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La nostra verità su Giselle

di I due Punti
3 minuti

C’è chi pensa: “Avrebbero potuto rinviare lo spettacolo!”
Si tratta di Giselle, il celebre balletto classico rappresentato, martedì 24 gennaio al teatro comunale di Teramo dal Russian Classical Theatre ed organizzato dalla Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”.
Purtroppo lo spettacolo è coinciso con lo sciopero generale dei trasporti, indetto contro le manovre del governo Monti. La compagnia ha avuto difficoltà a reperire le proprie scenografie così come l’impianto audio, ma i danzatori si sono esibiti ugualmente nonostante le evidenti mancanze scenografiche e le chiare difficoltà musicali.
Due ore di balletto tra i neri fondali del Teatro comunale. Gli unici oggetti in scena una spada, una collana e una lapide con una croce di legnetti posti su uno sgabello rivestito, probabilmente recuperato dietro le quinte.
In aggiunta alle innumerevoli lamentele, molti hanno pensato che sarebbe stato opportuno rinviare lo spettacolo; per quel che mi riguarda la compagnia ha sopperito ai disagi con estrema maestria artistica, sfoggiando le proprie qualità tecniche.
Penso che a donare dignità ad uno spettacolo non siano solo luci, lustrini ed effetti scenici, che sicuramente coadiuvano il lato tecnico ed espressivo dei danzatori, ma è da non sottovalutare il coinvolgimento emotivo che l’anima di un danzatore può regalarci con massima eleganza, nonostante un marginale fondale nero.
Ma parliamo piuttosto del significato di un balletto senza tempo come Giselle.
Di Giselle inizialmente sappiamo poco, oltre il fatto che si tratta di una normale giovane nubile di paese, di bell’aspetto ma che nasconde una salute cagionevole e un amore folle per la danza. La madre la sgrida continuamente dicendole che a causa della sua natura delicata e cagionevole, tutto quel movimento e le forti emozioni l’avrebbero uccisa, e che una volta morta sarebbe divenuta una “Villi”. Ma ciò che ci colpisce particolarmente è l’improvvisa e violenta drammaticità della chiusura del secondo atto, quando Giselle impazzisce e muore, e svela la sua natura enigmatica, rivelandosi così una creatura inquieta, introspettiva ed essenzialmente non terrena.
Come Giselle anche Albrecht è un personaggio ambiguo. E’ un nobile e si traveste da contadino, si fa chiamare con un altro nome ed è fidanzato con due ragazze diverse, ma nel primo atto dichiara amore eterno a Giselle. È possibile che il suo fidanzamento con Bathilde non sia realmente l’unione di un amore, ma un legame di convenienza fra nobili. Ma questo chi può dirlo?
Contrariamente alle Villi, Giselle non si vendica di lui, ma preferisce salvarlo…. Al sorgere dell’alba la fanciulla sparisce e Albrecht si accorge di aver perso il sul amore ideale, la perfezione, che ha avuto la fortuna di toccare anche solo per un attimo.

Fabiana Fratoni



 

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