Quando si parla di Scuola, si entra in un mondo fatto di mano alzate senza rapine, di tutti in piedi, di sedute composte, di rispetto, di silenzio, di educazione, di civiltà, di futuro, di affetto, di timore, di amore, di insegnamento...di Maestre e Maestri. Un libro cuore ma senza il classismo di quel Franti e Rossi. Poi la realtà. Una realtà. L'indeterminativo nel determinativo teramano. Una supplente in quinta elementare. Un pourparler di attualità ed educazione civica. La lezione si sposta sugli extracomunitari. La sintesi della docente a piccole ore è stata virgolettata dai bambini che ricordano insieme" Gli stranieri che arrivano in Italia hanno l'impressione che il nostro paese sia ricchissimo. Tutta colpa della televisione. Vengono qui e scoprono che non è così. Sarebbe meglio che stessero a casa loro. Poi portano anche molte malattie e delinquenza". Luoghi comuni che fanno provincia. Pericolosi perchè disegnano inconsciamente le differenze sociali e di razza. Il famoso Uomo nero.Un uomo qualunque che si chiamava Albert Einstein, un giorno disse:" Conosco una sola razza...quella umana". Ai dirigenti scolastici invece di "minacciare" querela, consiglierei di chiamare lo sprovveduto blogger e di farsi raccontare questa storia. Di ascoltare i bambini, i genitori, il cuore della Scuola. Questa poesia è per voi bambini.Un vero Maestro.
Il treno dell'emigrante di Gianni Rodari
"Non è grossa, non è pesante
la valigia dell'emigrante...
C'è un po' di terra del mio villaggio
per non restare solo in viaggio...
Un vestito, un pane, un frutto,
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l'ho portato:
nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuol venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
ma il treno corre: non si vede più".
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