Che bravo Mario Monti, mandato dalla Merkel a "fare i compiti a casa"....da professore a scolaretto che si lascia scappare anche che "andremo a fondo", senza che la stampa abbia voluto infierire. Che bravi questi tecnici che ancora non sanno che pesci prendere tolta qualche scopiazzatura al governo precedente. Che bravi questi difensori della centralità del Parlamento offesa dal 2008, quando nelle ultime tre settimane non hanno ancora dato cenni di vita davanti alle Camere chiuse per manifesta irrilevanza.
E sì, nel postberlusconismo la stampa torna ad essere sobria e addirittura dopo la gaffe di Enrico Letta, i fotografi parlamentari hanno giurato solennemente che non faranno più zoom per immortalare "pizzini democratici" o deputati che giocano al computer.
Lo stesso Fini ha tuonato in difesa della privacy dei parlamentari quando fino a qualche settimana fa, dagli scranni delle opposizioni si poteva sentire la nenia di "intercettateci tutti". E basta pure coi ministri invitati nei talk-show caspita!
Secondo Casini ora la "sacralità" delle istituzioni va salvaguardata dalla volgarità delle risse nelle trasmissioni televisive. Pure Santoro ha avuto un calo di ascolti....effetto dello spread? Ora anche gli studenti in piazza sono meno coccolati e i magistrati d'assalto vengono un pò redarguiti da Napolitano che invoca per loro una sorta "bon ton". Sentiti ringraziamenti ai "cani da guardia", che hanno tolto la maschera di carnevale per tornare ad essere i cincillà di sempre.
Bene, il Caimano non nuota più a Palazzo Chigi e anche lo spread sembra essere meno importante di ieri, anche se non vuole saperne di decrescere.
In questo clima surreale di normalizzazione si avverte una narcosi diffusa, per niente augurabile. In realtà l'incontro a tre tra Italia, Germania e Francia è stato un fallimento totale perchè non ha prodotto un accordo sul ruolo della BCE e sugli eurobonds. Finalmente si sono accorti anche in prima classe che se affonda il Titanic affondano pure loro.
Il Trattato di Maastricht vieta alle banche centrali di finanziare direttamente gli Stati, obbligandoli, letteralmente, a cercare prestatori nei mercati finanziari.
Il debito degli Stati si trasforma così in una merce finanziaria, che può essere comprata e venduta su ogni mercato, può essere oggetto di speculazione e scommessa, può essere spezzettata in parti e inserita in “pacchetti” di derivati, districare la cui composizione diventa impossibile a chiunque.
La narcosi diffusa impedisce di analizzare pacatamente queste terribili considerazioni: "Per migliorare la situazione dei nostri conti pubblici, negli ultimi 12 anni abbiamo subito 19 manovre correttive. Se aggiungiamo anche quella che si appresta a fare nei prossimi giorni il governo Monti, la dimensione economica complessiva di queste 20 finanziarie ammonta a 575,5 miliardi di euro".
Sono queste le primissime considerazioni fatte dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha ricostruito, a partire dal 2000, gli effetti economici delle manovre correttive approvate dai vari Governi che si sono succeduti in questi ultimi 12 anni. In pratica non sono bastati 600 miliardi di euro per metterci in regola anzi, nonostante questi sacrifici siamo ridotti alla frutta.
Cosa significa? Al di là delle facili retoriche anticasta significa una cosa sola: il debito è inestinguibile perchè si fonda su un sistema intrinsecamente votato al baratro.
Il marcio sta nel meccanismo di indebitamento e nell'esposizione alla virtualità tecnofinanziaria.
Appare chiaro ora come il costo del presunto risanamento (comunque impossibile perché la massa del debito e di diversi ordini di grandezza superiore alle possibilità tecniche di ripianarlo) deve ricadere sulla gente comune europea.
Quanti soldi dovremo ancora bruciare sull'altare di questi sciocchi idoli per rimanere sempre nello stesso punto?
Ai professori che ci governano la risposta.
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