potrà procurarsi la libertà. In tutto il mondo, chiunque ricopre incarichi e ruoli di potere, partecipa a rituali esoterici malefici. Anche a livello locale teramano c'è chi si riunisce in luoghi segreti dove con paramenti e liturgie occulte viene evocato colui che è la sorgente del loro potere. Che folli. Avvocati, medici, giudici, ufficiali, imprenditori, affaristi, giornalisti. Tutti votati a Lucifero. Chi cerca trova.
condiviso.
Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza Comunicato n. 91/11 del 2 dicembre 2011, Santa Bibiana Forza Islanda Dall’Islanda giungono interessanti notizie (censurate dai grandi mezzi di disinformazione) sul modo in cui il popolo islandese sta affrontando i ricatti del sistema bancario. Forse non è tutto oro quel che luccica, ma certamente la resistenza islandese al potere finanziario è ammirevole. Giunge poi la notizia della coraggiosa votazione del parlamento islandese a favore del riconoscimento di uno stato indipendente palestinese. Poichè non è sufficiente combattere l’usura o il sionismo per salvare l’anima, sarebbe meraviglioso se si potesse ricevere dalla vulcanica isola anche la notizia della conversione degli islandesi alla fede cattolica! 1) Islanda, quando il popolo sconfigge l'economia globale, di Andrea Degl'Innocenti Oggi vogliamo raccontarvi una storia, il perché lo si capirà dopo. Di quelle storie che nessuno racconta a gran voce, che vengono piuttosto sussurrate di bocca in orecchio, al massimo narrate davanti ad una tavola imbandita o inviate per e-mail ai propri amici. È la storia di una delle nazioni più ricche al mondo, che ha affrontato la crisi peggiore mai piombata addosso ad un paese industrializzato e ne è uscita nel migliore dei modi. L'Islanda. Già, proprio quel paese che in pochi sanno dove stia esattamente, noto alla cronaca per vulcani dai nomi impronunciabili che con i loro sbuffi bianchi sono in grado di congelare il traffico aereo di un intero emisfero, ha dato il via ad un'eruzione ben più significativa, seppur molto meno conosciuta. Un'esplosione democratica che terrorizza i poteri economici e le banche di tutto il mondo, che porta con se messaggi rivoluzionari: di democrazia diretta, autodeterminazione finanziaria, annullamento del sistema del debito. Ma procediamo con ordine. L'Islanda è un'isola di sole di 320mila anime – il paese europeo meno popolato se si escludono i micro-stati – privo di esercito. Una città come Bari spalmata su un territorio vasto 100mila chilometri quadrati, un terzo dell'intera Italia, situato un poco a sud dell'immensa Groenlandia. 15 anni di crescita economica avevano fatto dell'Islanda uno dei paesi più ricchi del mondo. Ma su quali basi poggiava questa ricchezza? Il modello di 'neoliberismo puro' applicato nel paese che ne aveva consentito il rapido sviluppo avrebbe ben presto presentato il conto. Nel 2003 tutte le banche del paese erano state privatizzate completamente. Da allora esse avevano fatto di tutto per attirare gli investimenti stranieri, adottando la tecnica dei conti online, che riducevano al minimo i costi di gestione e permettevano di applicare tassi di interesse piuttosto alti. IceSave, si chiamava il conto, una sorta del nostrano Conto Arancio. Moltissimi stranieri, soprattutto inglesi e olandesi vi avevano depositato i propri risparmi. Così, se da un lato crescevano gli investimenti, dall'altro aumentava il debito estero delle stesse banche. Nel 2003 era pari al 200 per cento del prodotto interno lordo islandese, quattro anni dopo, nel 2007, era arrivato al 900 per cento. A dare il colpo definitivo ci pensò la crisi dei mercati finanziari del 2008. Le tre principali banche del paese, la Landsbanki, la Kaupthing e la Glitnir, caddero in fallimento e vennero nazionalizzate; il crollo della corona sull'euro – che perse in breve l'85 per cento – non fece altro che decuplicare l'entità del loro debito insoluto. Alla fine dell'anno il paese venne dichiarato in bancarotta. Il Primo Ministro conservatore Geir Haarde, alla guida della coalizione Social-Democratica che governava il paese, chiese l’aiuto del Fondo Monetario Internazionale, che accordò all'Islanda un prestito di 2 miliardi e 100 milioni di dollari, cui si aggiunsero altri 2 miliardi e mezzo da parte di alcuni Paesi nordici. Intanto, le proteste ed il malcontento della popolazione aumentavano. A gennaio, un presidio prolungato davanti al parlamento portò alle dimissioni del governo. Nel frattempo i potentati finanziari internazionali spingevano perché fossero adottate misure drastiche. Il Fondo Monetario Internazionale e l'Unione Europea proponevano allo stato islandese di di farsi carico del debito insoluto delle banche, socializzandolo. Vale a dire spalmandolo sulla popolazione. Era l'unico modo, a detta loro, per riuscire a rimborsare il debito ai creditori, in particolar modo a Olanda ed Inghilterra, che già si erano fatti carico di rimborsare i propri cittadini. Il nuovo governo, eletto con elezioni anticipate ad aprile 2009, era una coalizione di sinistra che, pur condannando il modello neoliberista fin lì prevalente, cedette da subito alle richieste della comunità economica internazionale: con una apposita manovra di salvataggio venne proposta la restituzione dei debiti attraverso il pagamento di 3 miliardi e mezzo di euro complessivi, suddivisi fra tutte le famiglie islandesi lungo un periodo di 15 anni e con un interesse del 5,5 per cento. Si trattava di circa 100 euro al mese a persona, che ogni cittadino della nazione avrebbe dovuto pagare per 15 anni; un totale di 18mila euro a testa per risarcire un debito contratto da un privato nei confronti di altri privati. Einars Már Gudmundsson, un romanziere islandese, ha recentemente affermato che quando avvenne il crack, “gli utili [delle banche, ndr] sono stati privatizzati ma le perdite sono state nazionalizzate”. Per i cittadini d'Islanda era decisamente troppo. Fu qui che qualcosa si ruppe. E qualcos'altro invece si riaggiustò. Si ruppe l'idea che il debito fosse un'entità sovrana, in nome della quale era sacrificabile un'intera nazione. Che i cittadini dovessero pagare per gli errori commessi da un manipoli di banchieri e finanzieri. Si riaggiustò d'un tratto il rapporto con le istituzioni, che di fronte alla protesta generalizzata decisero finalmente di stare dalla parte di coloro che erano tenuti a rappresentare. Accadde che il capo dello Stato, Ólafur Ragnar Grímsson, si rifiutò di ratificare la legge che faceva ricadere tutto il peso della crisi sulle spalle dei cittadini e indisse, su richiesta di questi ultimi, un referendum, di modo che questi si potessero esprimere. La comunità internazionale aumentò allora la propria pressione sullo stato islandese. Olanda ed Inghilterra minacciarono pesanti ritorsioni, arrivando a paventare l'isolamento dell'Islanda. I grandi banchieri di queste due nazioni usarono il loro potere ricattare il popolo che si apprestava a votare. Nel caso in cui il referendum fosse passato, si diceva, verrà impedito ogni aiuto da parte del Fmi, bloccato il prestito precedentemente concesso. Il governo inglese arrivò a dichiarare che avrebbe adottato contro l'Islanda le classiche misure antiterrorismo: il congelamento dei risparmi e dei conti in banca degli islandesi. “Ci è stato detto che se rifiutiamo le condizioni, saremo la Cuba del nord – ha continuato Grímsson nell'intervista - ma se accettiamo, saremo l’Haiti del nord”. A marzo 2010, il referendum venne stravinto, con il 93 per cento delle preferenze, da chi sosteneva che il debito non dovesse essere pagato dai cittadini. Le ritorsioni non si fecero attendere: il Fmi congelò immediatamente il prestito concesso. Ma la rivoluzione non si fermò. Nel frattempo, infatti, il governo – incalzato dalla folla inferocita – si era mosso per indagare le responsabilità civili e penali del crollo finanziario. L'Interpool emise un ordine internazionale di arresto contro l’ex-Presidente della Kaupthing, Sigurdur Einarsson. Gli altri banchieri implicati nella vicenda abbandonarono in fretta l'Islanda. In questo clima concitato si decise di creare ex novo una costituzione islandese, che sottraesse il paese allo strapotere dei banchieri internazionali e del denaro virtuale. Quella vecchia risaliva a quando il paese aveva ottenuto l'indipendenza dalla Danimarca, ed era praticamente identica a quella danese eccezion fatta per degli aggiustamenti marginali (come inserire la parola 'presidente' al posto di 're'). Per la nuova carta si scelse un metodo innovativo. Venne eletta un'assemblea costituente composta da 25 cittadini. Questi furono scelti, tramite regolari elezioni, da una base di 522 che avevano presentato la candidatura. Per candidarsi era necessario essere maggiorenni, avere l'appoggio di almeno 30 persone ed essere liberi dalla tessera di un qualsiasi partito. Ma la vera novità è stato il modo in cui è stata redatta la magna charta. "Io credo - ha detto Thorvaldur Gylfason, un membro del Consiglio costituente - che questa sia la prima volta in cui una costituzione viene abbozzata principalmente in Internet". Chiunque poteva seguire i progressi della costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del Consiglio erano trasmesse in streaming online e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare da casa le proprie proposte. Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. La costituzione scaturita da questo processo partecipato di democrazia diretta verrà sottoposta al vaglio del parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni. Ed eccoci così arrivati ad oggi. Con l'Islanda che si sta riprendendo dalla terribile crisi economica e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce o Fmi, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione. Lo sappiano i cittadini greci, cui è stato detto che la svendita del settore pubblico era l'unica soluzione. E lo tengano a mente anche quelli portoghesi, spagnoli ed italiani. In Islanda è stato riaffermato un principio fondamentale: è la volontà del popolo sovrano a determinare le sorti di una nazione, e questa deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale. Per questo nessuno racconta a gran voce la storia islandese. Cosa accadrebbe se lo scoprissero tutti? (Fonte: http://www.ilcambiamento.it/lontano_riflettori/islanda_rivoluzione_sile… ) 2) Il parlamento islandese approva misure in solidarietà con il popolo palestinese (da Reuters e Associated Press) Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente, il primo paese dell’Europa occidentale a farlo, secondo il Ministro degli Esteri islandese. Simbolicamente, la misura è passata nella giornata annuale dell’ONU della solidarietà con il popolo palestinese. Il voto prepara la strada per il riconoscimento ufficiale da parte della piccola isola dell’Atlantico del nord, che aveva guidato il riconoscimento dell’indipendenza dei tre stati baltici dopo il collasso dell’ex Unione Sovietica nel 1991. “L’Islanda è il primo paese europeo occidentale a fare questo passo”, ha affermato il ministro degli esteri islandese Ossur Skarphedinsson all’emittente nazionale RUV: “Ora ho l’autorità ufficiale per dichiarare il nostro riconoscimento della Palestina.” L’osservatore palestinese all’ONU Riyad Mansour ha letto un messaggio del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas al quartier generale delle Nazioni Unite in occasione della giornata per la solidarietà col popolo palestinese. Ha confermato la richiesta dei palestinesi di aderire all’ONU, dicendo che dovrebbe integrare le negoziazioni di pace, sempre a patto che Israele sia pronta a negoziare in base ai confini del 1967. Abbas ha affermato che i palestinesi non stanno cercando “di delegittimare Israele” facendo richiesta di unirsi all’ONU, “ma di delegittimare le sue pratiche di insediamento e l’assedio dei nostri territori occupati”. Ha aggiunto che le sanzioni loro imposte da Israele per aver guadagnato l’associazione all’UNESCO sono “ingiuste” e che Israele non ha alcun diritto di bloccare le loro entrate fiscali e doganali. La risoluzione del parlamento islandese, che permette il riconoscimento di uno stato palestinese all’interno dei confini antecedenti alla Guerra dei Sei Giorni del 1967, è stato approvato da 38 voti in un assemblea di 63 seggi. (…) (Fonte: http://www.altrainformazione.it/wp/2011/12/01/lislanda-il-primo-paese-o… ) 3) Video: Islanda sconfigge economia globale e NWO http://www.youtube.com/watch?v=lngt5kVD4PA&feature=player_embedded#at=1… ____________________________________ Il materiale da noi pubblicato è liberamente diffondibile, è gradita la citazione della fonte: http://www.centrostudifederici.org
@ Boletus. Chi nella vita ha lavorato onestamente pagando le relative e dovute tasse non ha nessun problema a dimostrare la provenienza lecita dei guadagni, anche nel caso che al posto di una casa fosse riuscito a comprarsi un castello, una nave, un elicottero per i piccoli spostamenti e un aereo per quelli più lunghi. @ Bakunin. "Il mio governo è la naturale prosecuzione di quello precedente", continua ad affermare il compassato M. Monti un giorno sì e l'altro pure, sottolineando i suoi provvedimenti "equi". Problemi giudiziari a parte, nessuna o insignificanti differenze fra lui e "il piccoletto" di Arcore, anche nel raccontare palle, magari con più eleganza. A quasi 3 mesi dal tuo precedente commento non cambieresti nulla o le tue comprensibili aspettative sono state deluse?