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LUIGI CAPPELLUTI: LA NATURA COME TAVOLOZZA DELLA VITA

3 minuti

La natura che domina in tutta la sua purezza, la sua bellezza disadorna da elementi artificiali, la natura che vive, che incanta nelle splendide giornate mattutine, che profuma di bosco nelle sere d’inverno, che germoglia e poi muore per prepararsi ad un nuovo risveglio.
L’arte del maestro Luigi Cappelluti, pittore di origine teramana, racconta tutto questo.
Luigi Cappelluti si avvicina alla pittura realista negli anni Ottanta, spinto dal suo forte amore che lo lega alla conoscenza del paesaggio in cui vive, quello delle montagne e dei paesaggi della regione Abruzzo, che l’artista ha voluto omaggiare da sempre con una pennellata minuta, precisa, dettagliata, quasi manieristica, ma che nel sentimento che la guida ritrova tutto l’impulso emotivo di un sentire profondo: l’amore per la natura, così com’è, senza infingimenti, un principio che affonda le sue radici nel realismo pittorico di fine Ottocento per cui la natura e le immagini della vita non potevano avere una qualsiasi idealizzazione, perché, come afferma il pittore francese Gustave Courbet “un oggetto astratto, invisibile, che non esiste, è estraneo all’ambito della pittura”.
Anche Luigi Cappelluti sembra fare suo questo modus operandi e nelle linee, nei tratti definiti che la mano disegna e colora sulle tele di varie dimensioni, attraverso la morbidezza dei colori ad olio, lo spettatore vive quasi l’illusione di poter toccare con mano l’acqua gelida di ruscelli sempre in movimento, i muschi umidi che sopravvivono nel sottobosco, la neve candida, soffice che, silenziosa, si posa per dare pace al paesaggio, ovattando ogni rumore. “La natura è tutto, il nostro habitat, è la tavolozza della vita”, così l’artista definisce la sua principale fonte d’ispirazione, riconoscendo in essa il grande dono di aver conquistato i cuori di grandi poeti e pittori che con la chiarezza delle parole e la puntualità dell’arte di fine Ottocento l’hanno descritta in tutta la sua mirabile grandezza.
In modo particolare Cappelluti fa riferimento ai pittori russi che più di altri hanno costituito il suo punto di partenza nella ricerca espressiva e che lo hanno influenzato nella narrazione paesaggistica: Ivan Ivanovich Shishkin, soprannominato il re delle foreste russe, Izaak Lewitan, Vasily Dmitrievich Polenov, Fiodor Vasiljev.
L’osservazione dei loro dipinti lo ha accompagnato nella sua personale indagine del vero che, in alcuni tratti, dove i colori si diradano in pennellate più ampie e meno decise, ricorda la corrente dei Macchiaioli, in cui l’immagine del vero nasce da un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro.
Un pittore autodidatta, che ama la sua città, ma che fugge i salotti mondani, quei luoghi d’incontro dove il lusso e le parole “infiocchettate” sembrano togliere il sapore reale e puro all’arte e alla voce degli artisti.
Un pittore, Luigi Cappelluti, che trova appagamento nell’osservare la sua opera compiuta e che ha lo sguardo sempre volto al passato, il fragmento di tempo della vita di un uomo che lui predilige, perché lo consola e lo distrae da un presente a volte grigio e privo di aspettative.
Un pittore, infine, che ha regalato con la sua pittura una delle più belle interpretazioni della natura abruzzese, colta in ogni suo più piccolo particolare, e che vede nell’arte la sua passione, la sua vita, perché l’artista, come lui afferma, “è soltanto colui che sa leggere col cuore”.


Alessandra Angelucci

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Commenti

Ogni volta che ho visto servizi in televisione riguardanti mostre di (chiamiamoli così) pittori mi è venuto il voltastomaco pensando che disegni del genere possono farli tutti e poi subito dopo pensavo agli splendidi quadri, vere opere d'arte fatte dal mio amico Luigi. Simultaneamente mi chiedevo come mai nessuno si fosse mai occupato di divulgare le sue opere e il suo lavoro ad un pubblico più vasto. Oggi finalmente un articolo sul suo talento. Mi auguro che non sia l'ultimo e che finalmente qualcuno possa farlo conoscere al di fuori dei nostri confini .
Un saluto a Luigi: animo sensibile, grande conoscitore della natura e tecnica pittorica eccellente. Un amico
Che dire del mio maestro? è bravissimo e che ha un grande senso del colore; pensate, nella sua cassetta dei colori non esiste un tubetto di verde. Ciao Luigi, sono contento, spero che sempre più gente possa apprezzare il tuo lavoro. Alessandro Mazzola
Complimenti Luì... Ma non è che hai ingrandito una bellissima foto e ti ci sei messo davanti col pennello in mano? Un saluto a te e un bacione a Selly.
Caro Giancarlo non smetterò mai di ringraziarti sopratutto quando ci trasmetti articoli come questo. Queste informazioni ci danno la voglia di rimanere in questa bella città. Teramo , per fortuna è anche questo. Ho visitato varie mostre di questo Grande Maestro , ho guardato le sue opere da persona inesperta affidandomi solo a quello che mi trasmettevano ( sensazioni sempre piacevoli ) ma, dopo questo articolo e sopratutto dopo il commento di Alessandro Mazzola, anche lui, artista con le mani d'oro e grande sensibilità, sono sicura che riuscirò a guardare le opere con altri occhi. GRAZIE !!!!!!
Complimenti Luì .... un complimento alle tue opere ....